Piante aromatiche: lo zafferano

Sicuramente tutti conoscerete lo zafferano, una deliziosa spezia usata in cucina per arricchire primi e secondi piatti, ma forse non tutti sapete da quale piante viene estratta; ebbene, la pianta dello zafferano è il Crocus sativus, una pianta erbacea bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridaceae, originaria dell’Asia occidentale, ma diffusa spontaneamente nei Paesi del bacino orientale del Mediterraneo.

Il Crocus sativus è caratterizzato da lunghe foglie, raccolte in ciuffi, di colore verde scuro e dai fiori violacei che appaiono in autunno e dai quali vengono raccolti gli stimmi arancioni dai quali si ottiene, appunto, lo zafferano.

La raccolta degli stimmi avviene la mattina presto, rigorosamente a mano e, una volta colti, i fiori vengono liberati dalla spata bianca e gli stimmi vengono fatti essiccare su alcuni stracci di tela con braci di carbone. Per ottenere un chilo di zafferano sono necessari circa 120.000 fiori dai quali vanno prelevati gli stimmi e fatti essiccare, e questo spiega il prezzo molto elevato della spezia.

Rizoma

Rizoma Fusto orizzontale tipico di alcune piante, sotterraneo o strisciante

Piante di Natale: Calancola orygalis

Piante di Natale, la Kalanchoe

Tra le innumerevoli piante di Natale, ci piace segnalare la Kalanchoe orygalis, magnifica succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulacee ed originaria delle zone tropicali dell’Asia. Ha portamento arbustivo, tondeggiante, ed è costituita da foglie ovate con margine continuo o dentato, che nel periodo autunnale assumono una colorazione arancio-rossastra. I fiori possono presentare diverse colorazioni (bianco, rosso, rosa) e fanno la propria comparsa in inverno o ad inizio primavera.

Solitamente si coltiva in vaso, all’interno delle pareti domestiche, trattandosi di una pianta che non sopporta le temperature prossime allo zero. La coltivazione non richiede accorgimenti particolari, come dimostra la scheda che trovate dopo il salto. Concludiamo ricordando che la Kalanchoe orygalis è facilmente reperibile in periodo dell’anno, quale regalo floreale per le prossime festività.

Infiorescenza

Infiorescenza Con il termine infiorescenza si fa riferimento alla disposizione

Brattea

La brattea (o ipsofillo) è una foglia modificata dalla cui

Piante velenose: la Belladonna

Sicuramente avrete sentito parlare del veleno di Belladonna, immancabile negli intrighi di corte dei romanzi o dei film; in realtà la pianta dalla quale viene estratto questo veleno, ovvero l’Atropa belladonna, è una pianta erbacea molto decorativa, ma poco conosciuta e ancor meno coltivata nei giardini. Come dicevamo, l’Atropa belladonna è una pianta erbacea perenne di grande taglia, appartenente alla famiglia delle Solanaceae, nota fin dal Medioevo come pianta usata da maghi e guaritori.

Nonostante sia una pianta molto decorativa, la diffusione della Belladonna come pianta ornamentale è frenata a causa del veleno che contiene in tutte le sue parti: per la maggior parte nei frutti ma anche nelle radici e nelle foglie essiccate. Le bacche della Belladonna sono la sua caratteristica principale: sono molto belle da vedere ma altrettanto pericolose se ingerite, in quanto sono altamente tossiche, per questo vengono chiamate con il nome di “ciliegie di Satana”.

Nel caso si desiderasse coltivare questa pianta, il problema del veleno potrebbe essere risolto eliminando, alla fine della fioritura, le bacche in formazione, recidendo i peduncoli dei calici dei fiori Dal punto di vista fisico, la Belladonna si caratterizza per le foglie di forma ovata, per i fiori dalla forma campanulata di colore violaceo e verde, e per i frutti, ovvero delle bacche nere e lucide protette da una specie di calice, che contengono alcune sostanze velenose alle quali, però, ne sono immuni gli uccelli.

Accecamento

Accecamento L’accecamento (o sgemmatura) di un albero consiste nell’eliminarne le

Piante da appartamento: la Caryota mitis

La Caryota mitis è una palma dalla spettacolare bellezza, appartenente alla famiglia delle Arecacee ed originaria del continente asiatico, in particolare della Malesia e dell’India. E’ caratterizzata da un fusto eretto o curvato e da foglie lucide, di colore verde brillante, cuneate e con margine dentato. I fiori sono avvolti da due spate e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per far posto poi a frutti tondeggianti di colore rossastro.

