Le Begonie, specie e varietà

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Le begonie appartengono alla famiglia delle Begoniaceae, che include all’incirca 1000 specie e 15mila fra cultivar e ibridi. Una delle possibili classificazioni è quella che vede le begonie distinte in da fiore, da fogliame e arbustive.

Begonie da fiore

Begonia semperflorens

Fanno parte di questo gruppo le cosiddette begoniette, piante fiorite molto resistenti e adatte ad essere coltivate in vaso e in piena terra. I piccoli fiori (bianchi, rosa, rosa salmone, rossi) fanno bella mostra di sè dalla primavera all’autunno inoltrato, ma la pianta non resiste ai rigori dell’inverno; per questo motivo viene coltivata come annuale.

Begonie tuberose

Sono caratterizzate dalla presenza di un tubero rosso di 15-18 cm di diametro dalla cui base si diparte la pianta. I fiori sono anch’essi di grandi dimensioni (fino a 20 cm di diametro) e presentano una gamma di colori molto vasta: giallo, arancio, rosa, rosso e così via. L’epoca di fioritura va da Giugno a Novembre. Possono essere coltivate tanto in giardino quanto in appartamento.

Erba Miseria, per arredare al meglio interni e giardini

Tradescantia albiflora

L’Erba Miseria deve il suo nome alla facilità con la quale viene coltivata grazie a poche, insignificanti cure ed allo scarso nutrimento del quale abbisogna per crescere e moltiplicarsi. Appartiene al genere delle Commilinacee e vanta la presenza di una sessantina di specie, sia rustiche che coltivate in appartamento.

E’ caratterizzata da foglie lunghe ed ovali (a volte lanceolate) con colori che vanno dal verde all’azzurro, dal rosa al rosso porpora, a seconda della specie di appartenenza. Generalmente fiorisce in tarda primavera-inizio estate, presentando all’apice dei fusti fiorellini di colore rosa, lilla o bianco.

Non è difficile ottenere un buon risultato nella coltivazione dell’Erba Miseria, a patto che si rispettino delle regole ben precise, specie per quanto riguarda l’esposizione. Questo tipo di pianta, infatti, preferisce una collocazione in zone ombreggiate, essendo nemica dei raggi diretti del sole. La temperatura non deve mai essere inferiore agli 8°C ed è per questo che si consiglia di evitare l’esposizione esterna nei mesi più rigidi dell’anno.

Giardini in bottiglia (quarta parte) come sistemare il giardino

ciao8Dopo tutta questa preparazione, siete ormai pronti per la parte più affascinante. Stendete qualche foglio di carta di giornale su un tavolo e distribuitevi sopra le piante che avete scelto, per farvi un idea di come dislocarle nel contenitore. Provate a mettere le piante più alte nel mezzo, dove avranno più spazio intorno ad esse; spostate le altre in continuazione fino a quando non sarete soddisfatti del risultato.

Quando avete deciso dove devono essere messe, cominciate a fare buchi nel terreno: allo scopo usate un cacciavite, una forchetta, un cucchiaio, a seconda delle dimensioni delle radici. Cominciate il lavoro partendo sempre dalle piante da porre ai margini del contenitore: se piantate per prima quelle nel mezzo, non sarete in grado di arrivare facilmente a quelle esterne. Fate passare la pianta attraverso il collo della bottiglia con molta cura. Con il cucchiaio rincalzate la terra attorno alle radici e distribuitela uniformemente con la forchetta. Quando la pianta è sistemata solidamente, rassodare la terra attorno alle radici aiutandovi con il manico del cacciavite o con un tappo fissato ad una bacchetta.

Giardini in bottiglia (terza parte), preparazione del terreno e attrezzi

terra

Per evitare che le piante nelle bottiglie crescano troppo velocemente, il terreno da utilizzare non deve essere troppo fertile. Inoltre, per essere sicuri di non introdurre anche malattie ed insetti, acquistare la composta più idonea da un fornitore che venda prodotti garantiti, sigillati e sterelizzati in sacchetti di plastica.

Prima di tutto, versate nel contenitore uno strato di ghiaia fine di altezza proporzionata (al massimo 5 centimetri), per garantire un buon drenaggio. Il miglior modo è quella di versarla per mezzo di un imbuto fatto con un cartoncino, così che possiate distribuirla ordinatamente sul fondo del vaso senza che danneggi le pareti. Quindi aggiungete un sottile strato di carbonella per aiutare a mantenere il terreno in equilibrio chimico: essa assorbirà i sali minerali in eccesso e le sostanze di rifiuto della pianta che si formano in un ambiente chiuso.

