Coni portapetali per matrimonio all’aperto

“You can get anything in this world if you genuinely don’t want it.”  G. Orwell

“Keep the aspidistra flying” : facciamo sventolare l’aspidistra, come una bandiera. Certo, il significato che Orwell attribuiva a queste parole quando nel 1936 quando scriveva l’omonimo romanzo non avevano un’accezione positiva, ma piuttosto sarcastica. L’aspidistra ha la straordinaria capacità di resistere al caldo e al freddo, alla polvere, al buio (quante volte l’abbiamo vista nascosta negli androni bui dei palazzi?): non necessita di particolari cure, ed era la pianta più diffusa nelle abitazioni della piccola borghesia inglese. Anche Gordon, il protagonista della storia, ne ha una, ma la maltratta in quanto simbolo del mondo che detesta, fatto di convenienza, apparenze, conformismo, aspirazioni meschine al benessere materiale come fine ultimo della vita.

Bouquet di ortensie, minigerbere, calle e margherite

 

“È tutto ciò che ho da offrire oggi –
Questo, e il mio cuore accanto –
Questo, e il mio cuore, e tutti i campi –
E tutti gli ampi prati –
Accertati di contare – dovessi dimenticare –
Qualcuno la somma potrà dire –
Questo, e il mio cuore, e tutte le Api
Che nel Trifoglio dimorano.”

E.Dickinson

Nei fiori stretti da nastri, nei profumi e nei colori,  è racchiuso l’ultimo omaggio che il futuro marito consegna all’amata prima delle nozze. Quello, e il suo cuore accanto: saranno i fiori più amati, e lei li stringerà tra le mani per tutto il giorno. Il bouquet è il frutto di una serie di tradizioni che si sono sovrapposte e mescolate nel corso dei secoli. In origine, era composto dalle aromatiche, soprattutto il mirto – la vera “pianta dello sposalizio”, il sempreverde che già nell’antica Grecia era simbolo dell’amore, della bellezza e dell’energia vitale –  che venivano scelte per il potere che si riteneva avessero di allontanare gli spiriti maligni che potevano incombere sulla felicità della coppia.

Centrotavola con rose e bacche di iperico

L’iperico, detto anche “cacciadiavoli” o “erba di San Giovanni“, è una pianta che storicamente è sempre stata considerata “magica”. Per quanto riguarda il primo soprannome, Ippocrate e Dioscoride sostenevano che il suo nome significasse “al di sopra”, ossia più forte delle apparizioni dell’oltretomba e del mondo infero, perciò venne soprannominato cacciadiavoli. Nel Medioevo invece veniva appeso alle finestre e  sulle porte per impedire ai demoni di entrare liberamente nelle case. Per quanto riguarda, invece, il secondo soprannome, anticamente chi si trovava per la strada nella notte della vigilia di San Giovanni quando le streghe si recavano a frotte verso il luogo del convegno annuale, se ne proteggeva infilandoselo sotto la camicia con altre erbe, come aglio, artemisia e ruta. In molti paesi europei coloro che danzavano nella notte di San gGovanni intorno al fuoco si cingevano le tempie con le fronde di questa pianta e poi spenti i fuochi le gettavano sui tetti delle case per preservarle dai fulmini.

Composizione floreale di bambù e fiori rosa

 

Sali il primo gradino: i grandi ventagli verdi dell’Hydrangea macrophilla si schiudono in una varietà di sfumature verdi che sembrano dipinte ad acquerello sulla carta; il garofano rosa carnoso e vellutato apre i suoi petali reclamando spazio; le violette fanno capolino, cercano in basso, punteggiando di colore intenso. Secondo gradino: l’achillea apre i suoi ombrellini chiari, in contrasto con il porpora intenso dell’echinacea. Ultimo gradino: un balconcino fiorito, pelargoni odorosi di vari colori si abbinano ad altri garofani e a rametti di abelia grandiflora.

La composizione è sorretta da una struttura metallica, all’interno della quale è posizionata la spugna imbevuta d’acqua e ricoperta nella parte inferiore di cellophane per evitare gocciolamenti. Tutto intorno, all’esterno, sono posizionate canne di bambù tagliate a diverse altezze e legate insieme da un filo metallico.

Matrimonio con rose bianche, lavanda, limoni e spighe di grano

Questo giugno non ci regala tregue: pioggia e sole si alternano rapidi, e questa mattina il cielo è trapuntato di nuvole grigie traboccanti d’acqua. Portiamo un po’ di colore con i fiori, allora. Quello di cui parliamo oggi è un piccolo allestimento per un matrimonio, nei toni del bianco, del verde e del giallo.  La sala comunale è allestita con una passatoia bianca coperta di petali bianchi e rosa, le sedie degli sposi sono decorate con nastri di tulle bianco, con un fiocco centrale all’interno del quale è posizionato un mazzolino di gypsophila e crisantemi verdi a bottoncino. Il camino di pietra è contornato da un leggero festone nei toni del verde e del bianco.

Matrimonio rosa in campagna

Guardo in alto e il cielo è grigio, in questo sabato mattina di giugno. L’estate si fa attendere, siamo sospesi e pieni di aspettative. Guardo in alto e il cielo è grigio: non è uggioso e triste, però. E’ un grigio argenteo, una cascata di perle che ci sovrasta. Intorno a me strette di mano, abbracci pieni di calore, occhi lucidi, persone traboccanti di emozione. Dopo aver sistemato le composizioni dentro la chiesa, aver infiocchettato di tulle bianco e leggero le panche, aver posizionato piccoli mazzi di rose e peonie come punteggiature di colore, la frenesia dell’allestimento lascia il posto alla dolcezza dell’attesa, del guardarsi intorno.

