Erbe medicinali: la Verga d’oro

Mai come in questo periodo in cui ci dobbiamo riprendere dagli stravizi alimentari del periodo natalizio, un aiuto per recuperare la forma può venirci dalle erbe medicinali; una di queste erbe, particolarmente utile nei processi di depurazione dell’organismo e di dimagrimento è la Solidago virgaurea, meglio conosciuta come Verga d’oro.

Questa pianta erbacea, che cresce spontanea nelle zone collinari e montane delle Alpi e degli Appennini, possiede diverse proprietà benefiche, oltre ad essere utile nei processi di dimagrimento. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorire e, a volte, anche il rizoma; i principi attivi della Verga d’oro sono sostanze mucillaginose e tanniche, oltre alle saponine, ai flavonoidi e agli oli essenziali.

Tutte queste sostanze conferiscono alla Verga d’oro delle proprietà antinfiammatorie, astringenti e anche diuretiche; proprio per questo, la Verga aurea è indicata nei trattamenti contro gli stati infiammatori dei tratti urinarihow to lose weight

rong>, ovvero per contrastare uretriti, cistiti e anche in caso di calcoli renali, in quanto i suoi principi attivi ne ostacolano la formazione.

Piante da giardino: l’Erba cornetta

L’Erba cornetta (Coronilla valentina) è una magnifica pianta arbustiva che cresce spontaneamente nei boschi dell’area mediterranea. Appartiene alla famiglia delle Fabacee ed è caratterizzata da fusti che possono raggiungere il metro e mezzo di altezza e da foglie di colore verde-azzurrognolo, cuoriformi ed allungate. I fiori hanno una forma molto particolare, somiglianti a dei piccoli corni di colore giallo, e fanno la propria comparsa alla fine della primavera o all’inizio dell’estate, liberando nell’ambiente circostante un delicato aroma.

Come detto, cresce per lo più allo stato spontaneo, ma la si può anche coltivare in ambito domestico, sia in piena terra, laddove le temperature invernali non scendano troppo al di sotto dello zero, che in vaso, dove non raggiungerà dimensioni considerevoli. La cura dell’Erba cornetta non richiede interventi particolari, purché si rispettino le sue esigenze in fatto di luce e temperatura.

Cucina con i fiori: il risotto ai petali di rosa

Oggi torniamo a parlare di cucina con i fiori con un piatto delicato e gustoso, ovvero il risotto ai petali di rosa. La rosa, regina indiscussa dei giardini di tutto il mondo, diventa protagonista, in questa ricetta, di un risotto dal sapore veramente particolare.

Le rose, di cui abbiamo più volte parlato qui su Pollice Green, comprendono circa 150 specie, moltissime varietà e ancora di più ibridi e coltivar. Oltre al suo uso come pianta da giardino o come fiore reciso, la rosa è molto usata anche in altri campi: i suoi petali sono estremamente versatili e vengono usati dalle aziende profumiere e cosmetiche, oltre che come pianta medicinale per le proprietà astringenti dei suoi petali, quelle sedative e calmanti dei frutti e quelle antidiarroiche delle foglie; a scopo alimentare la rosa è utilizzata per realizzare dolci, primi e secondi piatti e liquori.

Dal punto di vista della coltivazione, la rosa è una pianta che si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, purché ben concimato e profondo; la cura più importante da riservare alle rose è la potatura che deve essere effettuata all’inizio della primavera o alla fine dell’estate dopo la fioritura, a seconda della specie o dell’età della pianta.

Talea

Talea

Con il termine talea si indica un frammento di pianta tagliato e collocato in acqua o terra perchè ne nascano nuovi esemplari della pianta madre. In genere la talea è rappresentata da una porzione di ramo (talea di ramo) ma anche foglie (talea di foglie), fusti (talea di fusto) e radici (talea di radice) possono fungere allo scopo.

Il periodo più indicato per prelevare le talee è la primavera. Se le si mette a radicare in vaso è opportuno che il substrato sia costituito da perlite o, in alternativa, da un miscuglio di sabbia e terra o di torba e terriccio da semina. Se invece si mette la talea a radicare in acqua, la nuova piantina andrà trapiantata non appena avrà emesso un buon numero di radici.

Piante rampicanti: il Gelsomino del Cile

La Mandevillea suaveolens, meglio conosciuta come Gelsomino del Cile, è una pianta rampicante originaria dell’America centrale e meridionale (in particolare del Cile, appunto) ed appartenente alla famiglia delle Apocinacee. E’ caratterizzato da un fusto molto esile e ramificato e da foglie ovali, lanceolate o cuoriformi di colore verde scuro sulla pagina superiore, più chiaro su quella inferiore. I fiori sono profumati, di forma tubolare, bianchi o rosa, e fanno la propria comparsa nella stagione estiva, per mantenersi a lungo sui rami.