Strumenti necessari per la cura delle piante

mai_grembiule_giardino_01La cura delle piante in casa richiede pochi arnesi e questo è un vantaggio; tuttavia possedere quelli giusti vi renderà il lavoro molto più facile. Smettete innanzitutto di usare una qualsiasi bottiglia per annaffiare le piante: è scomoda è poco pratica;  comprate invece un annaffiatoio. Cercatene uno con il “becco” lungo e stretto, così da poter raggiungere facilmente le piante che sono in alto o che sono nascoste in fondo al gruppo. Assicuratevi in oltre di prendere un annaffiatoio che possa contenere una quantità considerevole di acqua, se non volete passerete tutto il tempo  correndo dal rubinetto alle piante!

Per coloro i quali non possono attuare regolarmente l’annaffiatura, esistono in commercio dei contenitori autoannaffianti. Tali vasi per piante sono dotati di una riserva di acqua che si disperde lentamente nella terra così che le radici la possano costantemente assorbire quando ne hanno bisogno. In genere sono dotati di un indicatore del livello dell’acqua che segnala quanto liquido è rimasto.

Raggruppare le piante, ecco come farlo al meglio

rGGRUPPARE LE PIANTE

Raggruppare armonicamente le piante è il metodo più ad effetto per disporle in casa. Le piante stanno bene riunite fra loro in gruppo: si crea in tal modo un mini-ambiente naturale; per di più annaffiarle diventa anche più facile! Di contro alcune piante meritano una particolare sistemazione per mostrare tutta la loro bellezza ed il loro aspetto lussureggiante, infatti molte specie, come le Palme Howea e le piante di Fatsia Japonica, sono sufficientemente imponenti per stare da sole.

Se decidete di allestire un gruppo di piante, le soluzioni estetiche sono infinite: la sola cosa di cui preoccuparsi è che tutte  abbiano le stesse esigenze o avversioni. Per esempio, non mettere un Filodendro amante dell’umidità proprio vicino ad un Cactus che ha bisogno di poca acqua.

In gruppo le piante possono essere separate, una accanto all’altra, oppure nello stesso contenitore. Quest’ultimo metodo è probabilmente il metodo migliore: ciò che è necessario è solo un contenitore abbastanza grande da accogliere tutti gli esemplari. Riempite il contenitore con una composta a base di torba e disponetevi in modo armonico le piante. Controllate se vi soddisfa la disposizione adottata, quindi, quando avrete finito, annaffiate il tutto molto bene. Per un risultato migliore i contenitori devono essere di dimensioni adatte;  sceglieteli di terracotta e non di materia plastica: la terracotta, infatti, è porosa e permette all’umidità di giungere alle piante molto più facilmente.

Ciclamino, il fiore che rallegra l’inverno

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L’estate è giunta ormai al capolinea e si appresta a lasciare il posto ai colori pastello dell’autunno, fino al grigiore spento della stagione fredda. Ma niente paura, perché a rallegrare i nostri giardini arriva il fiore considerato a ragione il re dell’inverno. Stiamo parlando del Ciclamino, pianta tuberosa appartenente alla famiglia delle Primulacee e originaria di varie regioni di Africa, Asia ed Europa.

In Italia cresce spontaneamente in prossimità dei boschi nelle varietà Neapolitanum, Repandum, Europaeum e Purpurascem, differenti tra loro per la colorazione più o meno intensa, ma molto simili in quanto a profumazione.

I Ciclamini che invece troviamo nei vivai appartengono alla specie Persicum e provengono dall’Asia Minore. A differenza di quelli spontanei, sono molto meno profumati, ma in compenso hanno una dimensione maggiore e si adattano più facilmente alla coltivazione domestica. Si possono acquistare in versione bulbo o come piante già in fase di fioritura, per ammirarne sin da subito lo spettacolo cromatico.

Tronchetto della Felicità

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Chi non ha mai regalato o ricevuto in dono un Tronchetto della felicità? Si tratta di una delle piante più vendute in assoluto dai fioristi, proprio per il suo significato benaugurante in occasione di compleanni o inaugurazioni. La sua carta d’identità ci racconta che il nome scientifico è Yucca elephantipes, appartenente alla famiglia delle Agavacee. Ha foglie di colore verde lucido, affilate, appuntite e rivolte verso l’alto.

Il Tronchetto della Felicità si presta particolarmente alla coltivazione domestica poiché necessita di poche attenzioni. Basta ricordarsi che la pianta ha bisogno di essere collocata in un ambiente luminoso (ma non in pieno sole) e che patisce in modo particolare le correnti d’aria. Riesce a sopportare anche temperature elevate, ma è nemica del freddo pungente. E’ per questo che in estate la Yucca può essere spostata in giardino o sul balcone, mentre in inverno è consigliabile il rientro tra le pareti domestiche, possibilmente lontano dai caloriferi.