Le piante antinquinanti (seconda parte)

Qualche giorno fa vi avevamo iniziato a parlare delle piante antinquinanti, ossia di quelle piante che riescono a contenere i danni dell’inquinamento interno, provocato dalle sostanze che si trovano all’interno degli ambienti chiusi. Abbiamo visto quali sono le piante utili contro le bioemissioni e quelle consigliate contro la formaldeide, oggi vi illustreremo quali sono le altre piante antinquinanti.

Le piante contro benzene e xilene

Le piante ideali contro sostanze inquinanti come xilene e benzene, agenti prodotti da materie plastiche, vernici ed adesivi, sono: la Dracena, che è in grado di assorbire, oltre alla formaldeide, anche xilene e toluene, l’edera, efficace nei processi antinquinamento indoor anche nelle specie di piccola taglia e lo spatifillo, una pianta particolarmente indicata per assorbire l’acetone presente in detersivi e cosmetici.

Stame

Stame

Lo stame è l'organo sessuale maschile del fiore delle Angiosperme. E' costituito da una parte inferiore sterile, filiforme, che prende il nome di filamento sulla quale si erge l'antera, una struttura globosa all'interno della quale si forma il polline. Gli stami possono presentarsi liberi o riuniti in gruppo. Quando si presentano in gruppi gli stami vengono distinti in:

  • mon

    oadelfi: tutti i filamenti sono saldati tra loro a formare un'unica struttura tubulare;

  • diadelfi: i filamenti saldati formano due gruppi;
  • poliadelfi: i filamenti saldati formano più di due gruppi.

Epifita (pianta)

Piante epifite

Si definiscono piante epifite, o piante aeree, tutte le specie di piante che vivono ancorate, mediante radici adesive o aggrappanti, sui rami o sui tronchi di altre che fungono loro da sostegno. Fanno parte di questo gruppo felci, orchidee, muschi e licheni. Le piante epifite sono diffuse soprattutto nelle foreste tropicali e subtropicali.

Nella gran parte dei casi non si tratta di piante parassite, queste cioè non traggono nutrimento dalla pianta ospite ma sono in grado di procurarsi autonomamente l'acqua e le sostanze nutritive necessarie attraverso la superficie d

elle foglie o le radici aeree (è il caso di alcune orchidee).

Piante da siepe: il Pittosporum tobira

Se avete la necessità di formare una siepe nel vostro giardino, puntate sulla coltivazione del Pittosporum tobira, una pianta appartenente alla famiglia delle Pittosporacee ed originaria del continente asiatico, in particolare della Cina e del Giappone. Si tratta di una pianta arbustiva o arborea, che presenta how to get your ex boyfriend backp://www.pollicegreen.com/foglie/4416/”>foglie obovate di colore verde scuro (arancio nella stagione invernale) e fiori riuniti in mazzetti, di colore bianco-crema, che rallegrano primavera e l'estate con il loro intenso profumo.

Lo si può coltivare anche come albero singolo, considerando che raggiunge altezze prossime ai cinque metri, oppure in vaso, dove però si manterrà in dimensioni più contenute. Resiste alle basse temperature e può dunque essere coltivato anche nelle regioni a clima freddo, pur con i dovuti accorgimenti, nel caso in cui la pianta sia particolarmente giovane. Per il resto, il Pittosporum robira non è difficile da coltivare, come dimostra la scheda che segue.

Un centrotavola di bulbi, creazione originale di Dana Frigerio

Un centrotavola di bulbi primaverili

Armonioso ed elegante. E' così che deve essere il centrotavola perfetto, qualunque sia il materiale che usiamo per realizzarlo. Tuttavia, se vogliamo farne un vero e proprio elemento decorativo, il centrotavola deve anche essere glamour, vale a dire emanare un fascino tale da catturare inevitabilmente l'attenzione di chi lo ammira, ammaliandolo, incuriosendolo.

