Piante molto resistenti: Zamioculcas e Capelvenere

piante resistenti

Come abbiamo già visto ieri, non tutti coloro che hanno la passione per le piante sono bravi ad accudirle, ma non per questo devono privarsene!

Esistono in natura e, ovviamente anche in commercio, delle piante che non richiedono una particolare attenzione nel curarle. Ieri ne abbiamo viste alcune, e oggi ve ne presento altre due altrettanto resistenti.

Zamioculcas

La Zamioculcas ha un aspetto insolito e moderno (in effetti è sul mercato solo dal 1996). Alta tra 25 cm e 1 metro, ha foglie spesse e carnose, che brillano come fossero appena state trattate con lucidante fogliare. In realtà sono così di natura.  Sistematela alla luce viva, ma non al sole diretto, o in mezz’ombra. Tenetela al caldo (sopra i 18 gradi) e non esponetela mai a temperature inferiori ai 10 gradi.

Piante molto resistenti: l’Aglaonama e l’Aspidistra

pollice verde

Non avete una particolare predisposizione per il giardinaggio, siete pigri e sbadati? C’è qualcosa che fa al caso vostro:

L’Aglaonema:

aglaonemaquesta pianta d’appartamento sopporta quasi tutto, tranne le aree sature di fumo di sigaretta e l’acqua calcarea. L’altezza è compresa fra 50 cm e 1 metro. La foglie offrono un’ampia gamma di colori e di disegni: sulla base verde trovate venature, macchie o strisce di colore bianco, argento o giallo. Le varietà a foglia verde e bianca sono perfette per rischiarare gli angoli più bui della casa. «”Tenetela in luce media: evitate i raggi diretti del sole, che bruciano le foglie.

L’Aglaonema vuole temperature sopra i 20 gradi di giorno e non inferiori ai 16 gradi di notte. Cresce bene anche con poca luce e aria secca (come quella prodotta da termosifoni e condizionatori); resiste alla siccità.

Brocchinia reducta, unica carnivora del suo genere

Brocchinia_reducta

La Brocchinia reducta è una specie di pianta del genere Brocchinia appartenente alla famiglia delle Bromeliacaee; come tutte le altre Bromeliacaee le sue foglie sovrapposte formano delle urne capaci di raccogliere l’acqua piovana, ma a differenza di quasi tutte le altre piante del suo genere, fatta eccezione per la Brocchinia hectiodes, è una carnivora. Sono proprio le foglie disposte a rosetta intorno all’urna centrale che, ricoperte da piccole squame lisce, riflettono i raggi ultravioletti attirando gli insetti.

A fungere da esca per le malcapitate prede però è anche l’acqua raccolta all’interno di questa che emette un odore dolciastro; proprio nell’acqua gli insetti finiscono per annegare dopo essere scivolati in fondo alla foglia, trascinati dal suo rivestimento liscio e ceroso.

In realtà l’inclusione della brocchinia reducta nel novero delle piante carnivore è stata a lungo controversa; questo fino al 2005 quando è stato dimostrato che la pianta produce effettivamente un enzima, la fosfatasi, in grado di digerire gli insetti rimasti intrappolati.