Piante da giardino: la Calomeria

La Calomeria è una pianta arbustiva o arborea appartenente alla famiglia delle Asteracee ed originaria del continente australiano. E’ caratterizzata da un fusto che può raggiungere i due metri di altezza e da lunghe foglie di colore verde chiaro, delicatamente profumate. I fiori sono di colore bianco, circondati da bacche color corallo che regalano un magnifico aspetto piumoso alla pianta nel corso di tutta l’estate, con rami ricadenti molto caratteristici.

E’ una pianta che solitamente viene coltivata in piena terra, ma la si può allevare anche in vaso, dove però raggiungere dimensioni più contenute, regalando un effetto scenografico di minore entità. La coltivazione della Calomeria non richiede cure particolari, ma è importante ricordarsi di proteggerla dalle gelate nella stagione invernale, onde evitare che le radici possano risentire del freddo intenso.

Stella di Natale: attenzione alle parti tossiche

La pianta di Natale per eccellenza è senza dubbio l’Euforbia pulcherrima, meglio conosciuta con il nome di Stella di Natale, della quale ci siamo occupati tante volte qui su Pollice Green.

Pur essendo considerata la pianta di Natale per antonomasia, la Stella di Natale è originaria dell’America centrale e per questo è difficile farla adattare al nostro clima che non è certo quello del suo ambiente naturale; per fortuna, però, con qualche accorgimento, è possibile far durare la Stella di Natale anche dopo le feste.

Della Stella di Natale, la prima cosa che colpisce è sicuramente la bellezza delle sue brattee, simili a foglie color rosso intenso, ma come spesso accade, le cose belle nascondono anche dei pericoli, e la Stella di Natale non fa eccezione a questa regola. Innanzi tutto, fate attenzione la lattice che esce dalle foglie e dal fusti in quanto se entra a contatto con la pelle può provocare eritemi, prurito e bruciore, soprattutto se entra dentro agli occhi.

Idee originali per decorare l’albero di Natale

Accanto alle decorazioni natalizie “tradizionali”, quelle cioè tutti gli anni, magari da tempo immemorabile, tornano a far bella mostra di sè sul nostro albero di natale è sempre bello aggiungere qualcosa di nuovo. Per questo motivo spesso si va per negozi e mercati di natale alla ricerca di quell’addobbo “in più” che rappresenti un elemento di novità elegante e originale.

In alternativa, molti si mettono alla ricerca di decorazioni natalizie fai da te facili da realizzare, meglio ancora se a costo contenuto. Neanche a dirlo, a farla da padroni in questo caso sono gli elementi decorativi vegetali: pigne, rametti di sempreverde, bacche rosse, frutta secca ed essiccata. Se fate parte di questo gruppo di volenterosi, vogliamo venirvi in aiuto: oggi vedremo infatti come realizzare degli addobbi di natale con la frutta secca:

Occorrente:

Noci, nocciole, un’arancia bella grande, una mela;

Nastri o cordoncini colorati (rossi, marroni e dorati non troppo larghi);

Colla (meglio a caldo).

Piante di Natale: Gynura sarmentosa

Pensate che la Stella di Natale sia un regalo scontato per le prossime festività? E allora puntate sulla Gynura sarmentosa, una pianta originaria del continente asiatico (in particolare dell’India) ed appartenente alla famiglia delle Compositae. Si tratta di una pianta a portamento strisciante o rampicante, con foglie lanceolate ricoperte – specie negli esemplari giovani – da una peluria violacea. I fiori sono di colore arancio e fanno la propria comparsa in primavera, pur non avendo valore ornamentale.

La Gynura sarmentosa si coltiva in vaso come pianta da appartamento, trattandosi di una pianta che non tollera le basse temperature. Solo in estate la si può esporre in giardino o in balcone, avendo l’accortezza di posizionarla in un luogo riparato dal sole diretto. Non è una pianta di Natale in senso stretto, ma si presenta come una valida alternativa alle piante solitamente regalate in questo periodo dell’anno.

Leggende natalizie, la rosa di natale

La leggenda della rosa di natale ha come protagonista la giovane figlia di un pastore la quale, si narra, accortasi dei molti viandanti che si recavano a Betlemme a rendere omaggio al bambino Gesù, fosse caduta in preda alla disperazione per non avere anche lei un dono da portare alla grotta santa.

La rosa di natale, o meglio l’elleboro, sarebbe nata dunque dalle sue calde lacrime che, cadute sulla neve, si trasformarono in magnifici fiori di colore rosa pallido, fiori che la fanciulla raccolse e portò in dono a Maria e che da allora sbocciano ogni anno in dicembre.

