Erbe medicinali, l’equiseto

L’equiseto (Equisetum arvense), noto anche con il nome comune di coda di cavallo o coda cavallina, è un genere di piante che cresce spontaneo nel sottobosco, vicino a corsi d’acqua e piccoli ruscelli. E’ caratterizzato da un fusto eretto e segmentato di colore verde o marrone dal quale si dipartono lateralmente i filamenti di colore verde ai quali la pianta deve la propria denominazione popolare.

All’equiseto vengono riconosciute proprietà medicamentose come rimineralizzante, disintossicante, diuretico e coagulante. In particolare, questa pianta medicinale deve la propria azione rimineralizzante all’elevato contenuto di silicio, minerale che, insieme a calcio e magnesio, contribuisce all’accrescimento osseo; sempre al silicio deve la propria efficcacia disintossicante, mentre stimola la diuresi in virtù del proprio contenuto di sali di potassio, flavonoidi e saponine (equisetonina).

Lavori di settembre: le orchidee vanno riportate all’interno

Con la fine dell’estate è necessario riportare all’interno le orchidee che avevano trascorso l’estate in giardino; le orchidee, infatti, sono piante di origine tropicale e non sopportano le basse temperature, per cui, con l’arrivo dei primi freddi bisogna fornire loro un ambiente idoneo alle loro esigenze: all’interno, con luce, temperatura e umidità adeguate.

Non tutti i luoghi chiusi, però, sono adatti alle orchidee; ad esempio tenere le orchidee nel sottoscala è meno dannoso del lasciarle all’esterno, ma le esporrebbe comunque alle basse temperature e alle correnti d’aria che potrebbero essere letali per la pianta; se non è possibile portare le orchidee all’interno della casa, optate per una serra riscaldata.

Collocate l’orchidea in una posizione luminosa pur senza esporla direttamente ai raggi del sole; anche i raggi solari filtrati attraverso i vetri sono dannosi, perché potrebbe crearsi un effetto specchio pericoloso per la pianta. Per le orchidee è molto importante anche il livello di umidità, che deve essere sempre alto; questo fattore è difficile da garantire, soprattutto in inverno quando i termosifoni rendono l’aria all’interno dell’appartamento più secca.

Le cure di settembre per i bonsai

Con l’inizio di settembre eccoci arrivati al consueto appuntamento con le cure mensili da dedicar ai bonsai, i piccoli alberi in miniatura. Settembre è un mese molto particolare per i bonsai a causa della notevole escursione termica tra il giorno e la notte che ne stimola la crescita, proprio come avviene durante la primavera, per cui è necessario preparare gli alberelli ad affrontare questo periodo nel modo migliore.

Considerando che durante il giorno il sole è ancora molto forte, lasciate i bonsai in una posizione ombreggiata per evitare che si ustionino le foglie o incorrano in pericolosi colpi di secco. Con l’escursione termica dovuta al cambiamento delle temperature notturne e diurne, è necessario fare attenzione alle annaffiature, e in particolare a non lasciare mai i bonsai senz’acqua e senza sottovaso riempito di ghiaia umida.

Durante il mese di settembre non è necessario effettuare una potatura vera e propria; nelle piante a foglia larga basta accorciare i getti lunghi ed eliminare i germogli sui tronchi. Bisogna cimare alcune piante, come i ginepri e i cipressi, per permettere alla luce di entrare all’interno della chioma, e per lo stesso motivo è necessario togliere gli aghi vecchi dai pini.

Piante acquatiche: la Baldellia ranunculoides

La Baldellia ranunculoides è una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Alismatacee ed originaria dell’Europa e dell’Asia, molto utilizzata nella decorazione di stagni, laghetti e corsi d’acqua artificiali. E’ caratterizzata da fusti lunghi e carnosi che portano ciuffi di foglie di colore verde chiaro, le quali assumono conformazioni diverse a seconda della posizione (quelle che crescono sott’acqua sono lunghe ed appuntite, mentre quelle che emergono in superficie sono ovali ed allungate).

