L’Orchidea di Natale, ovvero la Masdevallia tovarensis

Fiori di natale, l’Orchidea Masdevallia

Orchidee e Natale sono un connubio perfetto soprattutto se si tratta dell’Orchidea di Natale ossia della Masdevallia tovarensis. Questa specie di orchidea appartiene al genere Masdevallia di cui fanno parte circa 500 specie di orchidee originarie dell’America Latina, caratterizzate da fiori triangolari, che appaiono generalmente in inverno, con tre grandi sepali che terminano con lunghe code. Le orchidee del genere Masdevallia possono essere sia terrestri che epifite o litofite, e devono il loro nome al medico e botanico spagnolo José Masdeval.

La prima Masdevallia tovarensis fu scoperta in Venezuela, nella regione di Tovar, vicino a Caracas, ed fu descritta nel 1849 dal botanico tedesco Heinrich Gustav Reichenbach che le attribuì l’epiteto “tovar”, dal nome della regione nella quale fu trovata, seguito dal suffisso latino “ensis”. I primi esemplari di Masdevallia tovarensis giunsero in Europa tramite un collezionista inglese ed ottennero subito molto successo.

Pruina

Pruina Con il termine pruina si indica una sostanza cerosa

Sessile

Sessile (fiore, frutto o foglia) In botanica si definiscono sessili

Tubero

Tubero Con il termine tubero si intende una porzione modificata

Piante arbustive: lo Spino Cervino

Il Rhamnus catharticus – comunemente detto Spino Cervino – è una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Rhamnacee, molto diffuso nell’Italia del nord e del centro. E’ caratterizzato da un fusto ramoso con chioma piuttosto disordinata, formata da foglie ellittiche con margine seghettato. I fiori sono costituti da ombrelle profumate di colore verde o giallastro e fanno la propria comparsa nella tarda primavera. I frutti sono invece delle drupe verdi o nere, a seconda del periodo di maturazione.

Lo Spino Cervino si coltiva in piena terra, dove raggiungerà i 4-5 metri di altezza, decorando l’ambiente per tutto l’anno. Non teme il freddo e ben si adatta anche alla coltivazione in zone con inverni particolarmente rigidi, richiedendo poche e semplici cure. Per concludere, ricordiamo che le bacche dello Spino Cervino anticamente venivano utilizzate come purga in caso di intossicazioni alimentari.

Malattie del castagno, il cinepide galligeno

Le malattie del castagno: il cinepide galligeno

Il Cinepide Galligeno è un piccolo insetto, una vespa per la precisione, che provoca danni a quel secolare albero da legno e da frutto che è il castagno: una delle piante  apparentemente più sane di tutto il bosco, una delle più floride e grandi per dimensioni, corre dunque un notevole rischio. Un immediato deperimento è il risultato dell’opera di questo insetto, noto anche con il nome di cinepide del castagno, che può compromettere lo stato di salute di boschi castanili, compromettendo la produzione a livello nazionale di legno e di castagne.

Ci si accorge che un albero è contagiato da questo insetto quando si vedono comparire le cosidette galle, cioè ingrossamenti, di colore rosso cupo sulle foglie, sulle gemme e sugli amenti e sui germogli. Si tratta di ciò che potremmo descrivere come tumori: escrescenze cellulari, quindi causate dalla eccessiva prolificazione delle cellule vegetali della stessa pianta. Queste galle si conservano a lungo sul tronco e laddove compaiono, tanto che si può distinguere tra inflorescenze recenti e meno recenti.

Alberi: l’Abete coreano

L’Abete coreano, botanicamente Abies Koreana, è una conifera appartenente alla famiglia delle Pinaceae originaria della Corea e caratterizzata da una crescita estremamente lenta, dall’altezza di circa dieci metri.

Questo abete possiede un portamento eretto e la chioma dalla forma a piramide, i rami perpendicolari al fusto e la corteccia di colore rossastro che negli esemplari adulti diventa grigia. Le foglie dell’abete coreano sono aghiformi e di colore verde scuro nella parte superiore e bianco-azzurro in quella inferiore.

La vera particolarità di questo albero sono le pigne molto decorative: esse sono lunghe circa otto centimetri e possiedono un colore molto particolare: da bianco-azzurro diventano viola con il passare del tempo.

