Odontoglossum, varietà e cure

odontoglossum

Torniamo a parlare di Orchidee sulle pagine di PolliceGreen, per presentarvi stavolta una delle più spettacolari, l’Odontodossum, originaria dell’America centrale e meridionale.

Si tratta di un genere che comprende più di 200 specie, che hanno come caratteristica comune la presenza di pseudobulbi di forme diverse, dai quali prendono origine le foglie nastriformi e carnose, dal colore verde brillante. I fusti possono essere eretti o ricurvi, colorati di verde o di rosso, a seconda della specie. I fiori sono abbastanza grandi ed appariscenti, con colorazioni che vanno dal rosa al rosso, spesso striati o macchiati.

La coltivazione dell’Odontoglossum è piuttosto semplice ed adatta dunque anche a chi ha poca dimestichezza con il giardinaggio o poco tempo da dedicare alle amiche piante. L’unico fattore negativo è che rispetto ad altre Orchidee, la sua fioritura è relativamente breve.

Vediamo dunque come si può coltivare, affinché possa sopravvivere alle nostre latitudini. Cominciamo col dire che la maggior parte delle specie richiede la collocazione in serra fredda, mentre solo alcune Odontoglossum si adattano all’ambiente domestico.

In ogni caso, questa particolare Orchidea richiede la collocazione in piena luce, ma non ai raggi diretti del sole, che rischierebbero di provocare l’ingiallimento delle foglie. In estate si può azzardare l’esposizione in ambiente esterno, ma evitando la luce diretta nelle ore più calde della giornata.

Le innaffiature devono essere regolari ed abbondanti nel periodo estivo, facendo in modo che il terreno si mantenga sempre umido e vaporizzando il fogliame in caso di clima eccessivamente secco. In inverno le irrigazioni vanno diradate, ma non sospese completamente. Nel periodo vegetativo, poi, è opportuno aggiungere del fertilizzante liquido un paio di volte al mese, per permettere alla pianta di svilupparsi nel migliore dei modi.

Le varietà più note sono l’Olontoglossum bictoniense, la cristosmum, la pescatorei o nobile e la pulchellum. Per concludere, ricordiamo che si moltiplica per divisione di cespi in primavera, interrando direttamente la nuova pianta in un vaso.

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