Latifoglia

Si definiscono latifoglie tutte le piante arboree e arbustive, erbacee o legnose caratterizzate da foglie larghe; queste possono essere persistenti o caduche ma più comunemente le latifoglie sono piante caducifoglie. Si tratta per lo più di piante appartenenti all’ordine delle Angiosperme, motivo per cui i due termini, angiosperme e latifoglie, sono usati come sinonimi. Il tronco si presenta cilindrinco per un tratto e si schiude in una chioma tondeggiante e voluminosa.

Piante ornamentali: l’Amorpha fruticosa

L’Amorpha fruticosa – conosciuta anche come Falso indaco – è una magnifica pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Fabacee ed originaria dell’America del Nord, anche se la sua diffusione si è ormai allargata a tutte le zone temperate del Pianeta. E’ costituita da un fusto molto ramificato, che può raggiungere anche i tre metri di altezza, ammesso che la pianta venga coltivata in piena terra. Le foglie sono costituite da decine di foglioline ovali, colore verde brillante. I fiori sono riuniti in spighe di colore rosso scuro e fanno la propria comparsa alla fine della primavera, per poi rallegrare l’ambiente circostante per tutta l’estate.

Il Falso indaco regala il meglio della sua bellezza nella coltivazione in piena terra, ma lo si può allevare anche in vaso, dove però raggiungerà dimensioni più contenute. Non è difficile da coltivare e richiede davvero pochi accorgimenti per crescere forte e vigoroso.

“Art & Flowers”: l’arte floreale in mostra al Macef di Milano

Appuntamento imperdibile per gli amanti di fiori e piante quello che si terrà dal 27 al 30 gennaio 2011 a Milano all’interno del Macef, il Salone Internazionale della Casa; anche quest’anno, infatti, il prestigioso appuntamento milanese ospiterà la rassegna internazionale d’arte floreale “Art & Flowers” by Macef, organizzata da Floral Designer, la Scuola Internazionale d’Arte Floreale.

Il soggetto di questa VIII edizione di “Art & Flowers” è “Fiori & Barocco”, e proprio su questo tema si sfideranno i migliori e più famosi maestri di Floral Design nazionali e internazionali, che realizzeranno degli innovativi e particolari elaborati floreali, indossando abiti del 1700 completi di accessori.

Compost

Il compost, detto anche terricciato o composta, è una miscela risultante dal processo di decomposizione e umificazione (compostaggio) di un miscuglio di sostanze organiche quali residui vegetali e animali, avanzi di cucina, rifiuti domestici.

Il compost maturo si utilizza mescolato al terreno o sparso sulla sua superficie e fungere a scopi diversi a seconda del proprio grado di maturazione.

A due-quattro mesi dall’inizio del compostaggio, il compost può già essere usato mischiato al terreno come fertilizzate ma non deve entrare in contatto con le radici della pianta poichè ancora instabile.

Fanerofita (pianta)

Secondo il sistema di classificazione botanica Raunkiaer, si definiscono fanerofite le piante perenni e legnose con gemme e apici vegetativi svernanti, destinati cioè a superare l’inverno, posti ad un’altezza dal suolo maggiore di 30 cm. Le piante fanerofite sono diffuse soprattutto in ambienti caldo-umidi e rappresentano il 47% della flora mondiale.

Al gruppo delle fanerofite appartengono le seguenti sottoclassi:

Nano-fanerofite

Le nano-fanerofite sono piante legnose le cui gemme sono collocate ad un’altezza dal suolo compresa fra i 30 cm e i due metri. Fanno parte di questo gruppo:

Crespino (Berberis vulgaris), Ginepro nano (Juniperus nana), Morella rampicante (Solanum dulcamara), Ribes alpino (Ribes alpinum).

Alberi monumentali: l’Ippocastano

L’Aesculus, meglio conosciuto come Ippocastano, è un albero imponente molto diffuso alle nostre latitudini. Appartiene alla famiglia delle Hippocastanacee ed è originario del continente asiatico, sebbene la sua coltivazione si sia ormai allargata a tutte le zone temperate del Pianeta. E’ una pianta costituita da un fusto che può raggiungere i 40 metri di altezza e da una chioma molto ampia.

Le foglie sono cuneiformi, a margine dentato, di colore verde brillante ed attraversate da nervature piuttosto evidenti. I fiori sono riuniti in pannocchie di colore bianco e fanno la propria comparsa in maggio-giugno, lasciando poi il posto ai frutti, costituiti da ricci meno pungenti rispetto a quelli del castagno, di colore verde e contenenti delle castagne non commestibili. L’Ippocastano si coltiva come albero singolo nei giardini privati o per decorare parchi e viali pubblici, dove crea immense zone d’ombra.

Compostaggio

Il compostaggio è una procedura attaverso la quale si ottiene una miscela di sostanze umificate, il cosiddetto compost, ad opera di batteri e funghi presenti sul terreno, a partire da un miscuglio di residui vegetali e animali. Il compost, detto anche terricciato o composta, così ottenuto può essere utilizzato come fertilizzante per orti e giardini.

Tra i residui organici utilizzabili per il compostaggio troviamo:

  • materie azotate: rifiuti vegetali quali erba sfalciata e foglie verdi e rifiuti domestici come gli avanzi di cucina (bucce, pelli, verdure);
  • materie carboniose: rami potati, paglia, foglie secche;
  • gusci di noci, semi, gusci di uova, filtri di tè, fondi di caffè, carta (purchè non stampata e patinata), cartone, tessuti naturali al 100%.