I fiori sono costituiti da tre petali e fanno la propria comparsa nella stagione estiva, rallegrando il corso d’acqua con simpatiche macchie rosa. I frutti sono invece degli acheni galleggianti che restano per lungo tempo sulla pianta prima di aprirsi, lasciando uscire i numerosi semi. Cresce spontanea nei fondali di fiumi e torrenti, ma può essere coltivata con facilità anche in ambito domestico, purché le vengano assicurate le condizioni adatte alla crescita.

Piante acquatiche, il ranuncolo d’acqua

Il ranuncolo d’acqua (Ranunculus lingua) è una pianta acquatica originaria di Asia ed Europa centrale dove cresce anche allo stato selvatico; forma piccoli cespi di foglie ovali di colore verde brillante dal cui centro si dipartono, in primavera-estate, lunghi steli carnosi sormontati da fiori singoli di colore giallo oro che crescono al di sopra dello specchio di acqua.

Oltre ad avere un indiscutibile valore ornamentale, il ranuncolo acquatico rientra nel novero delle cosiddette piante ossigenanti, ovvero quelle specie vegetali acquatiche che inserite nel laghetto artificiale in giardino aiutano a mantenerne l’acqua pulita e permettono la sopravvivenza al suo interno di pesci e tartarughe. Rappresenta dunque una valida alternativa alle gettonatissime e bellissime ninfee fungendo allo stesso tempo da “filtro naturale”.

Poichè non teme il freddo, il ranuncolo d’acqua non necessita di essere prelevato e posto al riparo durante l’inverno, al contrario di quanto accade per altre piante acquatiche quale, ad esempio, la calla di palude. E’ una pianta a sviluppo rapido e vigoroso e si espande in maniera tale da dover essere tenuta “sotto controllo”.

Le piante ossigenanti per il laghetto

Le piante ossigenanti costituiscono uno degli elementi indispensabili per il laghetto da giardino poichè sono in grado di mantenere l’acqua stagnante pulita e ossigenata; la loro presenza permette non solo ai pesci e agli altri animali di sopravvivere ma conferisce anche al nostro piccolo bacino artificiale un aspetto gradevole. Vediamo quindi un elenco delle principali specie adatte a questo scopo:

Egeria densa

Egeria densa è una pianta acquatica a crescita piuttosto rapida le cui foglie si mantengono sotto il pelo dell’acqua, a fuoriuscire in superficie sono invece i piccoli fiorellini bianchi. E’ molto utilizzata come pianta da acquario.

Oronthium acquaticum (Clava d’oro)

Oronthium acquaticum, noto anche con il nome di clava d’oro, presenta lunghe foglie cerose di colore verde bluastro che galleggiano sull’acqua. In primavera produce infiorescenze costitituite da un robusto stelo bianco lungo 30-40 centimetri, sormontato da fiorellini gialli. Predilige le posizioni ombreggiate o semi ombreggiate.

Serissa, ideale come bonsai

La Serissa è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Rubiacee ed originaria dell’Asia meridionale. E’ caratterizzata da fusti eretti e rugosi di colore marrone chiaro, che portano piccole foglie lucide, ovate ed appuntite. I fiori sono costituiti da cinque petali bianchi o rosati e fanno la propria comparsa in primavera, per restare poi sulla pianta fino all’estate inoltrata.

Si può coltivare in piena terra, ma solitamente viene allevata in vaso, dove darà vita a fantastici bonsai fioriti da collocare all’interno delle mura domestiche. Non richiede cure particolari (a parte la giusta potatura) ed è destinata a vivere anche per molti anni, a patto che si trovi la giusta collocazione. Per concludere, ricordiamo che la Serissa viene spesso detta foetida, per via dell’odore intenso che emana allo sfregamento delle foglie.

Piante carnivore: la Nepenthes ventrata

La Nepenthes ventrata è una pianta carnivora ottenuta dall’incrocio della Nepenthes ventricosa e della Nepenthes alata, originaria della Malesia e delle Isole Filippine ed appartenente alla famiglia delle Nepenthacee. E’ caratterizzata da fusti piuttosto corti, con foglie allungate ed appuntite dal colore verde chiaro. All’estremità delle foglie si sviluppano i cosiddetti ascidi di colore verde-rossastro, che rappresentano delle vere e proprie trappole per gli insetti. All’interno di questi “bicchieri”, infatti, si forma una sostanza mielosa che attira gli insetti e li cattura, impedendogli di risalire.