Cosa può dare un simile effetto se non un insolito accostamento tra ceramiche antiche e bulbi in fiore? E' proprio questo l'elemento che contraddistingue il centrotavola che vi presentiamo oggi, creazione originale della garden designer Dana Frigerio (nella foto) che abbiamo il piacere di proporvi su Pollicegreen per gentile concessione dell'autrice.

Per realizzare questo delizioso centrotavola primaverile, Dana ha utilizzato una grande zuppiera di ceramica e delle tazzine da tè come contenitori, torba e argilla espansa come substrato, muschio per ricoprire lo strato superficiale di terra e bulbi di giacinto forzati.

Sepalo

Sepalo Con il termine sepalo si indica, in botanica, un

Angiosperme

Le piante con seme (spermatofite) sono distinte in due divisioni o phyla: angiosperme e gimnosperme. Rientrano nel primo gruppo le piante caratterizzate dalla produzione di semi protetti da un involucro, nel secondo invece quelle che possiedono semi privi di alcun rivestimento (le cosiddette piante a seme nudo).

La divisione delle angiosperme (o Magnoliofite) comprende la gran parte delle piante viventi, annoverando al suo interno circa 300mila specie fra alberi, arbusti, piante erbacee, organismi vegatali quali piante grasse ed epifite, piante carnivore ed acquatiche. Caratteristica distintiva delle angiosperme è la particolare struttura del fiore, l'organo riproduttivo deputato alla produzione di semi da cui nascono successivamente i frutti, costituito da quattro strutture disposte a verticillo. Dall'interno verso l'esterno troviamo:

  • Calice: costituito da sepali, foglie modificate con la funzione di proteggere la gemma prima che il fiore sbocci;
  • Corollahow to get your ex back

trong>: formata da petali con la funzione di attrarre gli insetti impollinatori;

Gelatina ai fiori, la ricetta

Alzi la mano chi da bambino non ha mai sgranato gli occhi di fronte ad una gelatina. Un piatto fresco e delizioso, che le nostre mamme preparavano utilizzando della frutta fresca, per allietare il momento della merenda e convincerci a consumare pere, mele, fragole, arance

Ma lo sapevate che la gelatina può essere preparata anche con i fiori? Ebbene sì, perché molti “inquilini” dei nostri vasi o del giardino sono assolutamente commestibili e possono essere utilizzati per preparare dei piatti deliziosi, come appunto la gelatina di fiori. Come procedere nella preparazione e quali fiori usare per le nostre gelatine? Lo scoprirete subito dopo il salto, dove troverete anche una facile ricetta per la preparazione di un dolce dal sapore unico, utile sia per la merenda dei vostri bambini che come dessert alla fine del pranzo.

Le piante antinquinanti (prima parte)

Le piante antinquinanti

Le piante da appartamento non servono solo ad abbellire la casa o a renderla più accogliente: ci sono molte piante utili ad assorbire le sostanze inquinanti che sono naturalmente presenti negli ambienti chiusi. Anche se può sembrare strano, negli ambienti chiusi, compresi quelli in cui si pensa che l’aria sia salubre, ci sono degli agenti inquinanti propri, appunto, degli spazi delimitati dalle pareti, che però, fortunatamente, alcune piante, contribuiscono a combattere.

Gli agenti inquinanti

Innanzi tutto vediamo quali sono gli agenti inquinanti più diffusi dei luoghi chiusi e ciò che li propaga. Al primo posto ci sono le bioemissioni, cioè le sostanze emesse da persone e animali domestici, come l’anidride carbonica prodotta dalla respirazione e altre sostanze volatili; poi bisogna tener presenti i prodotti usati per la pulizia della casa e quelli per l’igiene personale, in quanto entrambi possono rilasciare ammoniaca.

