Marzo, i lavori nell’orto e nel frutteto secondo il calendario lunare

orto

PolliceGreen vi ha già proposto un articolo riguardante i lavori da effettuare nel mese di marzo, sia che si tratti delle piante da appartamento sia che si tratti del giardino o della vigna. Ma come ben sanno i vecchi contadini (o gli appassionati di giardinaggio in generale), qualunque operazione da compiere non può prescindere dal cosiddetto calendario lunare o lunario, l’unico in grado di consigliare quale sia il lavoro da effettuare seguendo le fasi della Luna.

E allora andiamo a vedere come si comporterà la Luna in questo Marzo 2010, prima di spiegare fase per fase quale sia il lavoro da compiere nell’orto e nel frutteto (al giardino dedicheremo un capitolo a parte):

  • Ultimo quarto il 7 marzo
  • Luna Nuova il 15 marzo (Lunazione di primavera)
  • Primo quarto il 23 marzo
  • Luna Piena il 30 marzo

Come fare il compost, i contenitori per il compostaggio

contenitori compostaggio

Quando vi abbiamo spiegato come si fa il compost, o composta, abbiamo appena accennato ai contenitori, i cosiddetti composter, dentro ai quali stoccare la nostra miscela di rifiuti organici perchè si trasformi in humus. Oggi quindi torneremo sull’argomento per spiegarvi quanto sia importante la scelta del composter adeguato per ottenere una buona composta e non rischiare di mandare all’aria tutti i nostri buoni propositi.

Il composter vero e proprio è solitamente una campana di plastica dotata di coperchio e di fori di areazione, per fare il compost però è possibile utilizzare anche bidoni o cassette opportunamente adattati allo scopo; vi abbiamo già detto infatti che una delle condizioni necessarie perchè i rifiuti organici si trasformino in concime è la presenza di ossigeno. Ne consegue che se stipaste i resti della cucina o dell’orto-giardino in un contenitore completamente chiuso non otterreste altro che una poltiglia inutilizzabile di spazzatura.

Come fare il compost

come fare il compost

Il compost, noto anche come terricciato o composta, è un concime naturale ottenuto dalla decomposizione e umidificazione di scarti organici. Tali processi avvengono ad opera di micro e macrorganismi (batteri, funghi, lombrichi, insetti, ecc.) in presenza di alcune condizioni particolari: la presenza di ossigeno e l’equilibrio di alcuni elementi chimici contenuti nelle sostanze utilizzate.

Capirete quindi come i rifiuti organici della cucina e dell’orto, o giardino, rappresentino materiale prezioso che è possibile trasformare in humus e riutilizzare per rendere più fertile il terreno e nutrire le piante riducendo, allo stesso tempo, la quantità di rifiuti immessi nell’ambiente.  Ma cosa bisogna fare per ottenere un buon compostaggio? Vediamolo insieme passo dopo passo:

Il materiale da compostare

Il materiale da compostare deve essere vario e ben miscelato; attenzioni quindi alla proporzione tra sostanze ricche di carboidrati, quali fogliame, paglia, residui di potature, carta, e sostanze ricche di proteine, quali avanzi di cucina, erba verde, letame.

Febbraio, è tempo di piantare il Peperone

peperoni

Progettare l’orto

Le temperature gelide ancora imperversano sul Belpaese, impedendoci di prenderci cura delle nostre amate piante da giardino. Ciò non significa però che dobbiamo starcene con le mani in mano in questo periodo dell’anno, poiché di operazioni da compiere ce ne sono a decine.

Ad esempio, possiamo cominciare a progettare l’orto, in modo da avere ortaggi a sufficienza nel corso della prossima estate, senza dover ricorrere quotidianamente al fruttivendolo di fiducia.

Cosa piantare nei mesi di febbraio-marzo? Tra le piante più utili dal punto di vista culinario c’è il Peperone (Capsicum), appartenente alla famiglia delle Solanacee ed originario del continente Americano. Alle nostre latitudini è parecchio apprezzato come ortaggio, tanto che durante la stagione estiva non può proprio mancare sulla tavola degli italiani.

Alberi da frutto: il Mandorlo

mandorlo

Il freddo invernale non concede tregua e ci vorrà ancora qualche settimana prima di poter godere del risveglio della natura, ma ci sono piante che già mostrano la loro splendida fioritura, colorando prati e giardini a dispetto delle basse temperature.

Una di queste è il Mandorlo, l’Amygdalus communis, appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originario dell’Asia centro occidentale, da dove ha trovato poi larga diffusione in tutte le zone temperate del pianeta, Italia compresa.

