Come coltivare le Dahliae

dahlia

Dopo avervi illustrato qualche post fa le caratteristiche del genere Dahlia, oggi vi riveliamo qualche segreto per coltivarle al meglio. Nonostante siamo a metà maggio, non è tardi per piantare le Dahliae, soprattutto se vi trovate in regioni freddi; inoltre, se vengono messe a dimora in un terreno caldo riescono a crescere velocemente e a scampare agli attacchi dei parassiti.

Il terreno scelto per la messa a dimora va lavorato in profondità e mescolato con del compost, in modo da offrire il giusto nutrimento alle piante, al contrario non aggiungete concime o letame, perché renderebbero la Dahlia più esposta agli attacchi parassitari e le provocherebbero dei problemi di crescita.

Lavori di maggio: le cure al ligustro

ligustro

Il ligustro è un genere che comprende circa 50 specie di arbusti di differenti forme e colori, ed è una pianta molto utilizzata per realizzare le siepi. Maggio è il mese giusto per prendersene cura e, in particolare, per potarlo e metterlo a dimora, vediamo come fare.

La prima potatura delle siepi di ligustro può essere fatta tranquillamente a maggio, mentre i successivi interventi dovranno essere effettuati appena la vegetazione crescerà fuori della sagoma della siepe. La potatura deve essere fatta con le cesoie ben affilate, in quanto il taglio deve essere netto e preciso. Non appena avrete potato la pianta e l’avrete liberata dai rami caduti a terra, stendete ai piedi di essa del concime minerale complesso e integratelo al terreno zappando leggermente; quando avete finito, procedete con l’irrigazione.

Lavori mese per mese, cosa fare a maggio

calendario lavori in giardino maggio

Il nostro “angolo verde” richiede sempre impegno e dedizione che si tratti di un giardino, di un terrazzo o di un balcone. Da questo punto di vista il mese di maggio è quello che può dare maggiori soddisfazioni sia ai giardinieri esperti che a quelli alle prime armi; i lavori da fare non sono infatti poi così faticosi e i risultati in termini estetici sono visibili nell’arco di poche settimane o sin da subito.

Vediamo quindi quali sono i lavori da fare in giardini, balconi e terrazze durante questo mese:

Come abbiamo già visto maggio è il mese ideale per abbelire balconi e terrazze con piante da fiore che possiamo comprare già pronte da trapiantare presso vivai e garden center. Alcune sono ideali per la coltivazione in in vaso altre beneficieranno invece della sistemazione in piena terra, al momento dell’acquisto facciamo quindi molta attenzione a scegliere quelle più adatte alle nostre esigenze. Allo stesso modo possiamo seminare le piante a fioritura estiva e, come abbiamo visto, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta soprattutto fra le bulbose.

Come dividere il rabarbaro

rabarbaro

Come anticipato ieri nel post ad esso dedicato, la durata di una pianta di rabarbaro è di diversi anni, ma affinché conservi tutto il sui vigore, è necessario dividere il ceppo ogni cinque anni. Questa operazione può essere effettuata ad inizio primavera, ma ancora siete in tempo, soprattutto se abitate in una regione fredda. Vediamo come fare.

Quando spuntano i primi boccioli di rabarbaro vuol dire che è arrivato il momento di fare la divisione; praticate un taglio verticale con un colpo di vanga affilata; dopodiché estraete dalla terra tutto il ceppo di radici. Una volta estratto il ceppo posatelo a terra con delicatezza o sopra il tavolo da lavoro.

Rododendri e azalee cure colturali

azalea coltivazione

Dopo aver visto quali caratteristiche deve avere il terreno ideale per azalee e rododendri ci occuperemo oggi delle cure colturali delle quali queste stupende piante necessitano. In particolare, tratteremo i temi della concimazione e della innaffiatura.

Concimazione

Azalee e rododendri in generale non richiedono elevati quantitativi di concime e questo è tanto più vero quando decidiamo di coltivarle in vaso dal momento che potrebbe derivarne un innalzamento della salinità molto dannoso per queste acidofile. In ogni caso, la somministrazione del concime deve essere calibrata in base al ciclo vegetativo della pianta: a inizio primavera, ad esempio, sarà opportuno intervenire con del concime a base di azoto per favorire la ripresa vegetativa, mentre a primavera inoltrata è consigliabile non concimare affatto. La concimazione delle azalee potrò riprendere in piena estate intervenendo stavolta con concimi ricchi di fosforo e potassio. In autunno invece potrete procedere alla concimazione con fertilizzanti a lenta cessione ricchi di azoto, utili a rifornire le piante del nutrimento necessario per l’inverno, periodo durante il quale potrete sospendere del tutto questo tipo di intervento.

