Al genere Trigonidium appartengono venti orchidee epifite originarie dell’America centro meridionale; queste piante sono di medie dimensioni che generalmente crescono nelle zone ombreggiate dei boschi umidi delle zone latinoamericane.
Al genere Trigonidium appartengono venti orchidee epifite originarie dell’America centro meridionale; queste piante sono di medie dimensioni che generalmente crescono nelle zone ombreggiate dei boschi umidi delle zone latinoamericane.
Forse non tutti lo sanno ma la vaniglia si ricava da un’orchidea o, meglio dai suoi frutti, comunemente chiamati baccelli. La pianta della vaniglia si chiama botanicamente Vanilla planifolia ed è una piata originaria dell’America centrale, in particolare del Messico, anche se è coltivata in molte isole del Pacifico per l’estrazione della nota spezia.
La Baptistonia è una magnifica orchidea originaria del Brasile, particolarmente apprezzata alle nostre latitudini per via della fioritura appariscente e duratura. Si tratta di una pianta che presenta fusti eretti, lunghi fino a trenta centimetri e foglie di colore verde intenso. I fiori dell’orchidea Baptistonia fanno la propria comparsa in primavera o nel corso della stagione estiva, sono di colore giallo e presentano macchie di colore bruno o rossiccio, che danno un tocco particolare alla pianta.
L’orchidea Brassada è un ibrido ottenuto dall’incrocio tra l’orchidea Brassia e l’orchidea Ada e si caratterizza per la coltivazione piuttosto semplice in grado di regalare fioriture anche a chi è poco pratico nella coltivazione delle orchidee. Questa orchidea può raggiungere altezze fino ai 45 centimetri e se coltivata con cura forma dei cespi di foglie.
Al genere Tuberolabium appartengono circa cinque o sei specie di orchidee epifite originarie delle Filippine e dell’Indonesia, di medie dimensioni adatte ad essere coltivate in vaso: queste orchidee, infatti possono raggiungere anche i 45 centimetri di altezza.
Del genere Bulbophyllum fanno parte circa 1500 specie di orchidee epifite presenti in tutte le zone tropicali del mondo ma diffuse soprattutto in Asia; recentemente queste orchidee sono sate divise in due generi a seconda delle loro caratteristiche peculiari: quelle che sono rimaste nel genere Bulbophyllum sono di medie dimensioni, mentre quelle annoverate nel genere Cirrhopetalum sono più piccole.
La famiglia delle Orchidaceae può contare su centinaia di specie diverse dagli effetti cromatici e dalla forma incredibile. Una di esse, la Dracula Simia, può contare su un aspetto davvero particolare. La sua corolla, vista frontalmente, ricorda il viso di una scimmia. Si tratta di una specie più rara dell’Orchid simia, con la quale divide l’epiteto di “orchidea scimmia”: in questo caso la somiglianza è impressionante.
Al genere Erides appartengono circa venti specie di orchidee epifite originarie dell’Asia molto apprezzate anche dai semplici amatori delle orchidee e non soltanto dagli esperti, dato che la loro coltivazione non è difficile; inoltre, le orchidee del genere Erides riescono a fiorire più volte l’anno e in modo piuttosto abbondante. Nel tempo, poi, sono stati creati diversi ibridi con i fiori dai colori sgargianti e variegati.
Al genere Angrecum appartengono circa duecento specie di orchidee originarie dell’Africa meridionale e diffuse soprattutto in Madagascar; sono orchidee epifite prive di pseudobulbi e di varie dimensioni: si va da quelle in miniatura a quelle che raggiungono i 40 centimetri di altezza. La specie più diffusa è l’Angrecum sesquipedale, un’orchidea scoperta da Darwin verso la metà del 1800.
Al genere Telipogon fanno parte circa cento specie di orchidee epifite originarie dell’America centrale e meridionale caratteristiche delle foreste pluviali anche di altitudini elevate; queste orchidee si possono dividere in due gruppi: quelle dalla forma compatta, caratterizzate da doglie piccoli e dai tanti fiori, e quelle dalla forma allungata con fusti lunghi e sottili che producono poche infiorescenze.
Al genere Cochlioda appartengono circa dieci orchidee epifite originarie dell’America del Sud; queste piante sono di piccole e medie dimensioni e sono molto usate soprattutto nelle ibridazioni con l’orchidea Oncidium e con la Miltonia.
Al genere Phragmipedium appartengono circa 30 specie di orchidee terrestri, litofite e a volte anche epifite originarie dell’America centrale e meridionale, divisibili in due gruppi e molto spesso confuse con le orchidee che appartengono al genere Paphiopedilum. Queste piante sono rare in commercio, sia perché sono piuttosto difficili da coltivare, sia perché sono inserire nella lista delle specie a rischio di estinzione; comunque, di queste orchidee esistono molti ibridi più diffusi e più semplici da coltivare.
Al genere Leochilus appartengono circa trenta specie di orchidee epifite originarie dell’America tropicale e centrale; queste orchidee sono poco diffuse in coltivazione, anche se assicurano una fioritura abbastanza prolungata e dei fiori profumati e decorativi.