Fioriture primaverili: l’Epimedium

L’Epimedium è una pianta erbacea perenne originaria dell’area mediterranea ed appartenente alla famiglia delle Berberidacee. Presenta fusti sottili di colore brunastro e foglie cuoriformi, verdi o rossastre a seconda della stagione. I fiori sono riuniti in grappoli di colore bianco, giallo, lavanda o rosso porpora e fanno la propria comparsa nella tarda primavera.

E’ una pianta coltivabile sia in vaso che in piena terra, sebbene nel secondo caso sia necessario proteggere adeguatamente i rizomi nella stagione più fredda dell’anno. L’Epimedium si adatta perfettamente alla coltivazione in bordure ed aiuole, ma regala il meglio della sua bellezza se utilizzato nella decorazione dei giardini rocciosi, pur avendo uno sviluppo molto lento. La coltivazione di questa pianta è abbastanza agevole e non richiede conoscenze particolari nell’arte del giardinaggio.

Cosa seminare a febbraio, gli spinaci

Tra le verdure che possono essere ancora seminate a febbraio ci sono gli spinaci, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, originaria dell’Asia e giunta in Europa attorno all’XI secolo d.C. Gli spinaci, il cui nome botanico è Spinacia oleracea, sono tra le verdure con il più altro contenuto di ferro, oltre che sali minerali e di altre sostanze nutritive, e per questo vengono molto utilizzati in cucina per realizzare diverse preparazioni.

Gli spinaci riescono a svilupparsi bene nei climi temperati, anche se sono in grado di resistere a temperature di alcuni gradi sotto lo zero e anche a leggere gelate; al contrario, non amano la siccità e quindi non vanno esposti direttamente ai raggi del sole. Il terreno ideale per la coltivazione degli spinaci è quello sciolto, ben drenato e a medio impasto; regolarmente è bene effettuare la sarchiatura in modo da far prendere aria al terreno e da eliminare le erbe infestanti.

Potatura rose, fatelo a febbraio

Quando potare le rose

Da qualche mese ormai vi invitiamo a dedicarvi alla potatura delle rose, ma qual è il periodo migliore per effettuare tale operazione? La potatura delle rose va effettuata in base alla temperatura esterna e quindi andrà anticipata o ritardata a seconda della regione in cui si vive.

Nelle zone a clima temperato è opportuno munirsi di cesoie e pazienza nella stagione autunnale o al massimo all’inizio dell’inverno. In tale situazione climatica, infatti, è meglio evitare di ritardare troppo la potatura per non trovarci poi a dover intervenire su una pianta già in ripresa vegetativa.

Nelle zone a clima freddo, invece, come ad esempio nelle regioni del nord Italia, la potatura delle rose va effettuata in inverno, anche nel mese di febbraio, prima della ripresa vegetativa ma quando le temperature non sono così rigide da provocare danni alle ferite create dai tagli.

Diradamento

Il diradamento è un’operazione che viene eseguita in agricoltura quando la caduta fisiologica dei frutti (la cascola) non basta a ridimensionare la fruttificazione eccessiva (che danneggia i rami e le gemme); il diradamento consiste infatti nella eliminazione dei frutti già formati, preferibilmente in modo manuale.

La quantità di frutti da asportare va calibrata in base al potenziale produttivo della pianta per valutare il quale può essere utile tenere conto della sua età e del suo vigore, considerato che le piante più giovani e vigorose sono in grado di portare a maturazione più frutti rispetto a piante più anziane e più esili.

Xerofita (pianta)

Le piante xerofite (o xerofile) sono piante che hanno sviluppato meccanismi di adattamento, morfologici e fisiologici, atti a garantirne la resistenza in ambienti siccitosi, caratterizzati da terreni asciutti e atmosfera secca; tutte condizioni altamente sfavorevoli alla sopravvivenza di organismi vegetali che non dispongono dei medesimi adattamenti, finalizzati a rallentare la traspirazione e le perdita d’acqua.

Gli adattamenti morfologici sono finalizzati a ridurre la superficie traspirante, aumentare la capacità di trattenere l’acqua e di aumentarne le riserve all’interno dei tessuti. Ovviamente riguardano l’aspetto della pianta e si rendono manifesti a livello del portamento oltre che di rami, fusti, foglie e radici.

Quanto al portamento, finalizzato a ridurre la superficie traspirante, le xerofite mostrano: altezza ridotta, internodi corti, portamento arbustivo. A livello del fusto e dei rami invece molte xerofite si caratterizzano per la presenza di tessuto parenchimatico (parenchima acquifero), tipico delle piante grasse o succulente, in grado di accumulare riserve d’acqua.

Drupa

La drupa è un frutto carnoso indeiscente ovvero che, al

Fiori per San Valentino, la Gerbera

Ci siamo ragazzi. La festa di San Valentino è ormai alle porte e non potete più rimandare il momento della scelta del regalo. Ancora indecisi sul dono da offrire alla vostra lei? Abbandonate per un anno l’idea di cioccolatini e rose e puntate su un fiore per San Valentino più originale, come ad esempio un mazzo (ancora meglio un vaso) di gerbere. E’ un fiore che regala calore con i suoi colori vivi ed intensi e che tende a riempire l’ambiente con fioriture spettacolari.

I capolini possono essere semplici, doppi o semidoppi con colori che vanno dal bianco al giallo, dall’arancio al rosa fino al rosso. Ed a proposito di colori, attenzione a quello che scegliete, perché ogni tinta ha un significato particolare: la Gerbera rossa indica l’amore passionale, la Gerbera rosa sta a significare amore e giovinezza, la Gerbera gialla indica la gloria, mentre quella arancione significa allegria. Qualunque sia il colore scelto, non dimenticate di accompagnare il vaso di Gerbere con un bigliettino romantico, unendo anche una copia della scheda che segue, affinché la vostra amata possa conservare a lungo il ricordo della festa di San Valentino.

