Estate e Londra con le sue campagne sono un connubio perfetto per chi ama le piante. Questo perché vi è la possibilità di recarvi in vacanza in quei luoghi e visitare i Kew Gardens, i giardini botanici inglesi “patrimonio dell’umanità” dell’Unesco dal 2003.
palme
Perché si usa l’ulivo nella Domenica delle Palme?
Oggi, per il calendario liturgico cattolico è la Domenica delle Palme, ossia il giorno in cui si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La Domenica delle Palme è celebrata la domenica prima di Pasqua e con essa ha inizio la settimana santa. Come tutti sanno, è tradizione durante la Domenica delle Palme far benedire un ramoscello d’ulivo: scopriamo i simboli che si celano dietro questo gesto.
Palma di Betel, dalle sue foglie un estratto benefico contro la leucemia
Oggi parleremo di una pianta dalle importanti proprietà benefiche: si tratta dell’Areca catechu, meglio conosciuta come Palma di Betel, una pianta appartenente alla famiglia delle Arecaceae originaria dell’Isola di Ceylon e della Malesia, ma che viene coltivata in tutto il sud est asiatico e in Africa centro-orientale.
La Palma delle Canarie
La Palma delle Canarie è una palma sempreverde appartenente alla famiglia delle Arecaceae, originaria delle Isole Canarie, anche se viene coltivata ormai da secoli nell’area mediterranea. Questa palma, il cui nome botanico è Phoenix canariensis, è una pianta di grandi dimensioni: basti pensare che generalmente raggiunge i 20 metri di altezza per 80 centimetri di diametro.
Lavori di febbraio, rinvasare le palme da appartamento
La metà del mese di febbraio è il momento giusto per dedicarsi al rinvaso delle palme che coltiviamo in appartamento, in modo da prepararle alla stagione estiva nel migliore dei modi; proprio adesso, infatti, gli esemplari contenuti in vasi piccoli, possono essere trasferiti in contenitori di dimensioni più grandi e fornire loro nuovo terriccio e nuovi elementi nutritivi.
Arredare il giardino: cambiare aiuola ogni anno è possibile
Quante volte, magari presi da estro creative avreste volute cambiate la disposizione delle vostre aiuole? O magari accontentandovi di poco la loro formazione? Non è così difficile come sembra. E se seguirete dei consigli base che ora vi daremo, potreste anche riuscire nell’intento di cambiare annualmente questo compendio di arredamento tanto particolare e naturale. Cambiare aiuola ogni anno non è impossibile.
Piante da appartamento: la Chamedorea
La Chamedorea è una pianta da appartamento originaria dell’America centrale (in particolare del Messico) ed appartenente alla famiglia delle Palme. E’ caratterizzata da un fusto lungo e sottile, che in ambiente domestico non va oltre il mezzo e mezzo, mentre in natura può raggiungere anche altezze considerevoli. Le foglie sono allungate ed appuntite, di colore verde chiaro o verde brillante, e costituiscono la vera bellezza della pianta. La Chamedorea, infatti, solitamente non produce fiori, se non in rare occasioni nei territori di origine.
Si tratta di una pianta che trova la sua collocazione ideale tra le mura domestiche, ma che può essere spostata in giardino nelle stagioni più calde dell’anno o laddove le temperature minime invernali non costituiscono un pericolo per il suo splendido fogliame. La coltivazione della Chamedorea è piuttosto semplice, a patto che si rispettino le esigenze della pianta in fatto di luce e temperatura, come consiglia la scheda che segue.
Palme: la Bismarckia nobilis
La Bismarckia nobilis è una palma sempreverde appartenente alla famiglia
Morfologia delle palme, le foglie
Le foglie delle palme rappresentano senza ombra di dubbio la caratteristica più affascinante di questo genere di piante esotiche; esse possono trovarsi distribuite lungo tutto il tratto superiore del tronco (come nei generi Chamedorea e Rhaphis) oppure sulle chioma e sono sostenute da una base lignea che si chiama picciolo. La parte allargata del picciolo, quella cioè che aderisce al fusto, può cadere insieme alla foglia (come nelle specie a tronco liscio quali la Sabal palmetto) o rimanere attaccata alla pianta.
La lamina fogliare, detta lembo, può essere intera o divisa in segmenti che costituiscono le cosiddette foglioline. Le dimensioni delle foglie di palma variano molto a seconda della specie e vanno dai pochi centimetri delle palme nane ai venti e più metri di specie come la Raphia taedigera. In base alla loro morfologia distinguiamo le foglie di palme in: foglie pennato-composte, foglie palmate o flabellate, foglie bipennate e foglie intere.