Dicembre, i lavori nell’orto e nel giardino secondo il calendario lunare

La stagione più fredda dell’anno è ormai entrata nel vivo e verrebbe voglia di chiudersi in casa e non uscire fino all’arrivo della prossima primavera. Ma se abbiamo un orto o un giardino non possiamo permetterci questo lusso ed anche nel mese di dicembre dobbiamo impegnarci in diversi lavoretti all’aria aperta.

Di quali accorgimenti ha bisogno il nostro orto nell’ultimo mese dell’anno? E di quali lavori necessita il giardino? Andiamo a scoprirlo insieme, prendendo spunto dal calendario lunare, come siamo soliti fare sulle pagine di PolliceGreen. Cominciamo con l’analizzare quali sono le fasi lunare nel mese di dicembre 2010:

  • Ultimo quarto: il 1° dicembre (Luna calante)
  • Luna Nuova: il 5 dicembre
  • Primo quarto: il 13 dicembre (Luna crescente)
  • Luna Piena: il 21 dicembre
  • Ultimo quarto: il 28 dicembre (Luna calante).

Spadice

Spadice Con il termine spadice si indica un’infiorescenza tipica soprattutto

Piante da giardino: la Melaleuca

La Melaleuca è una spettacolare pianta da giardino o da appartamento originaria della Malesia, dell’Australia e della Nuova Caledonia ed appartenente alla famiglia delle Myrtacee. E’ costituita da un fusto che può raggiungere i cinque metri di altezza e da foglie alterne di colore verde scuro, ovali e lanceolate, che restano a far bella mostra di sé anche nella stagione invernale. I fiori sono molto particolari nella forma, colorati di rosa, rosso o biancastro e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

Generalmente la Melaleuca si coltiva in casa, essendo una pianta che mal sopporta le temperature troppo rigide, ma in alcune regioni d’Italia è possibile ammirarla anche all’aperto, dove raggiungerà dimensioni considerevoli, decorando il giardino in ogni stagione dell’anno. Per concludere, ricordiamo che la Melaleuca è una pianta di fondamentale importanza da punto di vista officinale, avendo proprietà antisettiche, antibatteriche, antivirali e lenitive in caso di ustioni, tonsilliti e afte.

Orchidee, galleria di immagini

Esistono circa 35mila specie di orchidee, divise in oltre 700 generi; la maggior parte di esse è epifita, vive cioè sugli alberi e non si sviluppa al suolo ed è dotata di radici non solo in grado di vivere fuori terra ma che addirittura abbisognano di ricevere luce per svolgere alcune loro funzioni (come le foglie infatti partecipano alla sintesi clorofilliana).

Fra le orchidee più comuni, quelle più facilmente rinvenibili presso vivai e garden center, troviamo:

Meno note invece le orchidee appartenenti al genere Dendrobium (D. Nobile; D. thyrsiflorum; D. x Delicatum) ed altre varietà e ibridi di notevole impatto estetico:

  • Ida cinnabarina;
  • Eria floribunda;
  • Psychopsis;
  • Epidendrum;
  • Laeliocattleya;
  • Potinara.

Dopo il salto una galleria di immagini che vi permetterà di ammirarne la bellezza:

Erbe medicinali: la Piantaggine

La Plantago o Piantaggine è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Plantaginacee, molto diffusa alle nostre latitudine, specie allo stato spontaneo. A seconda della specie, può presentare foglie ovali ed allargate o lunghe e lanceolate di colore verde chiaro. I fiori sono riuniti in pannocchie molto strette e fanno la propria comparsa nel periodo primaverile.

Solitamente la Piantaggine si trova allo stato spontaneo, nei prati o lungo i bordi delle strade, ma non è detto che non la si possa coltivare sia come tappezzante che come pianta per decorare i giardini rocciosi. Inoltre è una pianta commestibile e le sue foglie vengono utilizzate crude per arricchire le insalate o lessate e condite. Infine ricordiamo che la Plantago è una pianta importante dal punto di vista officinale per le sue proprietà lenitive contro le irritazioni e le punture di insetti.

Zagara

Zagara Con il termine zagara si indica il fiore degli