L’Argania spinosa, ovvero l’albero dell’olio di Argan

Sicuramente conoscete tutti l’olio d’Argan, uno tra gli oli vegetali più conosciuti e dalle proprietà estremamente benefiche; ma forse, non tutti sapete che l’olio di Argan si ottiene dalla spremitura dei semi dell’Argania spinosa, una pianta molto rara appartenente alla famiglia delle Sapotaceae.

Il nome di questa pianta è dovuto alle sue origini, essendosi sviluppata ad Argana, un paese a nord est di Agadir, in Marocco, e poi diffusasi grazie alla coltivazione umana; attualmente l’Argania si trova solo nel Sud del Marocco per un’estensione di circa 800.000 ettari, che si traduce con circa 21 milioni esemplari, e in una piccola zona del Messico. L’appellativo “spinosa” è dovuto al suo aspetto spinescente, anche se nella forma e nel tronco ricorda l’Olivo.

L’Argania spinosa può raggiungere i 10 metri di altezza ed è molto longeva, basti pensare che può vivere fino a 400 anni, ma non è possibile coltivarla fuori dal suo paese di origine, in quanto non riesce proprio a svilupparsi, tuttavia ne è possibile la propagazione per seme.

Fioriture di febbraio: l’Arabis caucasica

L’Arabis caucasica, conosciuta anche con il nome di Pelosella d’Alpe caucasica, è una pianta dalla fioritura spettacolare, originaria dell’Asia e del continente europeo ed appartenente ala famiglia delle Crucifere. E’ caratterizzata da foglie ovali e dentate, ricoperte da una folta peluria che le fa sembrare argentee. I fiori sono profumati, di colore bianco e fanno la propria comparsa nella stagione primaverile (addirittura in febbraio, se le temperature non sono troppo basse).

Si può coltivare direttamente a dimora, nella decorazione di bordure ed aiuole o nella formazione di giardini rocciosi, dove si comporterà come una tappezzante, ricoprendo tutto lo spazio a disposizione. Attenzione però alle temperature, poiché in caso di gelate le radici dell’Arabis caucasica devono essere adeguatamente protette con foglie e paglia. Una volta trovata la collocazione ideale, la coltivazione dell’Arabis caucasica non presenta difficoltà particolari e si adatta anche alle esigenze di chi ha poco tempo da dedicare al giardino.

Rose rosa per San Valentino, una composizione très chic

Sappiamo già che le rose rosse, simbolo di amore intenso e passionale, andranno per la maggiore il giorno di San Valentino; moltissimi infatti ne faranno dono a fidanzate, mogli e compagne, certi di ottenere la loro lieta riconoscenza. Tuttavia, se volete stupire la vostra dolce metà, potete anche orientarvi su una scelta differente e, in luogo del solito mazzo di fiori, realizzare per lei una deliziosa composizione utilizzando delle rose rosa, simbolo di freschezza, tenerezza e felicità oltre che delicato elogio della femminilità.

La composizione che vi presentiamo oggi è un’idea originale della garden designer Dana Frigerio e noi troviamo che sia perfetta per allietare la prima colazione del giorno degli innamorati; potete infatti presentarla adagiata su un’alzatina di vetro accanto a dolci, come muffin e meringhe. Per realizzare questa composizione Dana ha utilizzato rose rosa e pirottini in alluminio e in carta (in tinta con le rose) come supporto.

Brugmansia, il trombone d’angelo

Al genere Brugmansia appartengono sei specie appartenenti alla famiglia delle Solanacee ed originarie dell’America del sud, sebbene la loro coltivazione sia ormai diffusa in tutte le zone temperate del pianeta. Si tratta di una pianta caratterizzata da portamento arboreo, con fusti che possono raggiungere i cinque metri di altezza e foglie ovali o lanceolate di colore verde chiaro. I fiori sono campanulati, a forma di tromba (non per niente la Brugmansia viene chiamata trombone d’angelo) e fanno la propria comparsa in primavera, per poi far bella mostra di sé fino ai primi freddi dell’autunno. Durante l’estate la fioritura sarà meno abbondante del solito, poiché la pianta di difende dal caldo intenso, prendendosi un periodo di riposo.

La coltivazione è abbastanza semplice, sempre ammesso che si trovi la collocazione ideale, in un luogo semi-ombreggiato ed al riparo dalle temperature rigide della stagione invernale. Regala ottimi risultati sia se coltivata in piena terra che nell’allevamento in vaso, dove raggiungerà dimensioni più contenute.

Petalo

Con il nome di petalo si indica una foglia modificata

Fioriture primaverili: Phillyrea angustifolia

La Phillyrea angustifolia, nota anche con il nome di Ilatro sottile, è una pianta appartenente alla famiglia delle Oleacee ed originaria della zona mediterranea. E’ caratterizzata da un portamento arbustivo e può raggiungere i tre metri di altezza. Le foglie sono semplici, opposte, di colore verde chiaro e restano a far bella mostra di sé per tutto il corso dell’anno. I fiori sono riuniti in grappoli ascellari di colore bianco e fanno la propria comparsa in primavera, prima di lasciare il posto ai frutti, costituiti da drupe scure simili ad olive.

E’ una pianta che si può coltivare in piena terra, essendo particolarmente resistente alle basse temperature, ma può regalare ottimi risultati anche se allevato in vaso, dove però raggiungerà dimensioni più contenute. Per concludere, ricordiamo che la Phillyrea angustifolia è particolarmente indicata per la coltivazione in terreni di difficile colonizzazione.