Glicine e Anemone nel linguaggio dei fiori

“Ditelo con un fiore”. Chissà quante volte avrete sentito questa frase. Sì, perché i fiori hanno un loro linguaggio, con il quale esprimono qualcosa; oggi vediamo il significato di due fiori primaverili: il glicine e l’anemone.

Il nome scientifico del glicine è Wisteria in onore dell’antropologo Kaspar Wistar; questa pianta è arrivata in Europa nel 1700 dalla costa orientale degli Stati Uniti, ma è solo dopo la comparsa delle varietà giapponesi e cinesi iniziò ad essere veramente apprezzata in Europa.

Per i giapponesi e i cinesi il glicine simboleggia la tenera e reciproca amicizia; si dice che, durante i viaggi di rappresentanza, gli imperatori giapponesi fossero soliti portare dei bonsai di glicine fioriti che facevano tenere gli uomini di seguito per far capire agli abitanti dei zone visitate le loro intenzioni amichevoli. Ancora oggi il glicine è segno di amicizia e di disponibilità.

Un giardino a misura di coniglio: si può

Oggi vogliamo illustrarvi la maniera più facile e comoda di creare un giardino a misura di coniglio. Questo piccolo e dolce animale domestico sta entrando con sempre più frequenza nelle case degli italiani e,  in quelli che possono concederselo, nei giardini. Perché quindi non creare un angolo ben riparato per questo roditore dando modo di fargli godere il più possibile l’ambiente circostante senza pericoli né per il suo stomaco particolare né per le vostre piante?

Vediamo come fare.

L’Ophiopogon japonicus, ovvero il mughetto giapponese

L’Ophiopogon japonicus, meglio conosciuto come Mughetto giapponese, è una pianta tappezzante perenne appartenente alla famiglia delle Convallariacee ed originaria del continente asiatico. Si tratta di una pianta che produce ampi cespugli di foglie nastriformi, arcuate e coriacee di colore verde scuro. I fiori sono di scarso interesse ornamentale, riuniti in racemi di colore bianco, rosa o viola e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

Il Mughetto giapponese di coltiva per lo più in piena terra, dove tenderà ad occupare tutto lo spazio a propria disposizione, formando degli ampi ciuffi di foglie. E’ una pianta molto decorativa e rallegra la vista anche nella stagione invernale, considerando che il fogliame resiste anche alle temperature rigide. Non richiede cure particolari né per quanto riguarda il substrato né per quanto concerne il fabbisogno idrico.

Rampicanti, le diverse tipologie

Alle piante rampicanti è generalmente assegnato il compito di dare uno sviluppo in senso verticale al giardino; allo stesso tempo esse assolvono la funzione di proteggerlo da occhi indiscreti, quando vengono fatte crescere su cancellate e reti di confine, e ricoprono muri di confine e facciate, pergolati e grate aggiungendo a queste strutture un tocco di maestosa eleganza.

In base al “sistema” utilizzato per ergersi in altezza, le rampicanti possono essere distinte in quattro gruppi: a radici aeree, viticci, volubili e sarmentose. Vediamo le caratteristiche di ciascuno:

Rampicanti a radici aeree

Alcuni arbusti rampicanti, come edera, partenocisso e ortensia rampicante, sono dotati di radici aeree situate sui rami; queste sono dotate di organi simili a ventose o rampini che permettono loro di attaccarsi a muri, pareti rocciose e grate di legno.

Mobili da giardino: tavoli e molto di più

Il giardino può rappresentare lo spazio d’eccellenza di una abitazione, il suo biglietto da visita nei confronti delle persone  esterne a coloro che vi vivono, la cartina tornasole dell’impegno che colui che lo possiede mette nei confronti della proprietà personale.  I compendi sui quali contare sono molti e di diversa tipologia, tutti creati o  messi a punto affinché colui che li sceglie possa usufruirne nel miglior modo possibile giocando con la propria fantasia. Tavoli da giardino, gazebi, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Non ci stancheremo mai di ripetervi che al fine di arredare adeguatamente uno spazio verde vi è la necessità di creare il più possibile un senso di continuità con l’ambiente circostante, fermo restando il budget economico a disposizione ed il proprio gusto personale.  Facciamo il punto della situazione su cosas effettivamente possiamo utilizzare per abbellire il nostro spazio verde.