E’ una pianta che si adatta alla coltivazione in vaso, dove raggiungerà facilmente i due metri di altezza, ma nelle zone a clima temperato può essere azzardato anche l’allevamento in piena terra, dove la Caryiota mitis si mostrerà in tutta la sua imponenza, raggiungendo anche i 18 metri. La coltivazione non richiede accorgimenti particolari, se non in fatto di luce ed irrigazione.

Piante di Natale: il Limone Meyer

Piante di natale, il limone Meyer

Oggi continuiamo a parlare di regali natalizi botanici; dopo aver visto la settimana scorsa il Ciclamino Umbrella, vi proponiamo come pianta da regalare a Natale un agrume decorativo molto bello, ossia il Limone Meyer.

La caratteristica principale del Citrus meyeri, questo è il suo nome botanico, è quella di essere un agrume simile sia al limone che all’arancio, infatti i frutti assomigliano a quelli del limone ma diventano di colore arancione; in realtà, il limone Meyer è un ibrido naturale fra limone e arancio dolce, scoperto da Meyer nel 1908 in Cina, e appartenente alla famiglia delle Rutaceae.

La particolarità del limone Meyer è quella di fiorire e di fruttificare tutto l’anno; i frutti di questo agrume possiedono la buccia sottile ed un succo meno aspro rispetto a quello del limone. Le foglie sono di colore verde scuro dalla forma lanceolata, mentre i fiori possiedono una colorazione violacea e sono riuniti in mazzetti. Il limone Meyer, in vaso di 30 centimetri di diametro, costa circa 25 euro.

Le forbici per la potatura della vite

Forbici per potatura

Esistono di fatto diversi tipi di forbice per potatura; quelle manuali e quelle automatiche; ci riferiamo alla differenza nel funzionamento, che può essere basato sul movimento meccanico impresso da sforzo muscolare, o può avere un movimento completamente automatico, basato su un micro-interruttore che trasmette il movimento alle forbici, appena queste vengono azionate a mano.


Solitamente, sia le forbici per potatura automatiche che quelle manuali, sono dotate di lame speciali e affilate, forgiate appositamente per la potatura dei frutteti e create con una speciale lega metallica che consente di lavorare al meglio, anche con temperature sfavorevoli perché molto basse. Sono entrambe dotate di prolunghe, in modo da poter operare da terra senza l’ausilio di scale, permettendo di raggiungere agevolmente i rami più in alto e rendendo il lavoro più facile e più proficuo.

Jacaranda mimosifolia, coltivazione e cure

La Jacaranda mimosifolia è la specie più coltivata del genere Jacaranda, pianta originaria dell’America centro-meridionale ed appartenente alla famiglia delle Bignoniacee. E’ caratterizzata da un fusto eretto e da una chioma larga anche alcuni metri, ma la particolarità più interessante è costituita dal fogliame simile a quello della mimosa, di colore verde chiaro e presente sulla pianta per gran parte dell’anno. I fiori sono di colore viola-blu, a forma di trombetta e riuniti in grappoli.

E’ una pianta particolarmente adatta alla coltivazione in zone a clima freddo, dove viene utilizzata per la decorazione di viali e parchi pubblici, ma anche come albero solitario nell’allevamento domestico. Richiede poche e semplici cure per una buona conservazione e regala soddisfazioni “immediate”, essendo capace di germogliare a poche settimane dalla semina.

Capolino

Il capolino è un’infiorescenza tipica delle piante appartenenti alla famiglia

L’abete del Colorado

Al genere Picea pungens appartengono una decina di alberi sempreverdi, meglio conosciuti come abeti del Colorado, originari dell’America settentrionale, appartenenti alla famiglia delle Pinaceae.

Questi abeti sono caratterizzati da una crescita molto lenta anche se consistente, in quanto gli esemplari adulti possono raggiungere anche i 20 metri di altezza, mentre gli abeti coltivati nei giardini raggiungono un’altezza di tre o quattro metri; le varietà a sviluppo nano si fermano ad un’altezza di circa un metro e mezzo o due, infine le varietà a portamento prostrato sono alte circa 80 centimetri ma larghe anche alcuni metri. La varietà di abete del Colorado più conosciuta è la Picea Pungens Glauca, noto anche con il nome di abete azzurro per la caratteristica colorazione delle sue foglie aghiformi.

Gli esemplari comuni sono caratterizzati dal fusto eretto, la chioma dalla forma piramidale o conica, le foglie aghiformi di colore grigio-verde tendente all’azzurro. Gli abeti del Colorado sono alberi dioici, cioè che sono gli esemplari femminili possono produrre le piccole pigne marroni dallo sviluppo pendulo.