Solitamente si coltiva tra le pareti domestiche, ma nelle zone a clima temperato si può azzardare anche l’allevamento in piena terra, dove il Gelsomino del Cile raggiungerà dimensioni considerevoli, aggrappandosi a muri, reti e ringhiere, fino a toccare i sei metri di altezza. Una volta trovata la collocazione ideale, sarà facile prendersi cura di questa pianta, capace di regalare uno spettacolo di colori e profumi per gran parte dell’anno.

Come riciclare l’albero di Natale

Le feste di Natale sono ormai archiviate, ma non per questo bisogna dimenticarsi dell’albero di Natale che ci ha tenuto compagnia durante i giorni festivi, decorando la casa e donandoci quell’atmosfera tipicamente natalizia che sono un bell’abete addobbato può fare. Se chi aveva scelto l’albero di Natale sintetico non deve fare altro che smontarlo e riporlo nella scatola fino al prossimo Natale chi, invece, aveva scelto l’abete vero ha a disposizione diverse possibilità.

Se possedete un giardino basterà piantarlo in piena terra, proprio a questo proposito vi avevamo già spiegato come far durare a lungo l’abete dopo le feste: l’importante è che non effettuiate l’operazione di messa a dimora quando il terreno è gelato.

Se, invece, vivete in appartamento e non avete il giardino, vietato gettarlo nel cassonetto; se non potete riportarlo al garden center nel quale lo avete acquistato, molti garden center, infatti propongono questa soluzione al momento dell’acquisto, potete approfittare dei punti di raccolta per gli alberi di Natale, allestiti in molte città italiane proprio per evitare il fenomeno dell’abbandono degli abeti nei cassonetti.

Piretro

Piretro

Il piretro è un insetticida naturale che si ricava dal Chrysantemum cinerariaefolium, pianta appartenente alla famiglia delle Compositae (Asteraceae), nota appunto con il nome comune di piretro. Il piretro, o razzia, viene ottenuto dai capolini, le infiorescenze della pianta, essiccati e macinati e trova largo impiego in agricoltura e giardinaggio per la lotta ad afidi, coleotteri e mosca bianca, mentre risulta praticamente innocuo per gli insetti terricoli.

Piante tappezzanti: la Tetranema

La Tetranema è una pianta tappezzante appartenente alla famiglia delle Scrophulariacee, tipica del bacino del Mediterraneo. E’ caratterizzata da foglie larghe, ovali, lucide, di colore verde brillante, che tendono a seccare ed a cadere nella stagione invernale, specie se la pianta viene coltivata in piena terra. Tra le foglie, durante la primavera, spuntano dei fusti lunghi una ventina di centimetri, che portano fiori sono di forma tubolare, bianchi, rosa o lilla.

Si adatta particolarmente alla coltivazione in zone morte del giardino, per ricoprire ampi spazi grazie al suo carattere tappezzante, o nella formazione di giardini rocciosi. La si può coltivare anche in vaso, ricoverandola in casa nella stagione invernale, così da mantenerla viva e verde anche nel periodo più freddo dell’anno. La coltivazione è abbastanza semplice e non richiede accorgimenti particolari, tanto che – una volta piantata – può diventare in breve una pianta infestante, occupando tutto lo spazio a propria disposizione.

Fiori di Bach, genziana

Tra i fiori di Bach la genziana (Gentian) è il rimedio indicato per il Tipo gentian, gruppo nel quale rientrano le persone tristi, dall’umore costantemente depresso che si arrendono ad ogni minima difficoltà. Tale stato di cose ha sempre un motivo noto alla persona che lo sperimenta (non si tratta quindi di una tristezza immotivata) e la rende diffidente e pessimista.

La genziana restituisce fiducia in sè e nella propria vita, rende capaci di trovare nuove soluzioni ai problemi e di vivere gli insuccessi come opportunità e non come fallimenti esistenziali.

Margotta

Margotta

La margotta è una tecnica di moltiplicazione agamica che favorisce l’emissione di radici in porzioni di ramo ancora attaccate alla pianta madre anche se molto distanti da terra. Più precisamente, la margotta consiste nel mettere il ramo che si vuol fare radicare a contatto con un substrato umido contenuto in un recipiente o sacco di plastica, che prende il nome di portamargotta, aperto da entrambi i lati.