Cosa piantare a maggio: la Cuphea hyssopifolia

Tra i tanti lavori da effettuare in giardino nel mese di maggio, c’è quello che riguarda la semina o la propagazione per talea della Cuphea hyssopifolia, una pianta appartenente alla famiglia delle Lythracee ed originaria dell’America centrale e meridionale. E’ caratterizzata da un portamento cespuglioso e da foglie lineari e lanceolate di colore verde scuro.  I fiori sono di forma tubolare, bianchi, rosa o lilla, a seconda della varietà, e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

La Cuphea hyssopifolia si coltiva in piena terra, dove darà origine a dei cespugli colorati per tutto il corso dell’estate, ma se la temperatura è particolarmente rigida nella stagione invernale, è consigliabile allevarla in vaso, per poterla poi ricoverare in casa ai primi freddi. E’ comunque una pianta di facile coltivazione, che non richiede interventi particolari, come dimostra la scheda che segue.

Bulbose primaverili: l’Anemone coronaria

L’Anemone coronaria è una pianta erbacea perenne e bulbosa appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, che si caratterizza per i fiori molto colorati che fioriscono dalla primavera all’autunno. I colori dei fiori dell’Anemone coronaria sono estremamente vivaci: vanno dal rosso, al blu, al viola e al rosa; i fiori sono a forma di margherita o i papavero con i petali grandi e gli stami vistosi; le foglie sono color verde chiaro e si seccano dopo la fioritura della pianta.

I bulbi dell’Anemone coronaria sono piccoli e, per ottenere delle macchie di colore, è bene interrarli a gruppi. L’Anemone, che è una pianta diffusa in tutte le zone del temperate del mondo, viene usata soprattutto per creare delle bordure e come fiore reciso.

Le varietà di Anemone che si trovano più spesso in commercio sono l’Anemone de Caen, a fiore singolo e l’Anemone St. Brigid a fiore doppio.

Giardino Giapponese: le pietre

Quando si parla di giardino giapponese, sono diversi gli elementi da prendere in considerazione. E tra di essi, tra i fondamentali, vi sono le pietre. Esse rappresentano un elemento imprescindibile, in modo tale che talvolta, sono la componente esclusiva di alcuni particolari tipi di giardino della tradizione nipponica: i giardini karesansui, ovvero giardini di pietra. Nel giardino giapponese tradizionale la pietra rappresenta l’elemento di unione tra l’inanimato della ghiaia e l’animato delle piante e degli specchi d’acqua.

E’ sulle pietre che quasi sempre vengono fatte crescere erba e muschio al fine di ricreare il più possibile un ambientazione naturale.

Cosa piantare a maggio: la Melissa officinalis

Maggio è il mese migliore per provvedere alla semina della Melissa officinalis, pianta appartenente alla famiglia delle Labiatee ed originaria del continente europeo. Si tratta di una pianta che assume carattere tappezzante, occupando tutto lo spazio a propria disposizione. E’ caratterizzata da fusti molto sottili, che portano foglie cuoriformi con margine dentellato, di colore verde chiaro. I fiori sono di forma tubolare, bianchi, piccoli e profumati e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

Solitamente la Melissa officinalis si coltiva in piena terra, considerando la buona resistenza alle temperature rigide della stagione invernale, ma può essere allevata anche in vaso, dove però tenderà ad assumere dimensioni più contenute. E’ una pianta commestibile, utilizzata sia come insalata che nel condimento delle zuppe, nonché come aromatizzante nella preparazione dei liquori.