L’importanza del sottovaso

sottovaso

Chiunque pratica giardinaggio, o comunque ama prendersi cura di piante e fiori, conosce l’importanza del sottovaso, un complemento indispensabile per i vasi, soprattutto per quelli di piccole e medie dimensioni.

La funzione del sottovaso è quella di trattenere l’acqua di annaffiatura e di evitare che si disperda sul pavimento; il sottovaso serve anche a fornire alla terra del vaso la giusta umidità; inoltre, se viene riempito di ghiaia o argilla, crea un microclima benefico per la pianta.

Come scegliere il vaso giusto

scegliere il vaso giusto

Con l’arrivo della primavera si presenta la necessità di piantare le nuove piante e di rinvasare quelle vecchie; ecco, quindi, che la necessità di scegliere un vaso adatto diventa impellente. Scegliere il contenitore adatto non è difficile, perché ci sono poche regole ma efficaci per stabilire qual è il vaso migliore per le nostre piante.

Il vaso in cotto possiede il vantaggio di essere più pesante e di mantenere meglio la temperatura, quindi è particolarmente indicato per le piante d’appartamento molto alte e per quelle più delicate. Il vaso di plastica ha il pregio di essere economico e di conservare meglio l’umidità del terreno perché non traspira, quindi è l’ideale per le piante annuali e per quelle da appendere.

Come seminare le viole

seminare le viole

Vi abbiamo già parlato delle diverse specie e varietà di viole, delle cure colturali di cui necessitano e di come difenderle dalle malattie e dall’attacco di parassiti; oggi vedremo come seminare le violette selvatiche coltivate. La moltiplicazione per seme è solo una delle tante tecniche di moltiplicazione cui possiamo ricorrere per ottenere nuove piantine da quelle che già possediamo, torneremo quindi in seguito sull’argomento per indicarvi l’utilizzo di tecniche alternative.

Se decidete di seminare le violette selvatiche sappiate che questa tecnica di propagazione comporta almeno due inconvenienti: è molto lenta e può dare luogo alla germinazione di  piante molto diverse dalla pianta madre come risultato del contatto con pollini di altre specie. Mentre per la lentezza c’è poco da fare, per evitare la germinazione di ibridi non desiderati è opportuno tenere le piante utilizzate per la produzione dei semi lontane dalle altre. In ogni caso la moltiplicazione per seme è indicata per recuperare le piante affette da virosi (che non si trasmettono attraverso il seme) e per ottenere nuove varietà.

La divisione del rizoma

dividere i rizomi

Il rizoma è una modificazione del fusto di una pianta che appare ingrossato e sotterraneo, con una funzione di riserva, soprattutto di amido; le principali piante che possiedono il rizoma sono diverse specie di felci e di piante acquatiche.

In alcune piante, ovvero in quelle appartenenti all’ordine delle Angiosperme, di cui fanno parte molte piante da vaso, il rizoma serve anche per la moltiplicazione, essendo dotato, infatti, di gemme che permettono lo sviluppo di una nuova pianta. La tecnica colturale che permette la propagazione di una pianta tramite il rizoma, si chiama moltiplicazione per divisione del rizoma.

Come far cambiare colore alle ortensie

cambiare colore alle ortensie

Forse non tutti sanno che il colore dei fiori delle ortensie può cambiare in base al ph del terreno che ospita la pianta: nei terreni più acidi (con PH compreso fra 5,00 e 5,5) i fiori della gran parte delle varietà di ortensie sono blu, mentre in quelli con PH compreso fra 5,5 e 6,5 sono di colore malva o rosso magenta e in quelli più alcalini (con PH fra 6,5 e 7) sono di colore rosa.