Per eseguire la margotta bisogna scegliere un ramo giovane e vigoroso ed eliminarne i getti laterali fino a venti centimetri dalla cima; praticate in questo punto un’incisione usando un coltello pulito e ben affilato e iserite il ramo così preparato nel portamargotta. L’incisione dovrà trovarsi a metà circa del contenitore che deve essere riempito con terra mista a sfagno o torba e aperto in modo da poter annaffiare agevolmente.

Le piante balsamiche

Tosse, naso chiuso, malattie da raffreddamento: i malanni tipici della stagione invernale stanno mettendo a letto una buona fetta di popolazione, complice l’abbassamento delle temperature ed il diffondersi di virus che girano indisturbati in questo periodo dell’anno. Mettersi a letto con la borsa dell’acqua calda potrebbe non bastare per guarire da tali malanni, così come non potrebbe essere sufficiente la sola medicina tradizionale. E allora perché non affiancare a quest’ultima l’utilizzo di piante balsamiche?

In natura esistono diverse piante con proprietà balsamiche, capaci cioè di difenderci dagli attacchi degli agenti atmosferici e di ripristinare il corretto funzionamento delle mucose, alleviando così i fastidi dovuti alla malattie da raffreddamento. Di seguito trovate una breve lista di piante balsamiche, così da pote scegliere quale scegliere per curare i vostri piccoli, grandi mali, fermo restando che in caso di patologie serie occorre rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Fioriture invernali: l’Albero della giada

Tra le fioriture invernali non va dimenticata una pianta grassa che assicura dei bellissimi fiori durante la stagione fredda, ovvero la Crassula ovata, una succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, che si caratterizza per la sua forma ad alberello. La Crassula ovata è originaria della sud dell’Africa e nonostante si sviluppi soprattutto nei climi aridi, può vivere benissimo anche da noi, tenendola in casa durante l’inverno e sul balcone o all’esterno in estate.

La Crassula ovata si caratterizza per i suoi fusti spessi, robusti e ramificati, per le sue foglie color verde giada, particolare che fa attribuire a questa pianta l’appellativo di albero della giada, e dai fiori che compaiono alla fine dell’inverno e che possiedono una forma a stella e sono di colore bianco o rosa.

La Crassula ovata possiede una crescita piuttosto rapida e può raggiungere anche i 100 centimetri di altezza. Molto spesso la Crassula ovata viene confusa con la Portucalaria afra, una pianta simile ma appartenente ad una specie diversa.

Piante da appartamento: la Palma delle Hawaii

La Brighamia, meglio conosciuta come Palma delle Hawaii, è una pianta appartenente alla famiglia delle Campanulacee ed originaria, come dice il nome comune, delle Isole Hawaii. E’ caratterizzata da un fusto carnoso, eretto, che ricorda vagamente la forma di una bottiglia. Le foglie sono anch’esse carnose, di colore verde brillante e restano a far bella mostra di sé per tutto l’anno. I fiori sono riuniti in racemi di colore bianco o giallastro e fanno la propria comparsa in autunno o in inverno.

La Palma delle Hawaii allo stato spontaneo può raggiungere altezze considerevoli, mentre nelle nostre zone non supera mai il metro di altezza, trattandosi di una pianta che si può coltivare quasi esclusivamente in vaso per via della scarsa resistenza alle basse temperature.

Le rose inglesi

Se amate le rose non potete non conoscere le rose inglesi, ovvero le rose create dall’ibridadore David Austin che da oltre 50 anni si occupa di incrociare le rose, con il risultato di ottenere delle piante molto belle e facili dal coltivare.

Le rose inglesi di David Austen sono originate dagli incroci tra le rose antiche e le rose moderne: dalle prime hanno ereditato la delicatezza e l’eleganza e dalle seconde i colori e la fioritura prolungata, con in più l’accentuata resistenza e l’alta capacità di adattamento. Generalmente, le rose inglesi possiedono una forma di rosetta o di coppa, i colori brillanti o delicatamente pastello, e un profumo molto sviluppato e allo stesso tempo non invadente.

Le circa 800 rose disponibili nel catalogo di David Austen vengono vendute a radice nuda, perché permettono di essere trasportate in modo più economico e poi perché permettono più soluzioni ai giardinieri. Le rose inglesi possono essere utilizzate nelle aiuole, per creare siepi e bordure, ma anche per coprire dei muri o dei pergolati grazie all’ampia varietà di rose inglesi rampicanti, e possono essere coltivate anche in vasi e contenitori.