Si tratta di una pianta che può crescere sia in forma arbustiva che in forma arborea, raggiungendo anche i dieci metri di altezza con il suo fusto eretto ed i rami che si allargano verso l’esterno durante la crescita. La corteccia è screpolata, di colore scuro, mentre i rami assumono colorazioni diverse (dal giallastro al marrone fino al rossiccio).

Fortunella japonica, ovvero il Mandarino giapponese

fortunella japonica

Volete avere il piacere di coltivare un albero da frutto, pur abitando in una casa senza giardino? E allora la soluzione ideale per voi può essere rappresentata dalla Fortunella japonica, meglio conosciuta come Mandarino giapponese o Kumquat.

Si tratta di una pianta a forma di cespuglio o di piccolo albero che, coltivata in vaso, non raggiunge dimensioni considerevoli ed è quindi adatta anche alla collocazione in casa o in balcone.

Appartiene alla famiglia delle Rutacee ed è originaria della Cina e del Giappone, da dove poi poi ha trovato larga diffusione in tutte le zone temperate del pianeta, per via della sua straordinaria bellezza a livello estetico.

Erbe aromatiche, il basilico

coltivazione basilico

Il basilico è una pianta originaria dell’Asia tropicale che si è diffusa in Europa attraverso il Medio Oriente; appartiene al genere Ocimum della famiglia delle Labiatae ed è una pianta annuale erbacea che può raggiungere 60 cm di altezza. E’ molto nota e utilizzata per le proprietà aromatiche delle foglie che si presentano di forma ovale lanceolate, provviste di picciolo, e hanno dimensioni variabili a seconda della specie; durante l’estate si ricopre di fiori  bianchi o rosei riuniti in spighe.

Tra le specie di basilico la più coltivata è l’Ocimum basilicum della quale esistono diverse varietà:

Ocimum basilicum varietà Cinnamon, originaria del Messico con i fiori di colore rosa;
Ocimum basilicum varietà Minimum, nota anche come basilico greco, dalle foglie molto piccole, verdi ed ovali.
Ocimum basilicum varietà Crispum, con grandi foglie dalla superficie increspata e dall’aroma intenso.

Alberi da frutto: l’Annona

annona

Solitamente su queste pagine mi occupo della descrizione di piante e fiori coltivabili alle nostre temperature, ma in un blog di giardinaggio che si rispetti non può mancare certo la descrizione degli alberi da frutto, siano essi comuni o “particolari”, come quello che vado a presentarvi oggi.

Mi riferisco all’Annona, pianta non molto diffusa alle nostre latitudini, ma ugualmente degna di nota sia per la forma dei fiori e dei frutti sia per alcune proprietà terapeutiche che le vengono riconosciute.

Appartiene alla famiglia delle Annonacee ed è originaria di Perù, Ecuador, Bolivia e Colombia, oltre che di alcune zone tropicali dell’Africa. Ha portamento eretto e generalmente non raggiunge altezze considerevoli, mentre la chioma tende ad allargarsi. I fiori sono di colore bianco-verdastro, riuniti in gruppi di tre o più frequentemente solitari, che fanno la loro comparsa in giugno-luglio.

Lamponi, sta per arrivare il momento di piantarli

lampone-

Il lampone appartiene al genere rubus della Famiglia botanica delle Rosaceae; si tratta di una pianta da frutto originaria di Europa continentale ed Asia minore che cresce spontanea nei sottoboschi ma viene coltivata a scopi commerciali in molte parti del mondo. La specie cui facciamo riferimento in particolare è il rubus idaeus, altrimenti noto con il nome comune di lampone europeo.

I lamponi, seppure abbiano un portamento cespuglioso, non necessitano di un vero e proprio orto per essere coltivati; per crescere bene si fanno bastare un ampio vaso o una bordura a patto però di ricevere le giuste cure colturali. I periodi più indicati per la messa a dimora sono l’autunno e l’inizio della primavera; le piantine poste a dimora in gruppi in bordure devono stare ad una distanza di almeno 70 cm l’una dall’altra. Le piante di lampone si prestano anche alla creazione di siepi, in questo caso è opportuno mettere le piantine a dimora a distanza di 40-60 cm.

Il nespolo del Giappone

nespolo giapponese

Il nespolo è decisamente l’albero della mia infanzia; nelle campagne assolate della mia terra è infatti comunissimo scorgere i nespoli ergersi, piuttosto timidi a dire il vero, fra i maestosi alberi di ulivo e i ben più allegri limoni e capitava piuttosto spesso, in primavera, che io e le mie sorelle ne mangiassimo i frutti appena tolti dagli alberi divertendoci poi a lanciare lontani i grossi semi bruni; comprenderete quindi come a questo semplice alberello siano legati alcuni dei miei ricordi più dolci (è proprio il caso di dirlo!) di bambina.

