Parliamo ancora di innesti. La pratica dell’innesto, come ben sapete, è delicata e non adatta ad un fai da te “estemporaneo”. E’ sempre bene acquisire la tecnica da un agronomo se si tratta di alberi da frutto, o da un operatore specializzato, un vivaista, se parliamo di piante più delicate o fiori. Oggi concentriamo la nostra attenzione sul capire come preparare il porta innesto e la marza da impiantare in caso di innesto a gemma.
innesto
Innesto a triangolo: le fasi
L’innesto è una delle pratiche più utilizzate in generale nel mondo dell’orticoltura e della floricultura quando si ha la necessità di variare la specie. Oggi nello specifico affronteremo le fasi dell’ innesto a triangolo , una tecnica particolarmente utilizzata quando si deve operare sugli alberi da frutto. Si tratta di un intervento dei più comunemente utilizzati sull’albero di melo, per variare la specie di coltura di piante che hanno già raggiunto la maturità.
Come innestare le piante grasse
La fantasia dei vivaisti non conosce limiti, specie quando si tratta di partorire nuove e affascinanti creazioni molto particolari dal punto di vista estetico. In questo senso, l’innesto risulta essere l’arma migliore, poiché permette di “unire” due diverse piante, affinché diventino un solo corpo.
Immaginate dunque cosa può accadere quando le due piante sono due cactacee, già spettacolari se prese singolarmente e rese ancor più affascinanti se messe insieme.
Ma solo i vivaisti esperti possono adoperarsi nell’arte dell’innesto delle piante grasse? Naturalmente no. Anche il giardiniere principiante può creare dei piccoli capolavori, seguendo la procedura corretta ed attenendosi a delle semplici regole. Quali?
Tecniche di moltiplicazione: “innesto a incastro, a corona e per approssimazione
Abbiamo ormai chiaro che, l’innesto è un sistema di moltiplicazione che consiste nell’unione di due parti di specie diverse allo scopo di ottenere una nuova pianta; e che, in base alle tecniche utilizzate per eseguire questa operazione, si può dar vita a vari tipi di innesti.
Ieri abbiamo visto gli “innesti a gemma” e gli “innesti a marza“, oggi vi illustrerò gli “innesti a incastro“, gli “innesti a corona” e gli “innesti per approssimazione“.
Gli innesti a incastro, si hanno quando nel «portinnesto» si pratica una cavità in cui si inserisce, o meglio si incastra, la porzione di pianta che si desidera riprodurre;
L’innesto a corona invece, si attua inserendo le porzioni di ramo recanti le gemme, fra la corteccia e il legno del portinnesto; questo tipo di innesto si esegue in primavera avanzata; e può essere:
Tecniche di moltiplicazione: “innesto a gemma” e “innesto a marza”
Come abbiamo gia visto nell’articolo “Tcniche di moltiplicazione: l’innesto” l’innesto può essere costituito da una semplice gemma completata da una porzione di corteccia o di legno, oppure da un rametto provvisto di varie gemme, secondo la tecnica impiegata per eseguire l’operazione. Si possono così realizzare vari tipi di innesti, oggi vedremo nella fattispecie, l’innesto a gemma e l’innesto a marza.
Negli innesti a gemma: si utilizzano gemme prelevate dai rami di un anno. Gli innesti a gemma si eseguono in primavera e in questo caso si dicono «a gemma vegetante», perché dal punto di innesto si sviluppa subito un germoglio.
Quando l‘innesto si esegue in agosto, viene detto a «gemma dormiente», perché la nascita della vegetazione dotata dei caratteri della pianta da cui l’innesto è stato tolto, avverrà soltanto nella successiva primavera. L‘innesto a gemma può essere eseguito secondo varie tecniche:
Tecniche di moltiplicazione: l’innesto
L’innesto è una tecnica di moltiplicazione delle piante che si realizza con la fusione di due parti di esse, ovvero quella basale chiamata portinnesto o soggetto, e quella aerea denominata nesto o oggetto; a volte l’innesto può essere realizzato con l’aiuto di una terza parte definita intermediario. In pratica l’innesto consiste nel saldare sul portinnesto una parte del nesto, cioè una porzione di ramo o una gemma, ottenendo, così, un’unica pianta formata da due parti diverse, la cui fusione avviene grazie al callo che si compone tra le due superfici tagliate.
L’innesto è molto usato in floricoltura, in frutticoltura e nel giardinaggio soprattutto per la moltiplicazione delle piante legnose, sporadicamente per quelle erbacee. Per far riuscire bene l’innesto è necessario creare dei tagli il più possibile coincidenti e nel periodo più propizio ovvero in primavera e alla fine dell’estate.
La propagazione delle piante grasse
La propagazione delle piante grasse è piuttosto facile; la moltiplicazione vegetativa è la tecnica più rapida per ottenere nuove piante ed è l’unico sistema per poter riprodurre gli ibridi. La semina è un metodo più lento, ma permette di ottenere molti esemplari e di creare nuovi incroci in modo estremamente economico.
La tecnica più comune di moltiplicazione vegetativa è la talea, che consente di ottenere nuovi esemplari con le stesse caratteristiche della piante madre. Molte piante grasse emettono rami laterali che si possono staccare facilmente con una semplice trazione, oppure si può prelevare una talea di fusto, tagliando la parte apicale con un coltello sterilizzato e molto affilato. La talea va lasciata su un ripiano a riposare per circa una settimana affinché si cicatrizzi la superficie di taglio.
Alcune piante grasse si possono moltiplicare facilmente per talea di foglia; staccate delicatamente una foglia da una rosetta o da un fusto, e lasciatela riposare qualche giorno affinché si formi il callo, quindi piantatela inserendo la base in sabbia quasi asciutta. Dopo una settimana inizierà a formarsi una nuova piccola rosetta, e la foglia da cui eravate partiti avvizzirà; a questo punto potete iniziare a bagnare, ma con moderazione.