Piante da appartamento: lo Spatifillo Wallisi

spatifillo

Lo spatifillo è una pianta rizomatosa appartenente alla famiglia delle Aracee, originaria dell’America tropicale e Indosinesia; sotto questo nome sono raggruppate quattro o cinque varietà di piante perenni, delle quali la più coltivata è lo spatifillo wallisi (Spathiphyllum wallisi).

La caratteristica principale di questa pianta è il suo fiore, che è costituito da una spata, ovvero un fiore caratterizzato dall’assenza di petali che sono sostituiti da una conchiglia all’interno della quale spunta una specie di pannocchia; questi fiori spuntano tra maggio e agosto e durano diverse settimane prima di appassire. Il colore delle spate è un bianco tendente al verde; le foglie di questa pianta sono piuttosto lunghe e sono di colore verde lucido; l’altezza che può raggiungere lo spatifillo è di circa 50 centimetri.

Erbe aromatiche: la santoreggia

santoreggia

La santoreggia (Satureja hortensis) è un’erba aromatica dal profumo simile a quello del timo, originaria dell’Asia sud-occidentale e del bacino del Mediterraneo. La santoreggia coltivata negli orti come aromatica è una specie annuale con fusto eretto molto ramificato, foglie lineari e fiori rosa, mentre quella selvatica, la Satureia montana, chiamata anche falso timo, è una pianta perenne cespugliosa con fiori bianchi e rosati.

La santoreggia ama le posizioni soleggiate ma può svilupparsi anche in condizioni di ombra parziale; predilige i terreni asciutti, rocciosi e sabbiosi, purché ben drenati, mentre non ama quelli ricchi di materia organica e non necessità di grandi quantità d’acqua. La specie annuale si propaga per semina in aprile, mentre quella perenne per divisione dei cespi ad inizio primavera.

Erbe aromatiche: la maggiorana

maggiorana

La maggiorana (Origanum majorana) è un cespuglio dal profumo molto gradevole che cresce spontaneo nelle regioni mediterranee; la maggiorana appartiene alla famiglia delle Labiatae, e fisicamente si presenta ricoperta da un fitta peluria che conferisce una colorazione verde o grigiastra alle foglie, anch’esse piccole e fitte. I fiori sono di colore bianco, rosa o malva, sono riuniti in piccole spighe che sbocciano da luglio a settembre.

La maggiorana teme i ristagni idrici e quindi deve essere coltivata in terreni leggeri e ben drenati; può essere seminata in piena terra in primavera inoltrata, oppure in un semenzaio alle fine di aprile. Per favorire l’irrobustimento degli esemplari, il primo anno è opportuno tagliare le sommità fiorite.

La moltiplicazione della maggiorana, oltre che per seme, può avvenire anche per divisione dei cespi in autunno o in primavera, oppure per talea all’inizio dell’estate. Le foglie di questa pianta, sia fresche che essiccate, sono molto utilizzate in cucina per aromatizzare i piatti più disparati: dal pesce alla carne passando per uova e le insalate.

L’Orchidea Farfalla

orchidea farfalla

L’orchidea farfalla, il cui nome botanico è Paphiopedilum villosum, appartiene alla famiglia delle Orchidacee, ed è una pianta originaria del sud est asiatico, più precisamente dell’India settentrionale, della Birmania e della Thailandia. L’orchidea farfalla possiede foglie perenni, lunghe da 10 a 15 centimetri; questa pianta produce un unico fiore molto appariscente, con petali dai colori molto brillanti.

L’orchidea farfalla ha bisogno di molta umidità e di un substrato ricco di materia organica, e richiede molta luce ma non diretta. Come la maggior parte delle orchidee non è tanto importante l’irrigazione, quanto l’umidità ambientale, che deve essere circa del 60-70%; per ottenerla è necessario vaporizzare spesso le foglie con acqua e sistemare il vaso su uno strato di ghiaia bagnata. La pianta va comunque annaffiata una volta a settimana da ottobre a febbraio e tre volte alla settimana durante il resto dell’anno. Per stimolare la fioritura è utile tenere la pianta di notte a una temperatura inferiore a 15°C, senza tuttavia tenerla all’aperto.