Viene coltivata per lo più in appartamento come pianta ornamentale, ma si rivela anche molto utile proprio per la sua capacità di liberare l’ambiente circostante dagli insetti. Per la particolare conformazione, è preferibile allevarla in vasi sospesi, che ne mettano in risalto l’aspetto ricadente.

Le cure di agosto per i bonsai

D’agosto i bonsai richiedono attente cure soprattutto se le temperature sono molto alte e l’aria secca; in particolare, quest’ultima potrebbe essere dannosa per i bonsai di origine tropicale che per vivere bene hanno bisogno di molta umidità. Per cercare di ovviare all’inevitabile secchezza dell’aria di questo periodo, cercate di tenerli lontani da fonti di calore, ma esposti in luoghi luminosi, favorendo l’umidità con dei sottovasi pieni di argilla espansa in grado di trattenere l’acqua che fuoriesce dal vaso e di trasformarla in vapore che creerà un microclima ideale intorno alla pianta.

Per le specie di bonsai non tropicali basta un’attenta annaffiatura quotidiana, in quanto anche un brevissimo periodo di siccità potrebbe provocare ingenti danni; anche i bonsai vanno annaffiati nelle prime ore della giornata, e assolutamente non la sera a causa della differenza di temperatura tra l’acqua e il terriccio.

Anche se sarebbe bene bagnare pure le foglie, evitate di farlo, in quanto l’acqua sulla chioma e le alte temperature potrebbero far sviluppare lo oidio, facendo seccare le foglie; quindi, in alcune specie come la Querce e l’Acero, la soluzione migliore rimane il sottovaso con l’argilla umida.

Erbe aromatiche: il Cumino

Il Cumino (Carum carvi) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Umbrelliferae, originaria dei paesi del bacino Mediterraneo, ma coltivata in tuta l’Europa e in Asia come pianta aromatica e medicinale. Fisicamente si presenta come un cespuglio dalle piccole foglie verdi di forma allungata, dotato di fiori a forma di ombrello di colore rosa o bianco che compaiono in tarda primavera e in estate. Quasi a fine estate, la pianta produce dei semi molto profumati che vengono usati in erboristeria, per produrre liquori, e anche in cucina per aromatizzare pane e dolci. Tutta la pianta del cumino è commestibile.

Il cumino viene considerato una pianta medicinale in quanto possiede importanti proprietà digestive e antispasmodiche ed è utile in caso di flatulenza, indigestione, diarrea e crampi intestinali; inoltre, è ottimo per rinfrescare l’alito e come acqua di colonia.

A parte i semi che vengono usati per aromatizzare diversi piatti, del cumino si utilizzano anche le foglie e le radici; le foglie fresche possono essere consumate in insalata, mente le radici possono essere essiccate e polverizzate, oppure cotte come verdure; infine, l’olio essenziale viene impiegato nella fabbricazione di liquori e digestivi.

Piante acquatiche: l’Hydrocharis

L’Hydrocharis è una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Hydrocaritacee ed originaria dell’Europa e dell’Asia. E’ caratterizzata da foglie cuoriformi riunite in rosetta, di colore verde brillante sulla pagina superiore e rossastra su quella inferiore. I fiori sono bianchi, costituiti da tre sepali e tre petali, e fanno la propria comparsa nella stagione estiva, spuntando dal centro della rosetta.

E’ assai raro trovarla allo stato spontaneo (almeno alle nostre latitudini), ma è molto diffusa la sua coltivazione domestica in stagni artificiali, fontane da giardino o vasche. Non è molto difficile la sua coltivazione, purché le venga assicurata la giusta collocazione e le cure adatte ad una pianta acquatica. Per concludere, ricordiamo che la specie più diffusa è quella che viene comunemente detta morso di rana (vedi foto).