I bambini corrono in giro, rubando i piccoli coni colmi di riso e petali di raso posizionati nella cesta di vimini all’ingresso della chiesa, e i primi chicchi vengono sparsi lungo la navata centrale. E poi eccola, arriva con il suo velo bordato di un pizzo dal sapore antico, un sorriso straordinariamente commovente, in una mano la mano del padre, che stringe d’affetto, e nell’altra il bouquet di rose. I toni vellutati del rosa delle aqua e delle sweet avalanche unite alle bianche white lidya in un gioco cromatico delicato e armonioso.

Composizione floreale artistica e vivace

In occasione dell’inaugurazione della una mostra collettiva “Fuori centro massimo” presso lo spazio gestito dall’associazione culturale Spazio Vergani Uno di Varese ho realizzato questa composizione floreale, colorata e caratterizzata da un aspetto poco rigoroso e un po’ scomposto, che ben si addice, secondo il clichè, a un ambiente creativo e artistico.

Centrotavola primaverile allegro e colorato

 

“Una rosa, soltanto una rosa”.

Così inizia La Bella e La Bestia, che narra la storia della giovane Belinda, che, grazie alla rosa chiesta in dono al padre in partenza per un viaggio, incontra il mostro del quale poi si innamorerà, scoprendone l’animo gentile e trasfigurandolo con il suo sentimento puro e disinteressato. La bellezza è cosa fugace, e niente meglio dei fiori ce lo insegna. Così in questa composizione le rose si uniscono alla forsizia, che nel linguaggio dei fiori ha il significato di “bellezza fuggevole”, a causa della sua fioritura appariscente ma rapida. La fine dell’inverno è segnata da questi fiori dal giallo intenso, promessa di un caldo sole che arriverà presto.

Centrotavola di rose gialle, margherite delle Canarie e camomilla

Con il passare del tempo, lavorando su delle composizioni floreali per diverse occasioni, mi accorgo sempre di più che i tentativi di accostare materiali e tipologie di fiori apparentemente in contrasto tra di loro crea invece degli effetti molto particolari e interessanti. In questa composizione in particolare, un centrotavola sicuramente poco ordinario e originale che potrebbe ricordare la forma di una medusa, ho scelto di abbinare i fiori di Argyranthemum frutescens a delle rose gialle, aggiungendo dei piccoli fiorellini di camomilla romana.

Bouquet da sposa, una composizione originale di rose e fiori di campo

Quando ho iniziato a maneggiare i fiori ero molto timorosa: mi sembravano così fragili che la paura di rovinarli o peggio di romperli mi portava a trattarli con una delicatezza eccessiva, che me li faceva rimanere estranei. Poi, un giorno, preparando delle rose per una composizione, ho capito quanto la mia percezione fosse limitata e parziale. Di fronte alle tante spine pungenti, al tenace gambo legnoso, è stato chiaro quanta forza si possa celare dietro un’apparenza fragile e delicata.

San Valentino, i fiori simbolo di fedeltà

Ci stiamo avvicinando a San Valentino, la festa degli innamorati per antonomasia, nella quale è tradizione regalare un mazzo di fiori alla persona amata; come ben sappiamo, i fiori hanno un loro linguaggio e quando si realizza un bouquet o una composizione, bisogna stare attenti agli accostamenti di specie e di colore in modo da trasmettere un preciso messaggio, vediamo, quindi, quali sono i fiori simbolo di fedeltà.

Il contest natalizio di Pollicegreen, la gallery di tutti gli alberi partecipanti

E così la seconda edizione del contest natalizio di Pollicegreen è giunta al termine! Siete stati davvero in tanti a condividere le foto del vostro albero di natale con noi e vi siamo davvero riconoscenti per l’entusiasmo con il quale avete partecipato (e fatto partecipare i vostri amici!) a questa iniziativa. Come promesso, tutte le foto giunte alla nostra redazione sono state incluse nella galleria fotografica che troverete dopo il salto, prima però la classifica dei primi venti alberi più votati: capofila Sabrina C. il cui albero, con i suoi 231 “mi piace” apre sia la gallery che il post. Buona visione e…continuate a seguirci!

Spezie di Natale, i chiodi di garofano

I chiodi di garofano sono una spezia e derivano dall’Eugenia caryophillata, un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Myrtaceae originario dell’Indonesia, dello Zanzibar e del Madagascar; i boccioli di questa pianta vengono essiccati e trattati per ricavare la spezia conosciuta con il nome di chiodi di garofano, caratterizzata per il suo profumo forte e particolare, molto usata in cucina e dalle diverse proprietà benefiche.

Spezie di Natale, la cannella

Tra le spezie più utilizzate in cucina e, in particolare durante il periodo di Natale, c’è sicuramente la cannella, una sostanza fortemente aromatica che ben si presta alla preparazione di primi piatti, dolci o semplicemente per arricchire secondi e contorni. La cannella è costituita da fogli legnosi arrotolati prelevati dalla corteccia di un albero tropicale chiamato Cinnamomum zeylanicum, un sempreverde di medie dimensioni appartenente alla famiglia delle Lauracee originario dell’Asia meridionale.