Anche per questo oggi ho scelto di parlarvene, tanto più che tra non molto (diciamo verso Marzo-Aprile) sarà possibile acquistarne gli esemplari già grandicelli presso vivai e garden center per procedere alla messa a dimora nel proprio giardino.

Lavori mese per mese: Gennaio


lavori mese per mese: Gennaio
In casa
Eliminare le foglie in­giallite e cercare di in­dividuare la causa del­l’inconveniente. Dedicare particolari cure alle piante con fioriture invernali per evitare che sfioriscano rapidamente. Controllare i sottovasi per eliminare l’acqua stagnante.
Provvedere alla con­servazione delle specie bulbose fiorite fra Na­tale e Capodanno, to­gliendo i bulbi dall’ac­qua quando le corolle sono appassite.
Sul balcone
Non annaffiare vasi e cassette durante la cat­tiva stagione, nelle re­gioni settentrionali; nel centro-sud è consiglia­bile somministrare qual­che bicchiere di ac­qua se il mese si man­tiene particolarmente asciutto e la tempera­tura oscilla intorno ai 10°.
Controllare periodicamente gli arbusti di ro­se. Se si verifica una precoce apparizione di gemme si rende ne­cessaria l’immediata potatura.
Provvedere, se neces­sario, alla riparazione dei tralicci per rampi­canti prima che i deli­cati germogli rendano più difficile questa operazione.

Averrhoa carambola: l’albero con il frutto a stella

Carambola

La Averrhoa carambola è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Oxalidaceae, originario dell’India e dello Sri Lanka, coltivato anche in Brasile, nel Ghana e, in Italia, in Sicilia; il frutto di questo albero è la carambola, conosciuta anche come star fruit o frutto a stella, caratterizzata dalla sezione a stella a cinque punte e dal brillante colore giallo arancio. Queste sue caratteristiche, insieme al profumo intenso, fa sì che venga utilizzato più a scopo decorativo che alimentare, come guarnizione di cocktail o di dolci.

Il sapore della carambola è molto gradevole, pur essendo un po’ aspro, e può essere descritto come un mix di ananas, prugna e limone. Sono molto delicati i liquori distillati dal succo di carambola, mentre dalla polpa si ricavano i canditi. La carambola contiene vitamina C e potassio ed è utilizza per combattere alcuni disturbi come il la nausea, l’insonnia e la cefalea. Per mangiare la carambola è necessario lavarla accuratamente e tagliarla a fettine senza sbucciarla; può essere consumata al naturale o in macedonia.

Il Carrubo

carrubo

Il carrubo è un albero originario del bacino meridionale del Mediterraneo, presente in Italia nelle isole maggiori e sul promontorio dell’Argentario; il suo nome botanico è Ceratonia siliqua. Questa pianta può raggiungere un’altezza di 10 metri, è molto longeva, basti pensare che può arrivare a 500 anni, ed è caratterizzata da un tronco robusto dalla corteccia liscia, dai fiori piccoli e riuniti in grappoli dal colore verde o rossastro, e dai frutti che si chiamano carrube.

La carruba possiede un sapore dolciastro che ricorda quello del cioccolato; questo frutto richiede una lunga masticazione, ma bisogna stare attenti ai semi che, essendo molto duri, possono danneggiare i denti. Le carrube possono essere conservate per diverse settimane all’interno di sacchetti di plastica chiusi sistemati in luoghi freschi e asciutti.

I frutti delle feste: i datteri

palma da dattero

Rimanendo in tema di festività natalizie non possiamo trascurare una pianta in cui frutti sono molto apprezzati durante le feste, vale a dire la palma da dattero. Il nome botanico della palma è Phoenix dactylifera ed è originaria del Nordafrica, ma è molto coltivata anche in Arabia e in tutto il Golfo Persico; in Italia viene allevata come pianta ornamentale.

La palma da dattero è conosciuta fin dall’antichità: ad esempio per gli Egizi era simbolo di fertilità, i Cartaginesi la raffiguravano nelle monete e i greci e i latini nelle celebrazioni.

Questa palma è molto grande, possiede il tronco slanciato che può arrivare a 30 metri di altezza, con le foglie riunite a formare una corona apicale e i fiori piccoli e bianchi spesso ricurvi per il peso dei frutti. I frutti della palma da dattero sono i datteri, delle bacche oblunghe di colore arancione scuro lunghe circa 5 centimetri; i datteri sono frutti molto energetici e dolci che contengono poca acqua e molte fibre, e che sono ricchi di zuccheri, potassio, calcio, fosforo e vitamina A.