Potatura, un breve sguardo sulle tecniche

Spesso si parla di potatura, ma molte volte si accenna a lei ed alle sue metodologie solo quando, in concomitanza con un certo periodo o una certa stagione si ha la necessità di sfrondare un poco determinati alberi da frutto per poterne ricavare della utile materia prima. Difficilmente ci si concentra sulle differenti tipologie e sulle loro caratteristiche. E’ quello che vogliamo fare oggi introducendovi  le principali tipologie di intervento.

Partendo da quelle obbligatorie, di normale utilizzo, fino a quelle che consentono di dare una forma ben precisa all’albero o la siepe. Iniziamo a conoscerle.

Fioriture primaverili: la Sandersonia aurantica

La Sandersonia aurantica è una pianta rizomatosa molto appariscente, originaria dell’Africa ed appartenente alla famiglia delle Liliacee. E’ caratterizzata da fusti relativamente sottili, che tendono a piegarsi durante la crescita, richiedendo l’uso di tutori. Le foglie sono ovali e lanceolate, di colore verde chiaro, mentre i fiori hanno una conformazione particolare (somigliano a delle lanterne cinesi) sono di colore arancio e fanno la propria comparsa nella tarda primavera, per poi decorare la pianta fino all’estate inoltrata.

Solitamente la Sandersonia aurantica si coltiva in vaso, per via della scarsa resistenza alle temperature rigide, ma nel sud della Penisola si può anche coltivare in piena terra. In Italia è comunque una pianta poco diffusa, tanto che spesso non la si trova neanche nei vivai più forniti. Se avete in casa o in giardino una Sandersonia aurantica, dedicatele tutte le vostre attenzioni e vi ripagherà con uno spettacolo con pochi eguali in natura.

Cosa seminare a maggio, i cardi

Se vi piacciono i cardi, maggio è il mese giusto per seminarli nell’orto; il Cardo (Carduus) è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Asteraceae, originario dell’area Mediterranea e diffuso in Europa, Asia e Africa, che già nell’antichità veniva utilizzato in cucina grazie al suo caratteristico sapore forte; il cardo è molto utile nelle diete ipocaloriche perché possiede poche calorie e regala un senso di sazietà immediato e duraturo.

Il clima ideale per la coltivazione dei cardi è quello temperato; quest’ortaggio si adatta bene a tutti i tipi di terreno anche se predilige quelli ricchi di sostanze organiche. La moltiplicazione dei cardi avviene per semina da effettuarsi, appunto, in maggio.

Infiorata, cosa è? Cenni di storia

L’arrivo della primavera fa pensare ai fiori, è ovvio, che con il loro gradevole profumo e la loro essenza, i loro colori riempiono i nostri occhi e la nostra esistenza. Non molte persone però ne conoscono l’utilizzo para-religioso che si fa degli stessi. E’ vero, il fiore di per se stesso ha rappresentato da sempre un simbolo si di purezza, ma anche di celebrazione ed augurio.  Vi è una forma di arte, che prevede l’utilizzo di fiori è che da secoli molti paesi si tramandano con risultati spettacolari.

Parliamo dell’infiorata.

Cosa piantare a maggio: l’Astilbe

Se non avete provveduto alla divisione dei cespi dell’Astilbe in autunno o in inverno, potete rimediare nel mese di maggio, seminandola direttamente a dimora. Solo così potrete godere della fantastica fioritura di questa pianta originaria del continente asiatico ed appartenenti alla famiglia delle Saxifragacee. E’ una pianta che solitamente non va oltre i 40 centimetri di altezza, benché ne esistano anche specie che si allungano fino ad un metro.

I fusti sono relativamente sottili e portano foglie piccole e dentellate, di colore verde chiaro o rossastro a seconda della specie. I fiori sono riuniti in una sorta di piramide piumosa di colore rosa, bianco, rosso o lilla, e fanno la propria comparsa nella tarda primavera, per rallegrare poi l’intera estate. Solitamente l’Astilbe si coltiva in piena terra anche nelle zone con inverni rigidi, potendo resistere a temperature inferiori di 20°C allo zero.