Il colore delle piante può però variare anche in funzione dell’utilizzo di alcuni fertilizzanti o dell’aggiunta di sali minerali; ne consegue che possiamo noi stessi indurre queste variazioni aggiungendo al terreno le sostanze giuste. Vediamo come:

Dal rosa al blu

Se vogliamo cambiare il colore delle ortensie da rosa a blu ci basterà somministrare con l’acqua delle bagnature 125-200 grammi di zolfo bagnabile per metro quadrato. Allo stesso scopo è utile mischiare al terriccio una certa quantità di torba acida. In alternativa è possibile irrigare, nei mesi di marzo, aprile e maggio, con solfato di alluminio (1,5-3 grammi ogni litro di acqua), metodo, quest’ultimo, che permette di ottenere più velocemente il risultato voluto.

Per mantenere il terreno acido utilizzate fertilizzanti a basso contenuto di fosforo e ad elevato tenore di potassio e azoto.

Cure di fine inverno: il rinvaso

rinvasare

Un’operazione molto importante per la salute delle piante da effettuare in questo periodo è il rinvaso, ovvero la sostituzione dei contenitori delle piante con vasi di dimensioni più grandi. Per rendersi conto del fatto che le piante si sentono strette nei loro contenitori basta osservare se le radici fuoriescono dal foro di drenaggio del vaso.

Il momento migliore per rinvasare è l’inizio della primavera, cioè quando le piante ricominciano a crescere, e questa regola vale sia per le piante da esterno che per quelle da interno; è opportuno evitare il rinvaso della pianta quando si trova in riposo vegetativo, perché il nuovo terreno non verrebbe immediatamente esplorato, con il rischio di provocare ristagni di umidità che porterebbero ad un pericoloso marciume radicale.

Un altro momento in cui non è consigliabile procedere al rinvaso è quando la pianta è in fase di fruttificazione o di fioritura, perché questi processi potrebbero interrompersi.

Come fabbricare un fertilizzante a base di piante selvatiche

fertilizzanti naturali

Con l’arrivo della primavera, qualche volta le colture hanno bisogno di risvegliarsi dai torpori invernali; una buona idea per affrontare al meglio questo periodo è quella di fabbricarsi da soli i fertilizzanti usando come ingrediente principale alcune delle erbacce considerate di solito “materiale di scarto” del giardino, come le piante selvatiche, le ortiche, le felci e il tarassaco. 

Questi fertilizzanti sono di facile preparazioni, assolutamente naturali, e quindi non danneggiano le piante, e anche piuttosto economici. I fertilizzanti naturali devono essere utilizzati per stimolare l’attività del suolo e restituirgli vigore; inoltre sono in grado di far penetrare gli elementi nutritivi al di sotto delle foglie.

Marzo, tempo di prepararsi a seminare il basilico

seminare basilico

Uno dei lavori da fa fare a marzo, o per lo meno a inizio primavera, è quello di preparare il basilico per la semina definitiva; in questo periodo non può essere seminato in piena terra, se non nelle zone temperate, in quanto è ancora necessario proteggerlo dalle basse temperature notturne e dal vento. È però possibile seminarlo al riparo, ovvero a circa 18-20°C, per poi trapiantarlo in piena terra quando la temperatura esterna sarà più mite, del resto, il basilico cresce bene anche in vaso.

Per la semina in cassette riscaldate dovete disporre alcuni semi dentro a piccoli vasetti riempiti con il terriccio adatto, ricoprirli con un sottile strato dello stesso e mantenerlo umido fino alla comparsa dei primi germogli. Quando le piantine avranno formato tre o quattro foglie, dovrete in vaso o in piena terra.

Come innestare le piante grasse

innesto pianta grassa

La fantasia dei vivaisti non conosce limiti, specie quando si tratta di partorire nuove e affascinanti creazioni molto particolari dal punto di vista estetico. In questo senso, l’innesto risulta essere l’arma migliore, poiché permette di “unire” due diverse piante, affinché diventino un solo corpo.

Immaginate dunque cosa può accadere quando le due piante sono due cactacee, già spettacolari se prese singolarmente e rese ancor più affascinanti se messe insieme.

Ma solo i vivaisti esperti possono adoperarsi nell’arte dell’innesto delle piante grasse? Naturalmente no. Anche il giardiniere principiante può creare dei piccoli capolavori, seguendo la procedura corretta ed attenendosi a delle semplici regole. Quali?