Sesamia dei cereali, insetto parassita

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La sesamia dei cereali è un lepidottero appartenente alla famiglia dei nottuidi particolarmente diffuso in Italia, soprattutto al sud ed alle isole. Pur non disdegnando grano ed altri cereali, questo animale sembra avere una certa predilezione per il mais ed il sorgo.

Per ciò che concerne queste due piante l’insetto è in grado di apportare dei danni non indifferenti. L’adulto è facilmente riconoscibile: parliamo di una farfalla di circa 30-35 mm di apertura alare. Le anteriori sono colore ocra mentre quelle posteriori bianche e traslucide. Le larve sono al contrario lunghe circa 4 cm e dotate di una livrea giallognolo rosata accompagnata da capo e protorace più scuro. La sesamia sverna come larva matura dentro agli stocchi e si incrisalida in primavera. Le femmine depongono le uova all’interno delle guaine fogliari e l’insetto riesce a raggiungere, a seconda del clima, fino a tre generazioni l’anno, una più pericolosa dell’altra perché in grado di colpire mais ed altri cereali di nostro naturale consumo con maggiore facilità con il passare dei mesi.

Il danno della sesamia dei cereale, come spesso accade con questo tipo di insetti, è causato dalla forma larvale dell’animale. Esse attaccano con la loro attività trofica le guaine fogliari, le foglie, i culmi e le cariossidi rosicchiandole e scavando delle gallerie, soprattutto nelle piante più giovani. I danni sono moltiplicati quando ad avvicendarsi su una pianta sono più generazioni larvali.

La lotta contro la sesamia dei cereali è solitamente di tipo agronomico e chimico. La lotta agronomica consiste solitamente nella distruzione o nell’interramento profondo degli stocchi contenenti le larve che svernano e nella scelta di varietà di cereali resistenti. La lotta chimica, come da manuale, è guidata ed integrata. Si solito si tende però a non utilizzarla troppo perché non efficace visto che le larve di solito vivono all’interno degli organi vegetali e le uova protette dalle guaine fogliari nelle quali vengono deposte.

Photo Credit | Inra.fr

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