Erbe aromatiche: la cedrina

cedrina

La cedrina (Lippia Citriodora) è una pianta originaria del Cile, conosciuta anche come erba luigia, molto apprezzata per il suo profumo di limone; è una pianta arbustiva che può superare il metro di altezza, con foglie di colore verde chiaro e piccoli fiori bianchi e rosa, riuniti in pannocchie lunghe circa dieci centimetri.

Le foglie della cedrina sono utilizzate soprattutto per aromatizzare le tisane, per profumare l’alito, come deodoranti per bagni aromatici, per fabbricare liquori alle erbe e come miscele aromatiche per arrosti e marinate; queste foglie hanno un sapore amaro e pungente avvertibile in caso di masticazione, ma possiedono proprietà digestive e calmanti che le rendono perfette per la preparazione degli infusi.

Erbe aromatiche: il Timo

Timo

Il timo (Thymus vulgaris) è un’erba aromatica che cresce spontanea nella flora italiana e che si riconosce facilmente dal suo profumo molto intenso. Il timo è noto fin all’antichità e in particolare dall’epoca degli Egizi, i quali lo usavano per imbalsamare i corpi e già al tempo dei romani era usato come antidolorifico; inoltre, per le sue proprietà antisettiche, già dal Medioevo, veniva utilizzato per migliorare la conservazione della carne.

Pur essendo un’erba che cresce spontanea in natura, grazie alle sue dimensioni compatte può essere coltivato anche in vaso, oppure piantato come cespuglio ornamentale nei giardini rocciosi. Il timo è una specie perenne sempreverde che raggiunge i 20 centimetri di altezza; possiede piccole foglie dal colore verde-argento, e fiori rosa o biancastri che spuntano da maggio a luglio.

Dal punto di vista colturale, bisogna sapere che la semina deve avvenire a marzo, in un semenzaio e comprendo i piccoli semi con poca terra; le piantine andranno poi trapiantate in autunno o, in caso di freddo particolarmente intenso, nella primavera successiva. La propagazione del timo può avvenire per divisione dei cespi in marzo-aprile oppure all’inizio dell’estate per talea.

Arbusti: il genere Fucsia

Fucsia

Il genere Fucsia comprende un centinaio di arbusti a foglia caduca, appartenenti alla famiglia delle Onagraceae, e originari della Nuova Zelanda e dell’America centro meridionale. In Italia vengono coltivate specie di medie e piccole dimensioni, che si assestano intorno ai 25-40 centimetri, ma esistono anche delle varietà rustiche che possono essere usate come arbusti da giardino, che possono raggiungere i 150 centimetri di altezza.

Questi arbusti, che in genere sono dei sempreverdi, possiedono fusti ramificati e foglie dal colore verde brillante e dalla forma ovale. I fiori sono molto particolari e sbocciano in primavera inoltrata e si protraggono fino all’autunno; hanno una forma pendula e sono composti da quattro sepali allungati, e proprio a causa della loro forma vengono chiamati “orecchini” o “ballerine”; i colori più diffusi sono il rosa e il rosso, ma esistono specie con i fiori di colore bianco, viola, lilla, arancio e blu. Dopo fiori spuntano delle piccole bacche dalla forma allungata che contengono semi fertili.

Dal punto di vista colturale, queste piante amano le esposizioni luminose ma non a diretto contatto con i raggi solari, infatti si sviluppano meglio nelle zone ombreggiate; temono il freddo e quindi in inverno devono essere riparate in una serra con una temperatura minima che va dai 9 ai 12°C. Nel periodo che va da marzo ad ottobre vanno annaffiate con regolarità perchè temono la siccità, mentre d’inverno non sono necessarie annaffiature, a meno che non si tratti di esemplari coltivati in serra.