Piante officinali: l’Agnocasto

Tra le piante officinali, quella più “amica” delle donne è sicuramente l’agnocasto, in quanto agisce in modo benefico su molti disturbi tipici femminili, come i dolori legati al ciclo mestruale. L’agnocasto è una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Verbenaceae, ed è riconosciuta come pianta officinale fin dall’antichità, basti pensare che fu menzionata da Plinio già nel I secolo d. C.

Il nome botanico dell’agnocasto, ossia Vitex agnus castus, deriva dalla credenza che questa pianta fosse in grado di contenere la libido delle donne che l’assumevano, tanto che si riteneva che fosse d’aiuto per rispettare i voti di castità delle monache. 

Le parti utilizzate in fitoterapia dell’agnocasto sono i frutti maturi essiccati, delle drupe allungate di colore nero-rossastro che contengono quattro semi neri simili al pepe; questi semi possiedono un odore leggermente aromatico e un sapore aspro dovuto alla presenza di flavonoidi; anche le foglie essiccate sono usate in erboristeria. Per quanto riguarda i componenti, l’agnocasto contiene flavonoidi, glucosidi iridoidi, casticina, principi amari, alcaloidi e una piccola quantità di olio essenziale.

Piante da appartamento: la Gesneria

La Gesneria è una pianta erbacea che dà il nome alla famiglia delle Gesnariacee. La sua origine si può collocare nell'America del sud, sebbene la sua diffusione sia estesa a tutte le zone temperate del Globo. E' caratterizzata da un fusto sottile che porta foglie ovate e vellutate, di colore verde o argenteo a seconda della specie. I fi

ori sono di colore rosa, rosso o arancio e fanno la propria comparsa in estate o in autunno.

La coltivazione ideale è quella in vaso, all'interno delle pareti domestiche, trattandosi di una pianta che rischia la morte se esposta a temperature inferiori ai 15°C. Può essere esposta in giardino o in terrazzo solo in primavera inoltrata, quando il rischio delle gelate tardive è ormai superato. In ogni caso, è necessario garantire alla Gesneria la giusta illuminazione ed umidità per ottenere dei risultati apprezzabili.

Anticrittogamico

Anticrittogamici

Sotto il nome di anticrittogamici vanno elementi, o composti di elementi, utilizzati in agricoltura o giardinaggio allo scopo di eliminare i funghi delle piante e/o prevenirne l'insorgenza; per questo motivo gli anticrittogamici vengono comunemente denominati funghicidi.

Gli anticrittogamici sono distinti in inorganici e organici, nel primo gruppo sono compresi il rame, sotto forma di solfato, ossicloruro e idrossido e lo zolfo, mentre tra gli anticrittogamici organici troviamo: ditiocarbammati, benzimidozoli, dicarbossimidi (attualmente caduti in disuso), triazoli e anilinopirimidine.

I diversi funghicidi in commercio presentano meccanismi di azione differenti a seconda del principio attivo contenuto; in base al meccanismo d

i azione distinguiamo:

Metodi di conservazione della frutta, congelamento con lo zucchero

Congelare la frutta con l’aggiunta di zucchero

La frutta congelata con l’aggiunta di zucchero può essere utilizzata in un secondo momento per la preparazione di confetture e marmellate. Questo metodo di conservazione della frutta è particolarmente adatto a frutti piccoli, dalla polpa morbida. La frutta però in questo caso può essere conservata solo in contenitori rigidi e non in sacchetti, come abbiamo visto a proposito del cosiddetto metodo di congelazione della frutta al naturale.

Vediamo come fare:

Gimnosperme

Gimnosperme

Alla divisione della gimnosperme appartengono piante legnose che producono semi non protetti da un ovario ma disposti sulle scaglie di foglie specializzate. Insieme alle angiosperme, le gimnosperme sono le uniche piante esistenti che producono semi (piante spermatofite) e si differenziano da queste proprio per l'assenza di un i

nvolucro che protegge il seme; per questo motivo sono definite anche piante a seme nudo. Della divisione delle gimnosperme fanno parte settanta generi e circa 750 specie, tra cui Conifere quali pini, abeti, larici, cedri del libano, cipressi, ginepri.

Piante sempreverdi: la Tuia

La Thuja (o Tuia) è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Cupressacee ed originaria dell'Europa, dell'America del Nord e del continente asiatico, molto diffusa alle nostre latitudini per l'eleganza del suo portamento. E' caratterizzata da un fusto che può raggiungere anche i 15 metri di altezza, sebbene alcune specie siano non superino il mezzo metro, adattandosi perfettamente alla coltivazione in vaso. Le fogliehow to get your ex back

> sono di piccole dimensioni, fitte e di colore verde scuro, spesso confuse con quelle del cipresso. Nella stagione invernale, alcune specie si colorano di giallo, regalando una spettacolo di rara bellezza per la vista.

Vista la maestosità e l'imponenza della specie, generalmente la si coltiva come albero singolo nei giardini o nei parchi, ma la Tuia si adatta anche alla coltivazione come pianta da siepe o quantomeno come barriera impenetrabile per difendere l'intimità del proprio giardino. Una volta collocata nella posizione ideale, la Tuia non richiede grandi interventi ed è abbastanza semplice da coltivare anche per mani poco esperte di giardinaggio.