Cosa seminare a febbraio, le piante annuali a fioritura estiva

Febbraio è il mese giusto per procedere con la semina di alcune specie di piante annuali che poi possono essere trapiantate nei vasi, nelle aiuole o nelle bordure durante la stagione primaverile ed estiva; visto che ancora le temperature sono basse, per effettuare questa operazione è necessario avere a disposizione una piccola serra posizionata in un luogo riparato.

Le piante adatte ad essere seminate in questo periodo sono la verbena, la zinnia e il tagete.

Verbena. La verbena è una pianta ornamentale che fiorisce da giugno a settembre, e che è particolarmente adatta ad essere utilizzata nelle bordure nel caso delle varietà alte, e nelle fioriere in caso di quelle basse; gli ibridi del gruppo Compacta, invece, possono essere usati anche come tappezzanti.

Nodo

Si definisce nodo una piccola porzione di tessuto sul fusto

Lenticelle

Le lenticelle sono formazioni cellulari presenti nelle piante dotate di struttura secondaria del fusto e delle radici, ove sostituiscono gli stomi con la funzione di assicurare lo scambio gassoso tra la pianta e l’ambiente e, quindi, la respirazione del fusto stesso.

Le lenticelle appaiono come delle piccole protuberanze che rimangono aperte in estate per chiudersi durante la dormienza invernale, quando vengono ricoperte da uno strato di sughero che si spacca al momento della ripresa vegetativa per ripristinare le normali funzioni di scambio.

Cosa seminare a febbraio, l’aglio

In alcune regioni d’Italia l’Aglio (Allium sativum) è già pronto per essere raccolto e conservato, ma se vivete nelle zone costiere del centro-sud è questo il momento migliore per metterlo a dimora. E allora andiamo a vedere come procedere con l’impianto, in modo da poter avere una raccolta abbondante nella prossima estate.

Come seminare l’aglio

La prima operazione da fare è quella che riguarda la preparazione del terreno, che deve essere lavorato con la vanga nella parte superficiale. E’ importante in questa fase scegliere un terreno non troppo argilloso né eccessivamente acido, ma drenato al punto giusto, in modo che consenta il passaggio dell’acqua delle innaffiature, senza creare ristagni idrici.

San Valentino: quali fiori regalare per questa ricorrenza?

Quale migliore occasione di San Valentino per regalare dei fiori alla vostra amata? Di sicuro la festa innamorati si presta molto bene ad un omaggio floreale, a patto di scegliere il fiore giusto. Infatti, mai come a San Valentino è importante il linguaggio dei fiori, quindi, vediamo quali sono i fiori più adatti da regalare per questa ricorrenza.

I classici fiori da regalare a San Valentino sono, naturalmente, le rose rosse, simbolo dell’amore; la prima cosa da sapere è che le rose vanno regalate in numero dispari e mai pari, per ottenere un bel mazzo di rose, il numero giusto è sette; se le rose rosse sono sinonimo di amore e passione, quelle bianche simboleggiano purezza e amicizia e quelle rosa l’innocenza.

Se volete qualcosa di diverso dalle rose ma che indichi allo stesso modo l’amore che provate per una certa persona, orientatevi sui tulipani; forse non tutti lo sanno, ma il tulipano è un fiore dedicato all’amore fin dalla sue origini, in quanto la leggenda vuole che sia nato dal sangue di un giovane che si era ucciso per una pena d’amore.

Arbusto

Si definisce arbusto o pianta arbustiva o frutice una pianta legnosa simile all’albero ma nella quale, a differenza di questo, i rami si dipartono dal tronco centrale a livello del terreno oppure nella quale il tronco è del tutto assente. Gli arbusti sono di dimensioni limitate (non superano i cinque metri di altezza) e mantengono parte della struttura legnosa per tutto l’anno. Possono avere portamento eretto o rampicante.

Fanno parte del grande gruppo degli arbusti:

Cotogno del Giappone (Chaenomeles);

Fotinia (Photinia X fraseri);

Gelsomino di notte (Solanum jasminoides);

Fioriture primaverili: Loropetalum chinense

Il Loropetalum chinense è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Hamamelidacee ed originaria del continente asiatico. E’ caratterizzato da fusti eretti e da rami che si sviluppano per lo più in senso orizzontale, allargandosi in modo considerevole e richiedendo frequenti interventi di potatura. Le foglie sono piccole, ovali, di colore verde scuro o porpora. I fiori sono di colore bianco o rosa scuro, a seconda della specie, e fanno la propria comparsa nella tarda primavera.

