Bulbose primaverili, il tulipano

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I tulipani (nome scientifico Tulipa) appartengono alla famiglia delle Liliaceae. Poichè si tratta di bulbose primaverili, l’autunno inoltrato è il momento ideale per metterli a dimora e attendere la fioritura che può avvenire da marzo a maggio a seconda della specie. Esistono infatti molte varietà di tulipani, suddivise in 15 gruppi: dei primi 11 fanno parte i cosiddetti tulipani da giardino, mentre gli ultimi 4 sono ibridi di specie già esistenti e vengono denominati tulipani botanici.

Entrambi vanno piantati a novembre-dicembre e necessitano di un terreno ben drenato e leggermente alcalino, pur adattandosi comunque a qualunque tipo di terreno. Se scegliete tulipani da giardino ricordatevi di impiantare i bulbi a una profondità di 15-20 cm, mentre per i tulipani ibridi limitatevi a 10 cm. Questi ultimi inoltre sono particolarmente adatti alla naturalizzazione in giardino, potete cioè lasciarli sotto terra quando la pianta non è più vitale e attendere che fioriscano nuovamente l’anno successivo. Diverso è per i tulipani da giardino i cui bulbi vanno estratti e conservati.

Bulbi, come prendersene cura

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La prima volta che piantai giacinti e narcisi ero tutt’altro che pratica di giardinaggio, ma avevo preso da poco la mia casa fuori città e fu tutto l’entusiasmo per avere realizzato il mio sogno di sempre a spingermi ad acquistare i bulbi e a impiantarli dentro a due piccoli vasi che avevo preso per l’occasione.

Era già tardi per la messa a dimora, ma volli tentare lo stesso. E ci riuscì. Qualche mese dopo giacinti e narcisi si ergevano fieri dai vasi. Peccato però che solo alcuni dei bulbi che avevo interrato avevano dato i propri frutti, mentre gli altri probabilmente si erano consumati sotto la torba magari perchè io li avevo sistemati al contrario!

E’ passato un pò di tempo da allora e la pratica costante mi ha insegnato a fare un pò meglio. Naturalmente però ho dovuto andare a caccia di qualche informazione su come fare, informazioni che oggi sono felice di dare a voi.

Piante bulbose, dove e quando acquistare

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Rallegrare il balcone, creare macchie di colore in giardino, ridare una veste nuova al terrazzo è semplicissimo se si scelgono le bulbose. Facili da impiantare e da curare, i bulbi si trovano molto facilmente in commercio. Ma dove conviene acquistare? E qual è il momento giusto?

Vediamo:

Dove acquistare i bulbi

Garden center

Vi si trova un assortimento piuttosto ampio di bulbi, sciolti e confezionati, già pronti per essere confezionati.

Fioristi

Presso i negozi di fiori l’assortimento non è sempre molto vasto a fronte di prezzi non sempre contenuti.

Supermercati e centri commerciali

In questo tipo di punto vendita i prezzi sono piuttosto contenuti, ma l’assortimento è ristretto. I giardinieri principianti potrebbero poi aver bisogno di suggerimenti e consigli che il personale non è sempre in grado di dare, a differenza di quanto accade nei garden center e presso i fioristi.

Il significato dei fiori

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I fiori hanno un proprio linguaggio e questo fatto si è tramandato nel corso dei secoli. Quando acquistiamo o regaliamo un fiore dobbiamo prestare particolare attenzione al tipo e al colore. Questo perchè ci sono fiori specifici ed adatti ad ogni occasione.

Subito dopo il salto, per non incappare in qualche errore vedremo insieme il significato di alcuni tra i principali fiori.

Bulbi e piante bulbose, come scegliere le piante in base al periodo di fioritura

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Settembre è arrivato. Non appena le temperature si saranno fatte leggermente più miti sarà il momento giusto per preparare il giardino alla fioritura autunnale e invernale. L’ideale per rallegrare l’atmosfera cupa che le stagioni più fredde conferiscono ai nostri spazi esterni è ricorrere alle bulbose, piante facilmente coltivabili anche da chi non ha esattamente il cosiddetto pollice verde.

A parte la straordinaria varietà di forme e colori, ciò che rende le bulbose ancora più amabili è che non necessitano di aiuole o fioriere gigantesche per essere interrate: per fiorire e rallegrare balconi, terrazzi e giardini basta loro un vaso, neppure troppo grande.

Ma vediamo di conoscerle un pò meglio:

Arriva l’autunno: è ora di riportare in casa le piante da appartamento

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A breve le temperature cominceranno ad abbassarsi e quindi bisogna riportare in casa tutte quelle piante d’appartamento trasferite all’esterno nel corso dei mesi caldi.

La prima azione da compiere è quella di pulire in profondità il fondo del vaso e di acquistare dei sottovasi.
Le piante poi dovranno essere sistemate lontano da fonti di calore e possibilmente in un luogo in cui i raggi solari non colpiscano direttamente le foglie. Attenzione particolare alle piante grasse che necessitano di luoghi molto freschi e luminosi .

In genere viene sconsigliato di posizionare le piante all’ingresso della casa o dell’appartamento, luogo che come ben sappiamo spesso è buio, soggetto anche a forti correnti d’aria e piuttosto freddo. Ideale invece l’ambiente caldo (ma non troppo) della cucina. Inoltre non dimentichiamo che quasi tutte le piante d’appartamento sono di origine tropicale: hanno quindi bisogno di umidità. Umidità che ad esempio può essere ottenuta vaporizzando tutti i giorni le foglie delle piante.

Punteruolo rosso, micidiale nemico della palma

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Il punteruolo rosso

Il punteruolo rosso (rhyncophorus ferrugineus) è un coleottero curculionide originario dell’Asia sud-orientale e della Melanesia. Si è diffuso dall’Asia in quasi tutti i paesi del bacino meridionale del Mar Mediterraneo a causa del commercio di esemplari infetti, dapprima con gli Emirati Arabi e poi con altri paesi medio orientali.

Il micidiale insetto, che divora la palma fino a causarne il termine del ciclo vegetativo, è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2004 e dal 2005, dopo aver arrecato enormi danni in Sicilia, si è rapidamente diffuso da nord a sud del paese.

I primi sintomi dell’infestazione da punteruolo rosso si manifestano a livello della chioma della palma che inizia a mostrare un caratteristico aspetto cascante, definito a “ombrello aperto”, che può culminare nella perdita totale delle foglie. Man mano che l’infestazione avanza, la palma collassa per essere poi abbandonata dal parassita.