Piante aromatiche: l’angelica

angelica

L’angelica (Angelica Archangelica) appartiene alla famiglia delle Ombrellifere ed è una pianta molto profumata in ogni sua parte: dalle radici alle foglie, passando per i frutti; non per niente viene ampiamente impiegata in cucina per aromatizzare i cibi e in erboristeria per la salute e la bellezza. Le radici e i frutti vengono usati per fare i liquori, le foglie servono per aromatizzare zuppe e salse, i fusti e i piccioli delle foglie sono adatti ad esser canditi per i dolci, e le foglie in infusione possiedono proprietà stimolanti, tonificanti e aiutano a espellere i gas intestinali.

L’angelica può raggiungere anche i 2 metri d’altezza, possiede il fusto eretto, le foglie pennate e i fiori piccoli, di colore bianco e verdastro riuniti in ombrelle, che danno origine a semi di forma allungata. L’angelica deve essere seminata a marzo o a settembre in una posizione soleggiata e in un terreno ricco di sostanza organica; è opportuno stimolare la produzione delle foglie togliendo le infiorescenze via via che si formano, in modo da far vivere la pianta anche per alcuni anni, altrimenti si comporterà da biennale, cioè il primo anno si svilupperà, mentre il secondo, dopo essere fiorita, morirà.

Per quanto riguarda la raccolta e la conservazione, le radici vanno selezionate all’inizio dell’autunno, i frutti si raccolgono in autunno, i fusti tra maggio e giugno, come anche le foglie da essiccare che vanno raccolte quando sono di colore verde chiaro.

Averrhoa carambola: l’albero con il frutto a stella

Carambola

La Averrhoa carambola è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Oxalidaceae, originario dell’India e dello Sri Lanka, coltivato anche in Brasile, nel Ghana e, in Italia, in Sicilia; il frutto di questo albero è la carambola, conosciuta anche come star fruit o frutto a stella, caratterizzata dalla sezione a stella a cinque punte e dal brillante colore giallo arancio. Queste sue caratteristiche, insieme al profumo intenso, fa sì che venga utilizzato più a scopo decorativo che alimentare, come guarnizione di cocktail o di dolci.

Il sapore della carambola è molto gradevole, pur essendo un po’ aspro, e può essere descritto come un mix di ananas, prugna e limone. Sono molto delicati i liquori distillati dal succo di carambola, mentre dalla polpa si ricavano i canditi. La carambola contiene vitamina C e potassio ed è utilizza per combattere alcuni disturbi come il la nausea, l’insonnia e la cefalea. Per mangiare la carambola è necessario lavarla accuratamente e tagliarla a fettine senza sbucciarla; può essere consumata al naturale o in macedonia.

Ixora coccinea, caratteristiche e coltivazione

Ixora

L’Ixora coccinea è un piccolo arbusto originario dell’India appartenente alla famiglia delle Rubiaceae; questa pianta in natura può arrivare ai 150 centimetri di altezza, ma in vaso riesce a mantenersi entro il metro. L’Ixora possiede fusti sottili e legnosi, foglie ovali e lucidi e piccoli fiori a quattro petali generalmente di colore rosso, anche se esistono varietà in giallo, bianco, rosa e arancione. Per ottenere una vegetazione più omogenea è consigliato potare la pianta in autunno, ovvero quando i rami resteranno spogli.

L’Ixora è una pianta che predilige le posizioni luminose, e l’esposizione ai raggi diretti del sole per alcune ore al giorno, infatti teme il freddo e il gelo, e per questo in inverno va accolta in casa, in una zona luminosa e lontano dalle fonti di calore. Nei mesi caldi ha bisogno di essere annaffiata regolarmente, avendo cura di mantenere il terreno sempre umido ma mai con ristagni d’acqua. Ogni 20 giorni circa e opportuno irrorare del concime per piante da fiore unitamente all’acqua di annaffiatura.