E’ una pianta che si coltiva per lo più in piena terra, ma regala ottimi risultati anche nell’allevamento in vaso, dove raggiungerà dimensioni più contenute. Le varietà nane sono particolarmente indicate nella formazione di giardini rocciosi e possono essere utilizzate come tappezzanti per ricoprire angoli morti del giardino.

Clorosi

La clorosi (clorosi ferrica) è un sintomo che colpisce le

Fumaggine

Con il nome di fumaggine (fumaggini) si definisce un gruppo

Fiori per San Valentino: la Camelia

Il giorno di San Valentino si avvicina a grandi passi ed è già ora di pensare al regalo giusto per la vostra dolce metà. Se siete dei maschietti alla ricerca del dono per la vostra lei, vi consigliamo di abbandonare per una volta l’idea del solito, scontatissimo mazzo di rose rosse e di puntare piuttosto su un regalo un po’ più duraturo, che possa ricordare a lungo questo felice momento. Non che le rose rosse non facciano la loro figura, ma la loro durata è troppo breve per giustificare il prezzo del bouquet. Meglio dunque optare per qualcosa di più originale, come può esserlo una Camelia, ad esempio, coltivabile sia in vaso che in piena terra ed adatta dunque a testimoniare a lungo il vostro amore nei confronti dell’amata.

A seconda del colore che scegliete, poi, la Camelia assume significati diversi. Una Camelia rosa, ad esempio, significa “mi manchi”, una Camelia rossa sta a significare “sei la regina del mio cuore”, mentre una Camelia bianca significa “sei adorabile”. Qualunque sia il colore scelto, la Camelia è il simbolo della bellezza perfetta e vi assicuro che non c’è complimento migliore che una donna possa ricevere. Per completezza di informazioni vi proponiamo una breve scheda relativa alla coltivazione, da stampare ed allegare al vostro dono.

Come scegliere il terriccio giusto

La scelta del terriccio da mettere nel vaso è molto importante per lo sviluppo della pianta e quindi è opportuno conoscere quali sono le diverse esigenze delle piante in fatto di terreno; ecco, quindi una panoramica di terricci presenti sul mercato da scegliere in base al tipo di pianta da trattare.

Terriccio universale

Sotto la denominazione di “terriccio universale” si annoverano diversi tipi di prodotto, tuttavia, generalmente questi contengono una buona percentuale di sostanza organica, capacità di trattenere l’acqua e un pH neutro; inoltre può essere arricchito al momento dell’uso con altri prodotti. Questo terriccio è adatto alle piante da fiore oppure per migliorare la qualità del terreno in giardino.

Terriccio per acidofile

Il terriccio per acidofile è un prodotto a base di diverse torbe miscelate tra di loro, quindi è un terreno essenzialmente fibroso e ricco di sostanze organiche, povero di minerali, a ridotta salinità, capace di trattenere l’acqua; questo terriccio è l’ideale per le cosiddette piante acidofile, cioè quelle che amano i terreni a pH acido, come gardenie, ortensie, azalee e camelie.

Macroterme

Sotto il nome di macroterme vanno alcune specie di Graminaceae utilizzate per la realizzazione di prati e manti erbosi. Caratteristica delle macroterme è che la loro fase di accrescimento si verifica nei periodi più caldi della stagione vegetativa, con temperature comprese fra 27 e 35 °C. Le macroterme, a differenza delle microterme, sono quindi caratterizzate da una spiccata resistenza alle temperature elevate e alla siccità e si sviluppano in estate entrando in dormienza durante la stagione invernale, quando diventano di un colore giallo paglierino.

Piante rampicanti: l’Eccremocarpus scaber

Tra le rampicanti di maggior effetto scenografico non possiamo non segnalare l’Eccremocarpus scaber, una pianta appartenente alla famiglia delle Bignoniacee ed originaria del Cile. E’ caratterizzata da fusti estremamente sottili che si allungano verso l’alto, raggiungendo con facilità i tre metri di altezza. Le foglie sono bipennatosette , di colore verde scuro e presentano dei viticci terminali, che servono alla pianta per aggrapparsi a muri, pergolate e sostegni. I fiori sono riuniti in racemi di colore rosso-arancio e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile, per poi rallegrare l’ambiente per tutto il corso dell’estate.

L’Eccremocarpus scaber si coltiva in vaso, ma nelle zone ove gli inverni non sono troppo rigidi si può allevare anche il piena terra, magari proteggendo l’apparato radicale con una buona pacciamatura nei mesi più freddi. Temperatura a parte, è una pianta di facile coltivazione, come dimostra la scheda che segue.