Verticillo

Verticillo Con il termine verticillo, in botanica, si fa riferimento

Fioriture invernali: la Kalanchoe manginii

Per chi ha poco spazio per tenere i vasi delle piante all’interno dell’appartamento, la soluzione migliore è data dai vasi sospesi, degli ottimi salvaspazio che, se abbinati, alle piante giuste possono dare le stesse soddisfazioni, a livello di bellezza, di un vaso tradizionale.

Una delle piante più adatte ai vasi sospesi è la Kalanchoe manginii, una pianta succulenta a fioritura invernale appartenente alla famiglia delle Crassulaceae; al genere Kalanchoe, o Calancola, appartengono circa 200 specie di piante originarie dell’Africa meridionale, d

ell’America del Sud, dell’India e della Cina.

La Kalanchoe manginii è una pianta grassa alta circa 30 centimetri che, come dicevamo, è particolarmente adatta ad essere coltivata all’interno di piccoli panieri appesi dai quali può ricadere liberamente e mostrare tutta le bellezza dei propri fiori che produce da dicembre fino a marzo. La Kalanchoe manginii si caratterizza soprattutto per i fiori di forma tubolare di colore rosso o arancione e raccolti in piccoli corimbi; le foglie sono carnose, a forma di cucchiaio e di colore verde.

Digitalis, coltivazione e cure

Al genere Digitalis appartengono una trentina di piante erbacee o perenni appartenenti alla famiglia delle Scophulariacee ed originarie dell'Europa, dell'Asia e dell'America del nord. E' una pianta molto appariscente, formata da foglie allungate di colore verde scuro, tra le quali spuntano lunghi how to lose weightcom/fusto/4307/”>fusti che portano fiori dalla forma tubulare, simili ad un ditale, di colore bianco, rosa rosso o lilla. Si può coltivare in vaso, ma vista la resistenza alle temperature fredde, se ne consiglia l'allevamento in piena terra, dove regalerà magnifiche macchie di colore.

In medicina il Digitalis è utilizzato nella preparazione di farmaci per la cura delle malattie cardiache. E' sconsigliato, comunque, utilizzare parti di questa pianta nella medicina fai-da-te, onde evitare che la preparazione errata delle soluzioni possa produrre effetti nocivi per la salute umana.

Piante da appartamento: Blechnum gibbum

La Blechnum gibbum è una splendida felce originaria del continente asiatico e d appartenente alla famiglia delle Blechnacee. E' caratterizzata da foglie lucide di colore verde chiaro, che spuntano arrotolate per poi allargarsi fino a formare una sorta di rosetta basale. Non presenta fioritura, ma la bellezza della pianta è

data proprio dall'eleganza delle foglie che fanno bella mostra di sé per tutto l'arco dell'anno.

Questa particolare felce si coltiva per lo più in appartamento per via della scarsa resistenza alle temperature prossime allo zero, ma nelle zone con inverni miti la si può allevare anche all'esterno delle mura domestiche, dove assumerà dimensioni più ampie.Una volta trovata la collocazione giusta, la Blechnum gibbum non richiederà cure particolari, al di là di un'innaffiatura frequente, specie nella stagione estiva.

Le erbe lassative e purgative

Le festività natalizie sono ormai un lontano ricordo ed il nostro intestino dovrebbe aver ripreso tutte le proprie funzionalità, lontano da panettoni e torroni, cenette e spuntini. Ma ci sono altri periodi dell'anno in cui il nostro fisico, in particolare l'apparato digerente, può essere sottoposto a stress di ogni tipo, non necessariamente legato all'abbuffata dei giorni di festa.

Può dunque essere utile purgare l'intestino e ripristinare il correttamente le sue funzioni, per ritrovare poi la gioia di mangiare senza per questo essere afflitti da dolori e fastidi vari. Perché allora non chiedere aiuto alle erbe lassative e purgative? Come sempre, vi invitiamo a consultare il medico di famiglia, laddove i sintomi fossero gravi, utilizzando la cura con le erbe solo come coadiuvante della medicina tradizionale.