Il Carrubo

carrubo

Il carrubo è un albero originario del bacino meridionale del Mediterraneo, presente in Italia nelle isole maggiori e sul promontorio dell’Argentario; il suo nome botanico è Ceratonia siliqua. Questa pianta può raggiungere un’altezza di 10 metri, è molto longeva, basti pensare che può arrivare a 500 anni, ed è caratterizzata da un tronco robusto dalla corteccia liscia, dai fiori piccoli e riuniti in grappoli dal colore verde o rossastro, e dai frutti che si chiamano carrube.

La carruba possiede un sapore dolciastro che ricorda quello del cioccolato; questo frutto richiede una lunga masticazione, ma bisogna stare attenti ai semi che, essendo molto duri, possono danneggiare i denti. Le carrube possono essere conservate per diverse settimane all’interno di sacchetti di plastica chiusi sistemati in luoghi freschi e asciutti.

Piante da appartamento: le Codonanthe

Codonanthe

Il genere Codonanthe comprende una decina di piante sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Gesneriaceae, originarie dell’America centro-meridionale. Queste piante sono caratterizzate dai fusti sottili e poco ramificati, lunghi circa 40 o 50 centimetri, le foglie sono ovali di colore verde scuro e lievemente carnose; durante tutto l’anno producono dei piccoli fiori dalla forma di una trombetta allungata di colore bianco o crema che vengono seguite da bacche dalla forma di una piccola oliva di colore rosso o arancio quando raggiungono la maturazione.

Le Codonanthe sono perfette come piante da appartamento soprattutto se vengono sistemate nei cesti appesi, perché i fusti ricadono in maniera elegante. Tra le varietà più diffuse ci sono la Codonanthe carnosa e la Codonanthe crassifolia, che presenta i fusti sfumati di colore rosso che diventano legnosi.

Zamioculcas zamiifolia

Zamioculcas zamiifolia

La Zamioculcas zamiifolia è una pianta sempreverde succulenta nativa della Tanzania dalla crescita piuttosto lenta ma dalle dimensioni piuttosto imponenti, ideale per chi ha spazio in casa e poco tempo da dedicare alla cura delle piante. La Zamioculcas è costituita da grossi fusti carnosi nei quali crescono foglie cuoiose dall’aspetto lucido, e, se è coltivata bene, durante l’anno produce delle inflorescenze giallo-marrone. La Zamioculcas è la perfetta pianta da appartamento perché è molto resistente e si adatta a qualsiasi coltivazione.

La Zamioculcas ama le posizioni luminose ma lontane dai raggi del sole e d’inverno va ricoverata all’interno in modo da riparla da freddo e posizionarla vicino alla finestra; questa pianta va annaffiata ogni 7 o 10 giorni, facendo attenzione a non provocare ristagni idrici, e da marzo a ottobre le va fornito del concime per piante succulente sciolto nell’acqua di annaffiatura ogni 15 giorni.

Jacobinia, un’esplosione di colore

Jacobinia

Tra le piante più belle ed affascinanti da coltivare tra le pareti domestiche, merita particolare attenzione la Jacobinia, appartenente alla famiglia delle Acantacee ed originaria dell’America centrale e meridionale (il nome deriverebbe proprio da un città del Sudamerica).

E’ una pianta suffruticolsa con foglie opposte dal colore verde lucido e fiori riuniti in spighe o pannocchie, che possono assumere colorazioni diverse a seconda della specie (rosso, rosa o giallo).

Generalmente si coltiva in serra o in casa, ma alcune specie possono resistere anche ad un clima meno mite ed essere collocate in piena terra. In estate, poi, anche la Jacobinia da appartamento può essere spostata all’esterno, in modo che goda pienamente della luce e dell’aria.