Washingtonia filifera, ovvero la palma della California
La Palma della California (Washingtonia filifera)
Fioritura: in estate
Impianto: in primavera
Tipo di pianta: palma
Altezza max: 15-20 metri
La palma della California è una palma di grandi dimensioni appartenente alla famiglia delle Arecaceae, originaria dell’America settentrionale; questa pianta può raggiungere anche i 20 metri di altezza; presenta fronde arcuate di colore verde scuro e foglie che costituiscono un grande ventaglio composto da segmenti appuntiti; in estate la palma produce fiori di colore giallo riuniti in grappoli, ai quali seguono i frutti contenenti i semi.
Una delle caratteristiche peculiari della palma della California è che le fronde quando si seccano non cadono immediatamente ma rimangono a lungo sulla pianta, assumendo la tipica colorazione giallo paglierino.
Cycas, orniamo di palme il nostro giardino
II nome scientifico di queste belle piante deriva dal greco kikas, termine che serviva a indicare genericamente un gruppo di palme abbastanza somiglianti alle nostre cycas. Nei Paesi di origine le piante di cui ci stiamo occupando hanno un notevole valore alimentare in quanto:
- dai tronchi della C. circìnnalìs si estrae la farina di sagù;
- i semi della C. media si consumano cotti;
- i semi rossi della C. revoluta, che è quella che noi coltiviamo a scopo ornamentale, sono considerati una vera e propria leccornia;
- le foglie della specie C. rumphìi, in Australia, si mangiano sia cotte che crude sotto forma di insalata;
- con le grandi fronde delle cycas, in Polinesia e Papuasia si fabbricano ventagli e flabelli riservati ai capi tribù e agli stregoni;
Punteruolo rosso, come combattere il parassita delle palme
Il punteruolo rosso è un parassita pericoloso per molte specie di palme; il suo nome scientifico è Rhynchophorus ferrugineus ed è un coleottero originario dell’Asia sudorientale, ma in seguito al commercio di palme infette si è diffuso in Medio Oriente e poi in tutti i paesi del bacino mediterraneo, compresa l’Italia, il cui primo avvistamento risale al 2004. Questo parassita viene chiamato “punteruolo rosso” perché possiede il corpo di colore rosso bruno, con macchioline nella parte superiore del torace.
All’inizio, quando una palma viene infestata dal punteruolo rosso, è piuttosto difficile accorgersene, e infatti il riconoscimento arriva solo in fase avanzata. Il sintomo principale della contaminazione del parassita è il cambiamento dell’aspetto della chioma della palma, che assume una forma aperta; con il passare del tempo la pianta perde completamente le foglie, fino ad arrivare, nella fase finale dell’infezione, alla morte assoluta, momento che coincide anche con l’abbandono della stessa da parte del punteruolo, che si mette in cerca di un altro esemplare da contaminare.
Combattere le aggressioni del punteruolo rosso è piuttosto difficile perché questo parassita si muove con velocità e può evitare le protezioni. I trattamenti chimici, poi, si devono servire di insetticidi abbinati ad una “diagnosi precoce” della contaminazione; questi pesticidi sono però piuttosto tossici e inoltre richiedono un’irrorazione su tutta la palma con conseguente propagazione nell’aria.
Punteruolo rosso, micidiale nemico della palma
Il punteruolo rosso
Il punteruolo rosso (rhyncophorus ferrugineus) è un coleottero curculionide originario dell’Asia sud-orientale e della Melanesia. Si è diffuso dall’Asia in quasi tutti i paesi del bacino meridionale del Mar Mediterraneo a causa del commercio di esemplari infetti, dapprima con gli Emirati Arabi e poi con altri paesi medio orientali.
Il micidiale insetto, che divora la palma fino a causarne il termine del ciclo vegetativo, è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2004 e dal 2005, dopo aver arrecato enormi danni in Sicilia, si è rapidamente diffuso da nord a sud del paese.
I primi sintomi dell’infestazione da punteruolo rosso si manifestano a livello della chioma della palma che inizia a mostrare un caratteristico aspetto cascante, definito a “ombrello aperto”, che può culminare nella perdita totale delle foglie. Man mano che l’infestazione avanza, la palma collassa per essere poi abbandonata dal parassita.