Chionodoxa, ideale per i giardini rocciosi

chionodoxa

Sotto il genere Chionodoxa troviamo riunite 8-10 specie di piante bulbose appartenenti alla famiglia delle Liliaceae e originarie della Turchia; sono caratterizzate da piccoli fiori stellati, di colore blu o rosa, con centro bianco, o semplicemente bianchi, che sbocciano in gruppi all’inizio della primavera su fusti sottili, alti 10-15 cm. Ogni bulbo sviluppa due foglie nastriformi di colore verde scuro.

Quanto alle cure colturali, le chionodoxa tollerano bene qualunque condizione di luce e riescono quindi a prosperare sia in pieno sole che all’ombra; l’esposizione ideale resta però quella a mezz’ombra, meglio se in un luogo della casa o del giardino in cui riceva il sole diretto per almeno 3-4 ore al giorno.

Le innaffiature non sono necessarie durante il periodo di riposo della pianta (che va dalla dalla fine dell’estate all’inizio della primavera), mentre durante il periodo vegetativo le chionodoxa vanno annaffiate con regolarità in modo che il terreno resti sempre umido.

Alla concimazione si procede in autunno; il terreno che ospita i bulbi va ricoperto con del concime organico maturo o, in alternativa, con del concime granulare per piante da fiore.

Sempre l’autunno è il momento ideale per interrare i bulbi: è preferibile interrarne almeno una ventina ad una profondità di circa 8-10 cm in un terreno profondo, ben drenato e ricco di materia organica. Poichè le chionodoxa non temono il freddo non è necessario dissotterrare i bulbi al termine del periodo vegetativo, mentre le foglie, una volta ingiallite, possono essere tagliate.

Quanto alla moltiplicazione, questa può avvenire facilmente da seme: basta raccogliere, durante l’estate, le capsule che li contengono e spargerle sul terreno una volta che siano maturate.

Le chionodoxa sono piante piuttosto resistenti, questa loro caratteristica, oltre a farne delle piante ideali per la coltivazione in giardini rocciosi, le rende pressochè immuni, salvo rari casi, dall’attacco di parassiti e malattie.

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