Piante con fiori rossi: l’Elleanthus

L’immagine non rende merito alla bellezza della pianta, che si propone tra le più caratteristiche in assoluto della famiglia delle Orchidacee. Parliamo dell’Elleanthus, orchidea originaria dell’America del sud e diffusa sia come epifita che come terricola. E’ costituita da un fusto che può raggiungere i settanta centimetri di altezza, portando foglie nastriformi ed appuntite, di colore verde chiaro.

Nella stagione invernale tra le foglie spuntano delle magnifiche pannocchie con brattee colorate, che riempiono l’ambiente circostante di bianco, giallo, rosa e – soprattutto – rosso, per la gioia di coloro che durante le festività di fine anno vogliono regalare una pianta con colori tipici dei fiori di Natale. L’Elleanthus non è difficile da coltivare, ma bisogna rispettarne le esigenze in fatto di luce (molta, ma non diretta) e temperatura (mai al di sotto dei 5°C), come viene spiegato nella scheda dopo il salto.

Piante da frutto: i lavori invernali

In inverno, durante il periodo di riposo vegetativo, il frutteto non deve essere lasciato a se stesso, bensì controllato attentamente per individuare eventuali attacchi da parte di funghi o di parassiti che trascurati potrebbero minare l’abbondanza del futuro raccolto.

Nell’operazione di controllo delle piante da frutto non devono mancare un paio di cesoie per tagliare eventuali rami spezzati o i frutti ammuffiti rimasti sull’albero che potrebbero rappresentare un facile bersaglio per i parassiti.

Tra i parassiti che più frequentemente attaccano le piante da frutto ci sono le cocciniglie, degli insetti che si nutrono di linfa e che formano delle piccole strutture attaccate ai tessuti difficili da rimuovere; se la pianta è in attività, le cocciniglie attaccano generalmente i germogli, i tessuti, le foglie e i giovani rami, mentre in inverno colpiscono tronco e rami. Le cocciniglie possono essere contrastate durante il periodo della prefioritura tramite soluzioni di olio bianco.

Eleuterococco, ottimo contro stress e stanchezza

Noto anche con il nome comune di ginseng siberiano, l’Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus) è un arbusto di origine asiatica appartenente alla famiglia delle Araliaceae, molto popolare nel mondo occidentale per via delle proprietà medicamentose che gli vengono attribuite; il rizoma e le radici di eleuterococco sono infatti impiegati in erboristeria per la concentrazione, al loro interno, di principi attivi che fanno dell’eleuterocco una cosiddetta pianta adattogena, ovvero una di quelle piante che aiutano a migliorare le capacità di adattamento dell’organismo a cambiamenti di vita che possono generare stress o stanchezza.

In particolare, l’eleuterococco, da sempre impiegato nella medicina tradizionale cinese, dona energia e migliora la concentrazione con ricadute positive sulle prestazioni fisiche ed intellettuali. Sembra inoltre, come dimostrato da alcuni studi che sia efficace nel potenziare le difese del sistema immunitario aumentando il numero di linfociti T e stimolando l’attivià dei globuli bianchi.

Bulbo

In botanica il bulbo è il germoglio sotterraneo di alcune piante, definite bulbose. Il bulbo può essere considerato una pianta in miniatura dotata di un fusto corto (denominato disco o girello), di radici e di una gemma circondata da foglie; queste ultime sono distinte in interne, i catafilli succosi che contengono le sostanze di riserva, ed esterne, secche e con funzione protettiva. Dalla gemma si sviluppano le foglie e gli assi fiorali della pianta vera e propria cui i catafilli assicurano il nutrimento necessario.

In base al loro aspetto, che muta nei diversi generi, distinguiamo:

bulbi tunicati (o vestiti) tipici di aglio e giacinto;

bulbi embricati, tipici del lilium;

bulbi solidi (denominati anche bulbo-tuberi) tipici di zafferano e gladioli.

Piante da frutto: l’Arancio amaro

Il Citrus aurantium, meglio conosciuto come Arancio amaro, è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rutacee ed originaria delle zone tropicali del continente asiatico. E’ caratterizzato da un fusto eretto che può raggiungere i 10 metri di altezza e da una chioma ramificata e tondeggiante. Le foglie sono ovali ed appuntite, di colore verde scuro, e restano a far bella mostra di sé anche nella stagione invernale. I fiori sono bianchi e profumati; fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, prima di lasciar posto ai frutti, costituiti da drupe sferiche di colore arancione.

E’ una pianta coltivata per lo più a scopo alimentare, specie nelle regioni meridionali del Belpaese, ma può anche essere allevata come pianta ornamentale in vaso, dove però raggiungerà dimensioni più contenute.  Per concludere, ricordiamo che l’Arancio amaro è una pianta abbastanza semplice da coltivare, purché trovi la giusta collocazione in casa o in giardino.

Come vivono le piante grasse

La vita delle piante dipende in gran parte dal modo in cui sono costituite: poichè esse sono composte in gran parte di acqua (fino al sessanta per cento del loro peso e volume), farà differenza se le piante riceveranno i raggi solari durante tutto l’arco della giornata, o se l’insolazione sarà ristretta solo al mattino o solo al pomeriggio dato che l’evaporazione del loro contenuto d’acqua dipende dalla loro esposizione al sole.

La vita delle piante è però determinata anche dal clima in cui vivono: le piante che hanno una resa migliore nei climi secchi sono le stesse che amano i climi caldi e l’esposizione al sole.  Tra queste, le piante grasse, come i cactus, sono particolarmente adatte a sopportare il caldo eccessivo e a mantenersi costantemente idratate anche in condizioni di scarsità d’acqua. Infatti queste piante accumulano acqua e la conservano al proprio interno fino al momento in cui questa stessa acqua risulta essere vitale per le funzioni della pianta stessa.

La Stella di natale

La stella di natale

La stella di natale (Euphorbia pulcherrima) nota anche con il nome di poinsettia, è senza ombra di dubbio una delle piante di natale più amate e diffuse. Questo perchè contiene in sè tre dei colori simbolo del natale: il rosso brillante delle maestose brattee, il verde deciso di foglie e fusti, il giallo dorato delle infiorescenze. Alle sue caratteristiche cromatiche si aggiunge poi la forma stessa delle brattee che nel complesso richiamano alla mente una stella (da qui il nome comune).

In natura le stelle di natale formano arbusti perenni che possono raggiungere i due metri di altezza ma le loro dimensioni sono assai variabili e come ben sappiamo ne esistono esemplari che non vanno oltre i 10-15 centimetri. In commercio si trovano inoltre varietà con brattee rosa, bianche o screziate.

Le cure

Finchè perdurano le brattee la stella di natale deve essere tenuta in un luogo luminoso della casa, durante l’inverno anche alla luce diretta del sole, ad una temperatura di circa 22°C, al riparo da sbalzi termici e correnti di aria fredda. Va irrigata costantemente ma con moderazione. In primavera potrà essere portata all’esterno, purchè al riparo dai raggi diretti del sole.

Una volta teminata la fioritura la stella di natale perderà le foglie e le brattee si seccheranno; questo non significa assolutamente che la pianta ha terminato il proprio ciclo vitale ma semplicemente che ha cominciato il suo periodo di riposo vegetativo e che con le cure giuste potrà rifiorire l’anno seguente.

Piante da frutto: la Guava

La Guava (Psidium guajava) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Myrtacee ed originario dell’America centrale. Si presenta in forma arborea o arbustiva, con fusto eretto e chioma allargata molto ramificata. Le foglie sono ovali o lanceolate, di colore verde scuro, spesso lucide e ricoperte di peluria nella pagina inferiore. I fiori sono bianchi e fanno la propria comparsa in primavera, per poi lasciare posto ai frutti, costituiti da frutti sferici, ellittici o piriformi di colore giallastro o verde, a seconda del grado di maturazione. All’interno dei frutti c’è una polpa commestibile aspra o dolce, di colore bianco, rosa, arancio o rosso.

Nei Paesi tropicali dell’America la coltivazione della Guava è abbastanza diffusa, mentre alle nostre latitudini si trova solo nelle regioni a clima temperato, dove i rigori dell’inverno non compromettono la ripresa vegetativa. Laddove è possibile la coltivazione, comunque, la Guava si presta bene all’allevamento a dimora o anche in vaso, come pianta decorativa.

Le cure invernali per le piante acquatiche

I giardini acquatici non sono costituiti solo dai laghetti: si possono coltivare le piante acquatiche all’interno di tinozze o di grandi contenitori e, anche le acquatiche, come le piante da appartamento e da giardino, hanno bisogno di cure particolari durante l’inverno.

Cure invernali per ninfee e fiori di loto

Nelle regioni a clima più rigido, infatti, è bene spostare all’interno le tinozze che contengono piante acquatiche da fiore; ovviamente non tutte le piante acquatiche hanno la necessità di essere ricoverate all’interno, ciò infatti è indicato soprattutto per quelle delicate, come le ninfee e i fiori di loto che sono assolutamente inadatte a vivere a temperature troppo basse e che, quindi, devono essere spostate all’interno fino all’arrivo della primavera.

Non tutte le ninfee, però, temono i rigori invernali; ad esempio le ninfee rustiche resistono anche all’esterno, ma solo se vengono coltivate in specchi d’acqua abbastanza profondi, dove il gelo non possa creare un blocco di ghiaccio con il terreno.