Arredo giardino: i pergolati in legno

Il pergolato in legno rappresenta un’ottima soluzione di arredo per il proprio giardino, con funzioni che possono essere diverse a seconda delle esigenze. Nella maggior parte dei casi il pergolato in legno viene costruito come “appoggio” per le piante rampicanti, a mo’ di struttura di sostegno ove le piante possono trovare agganci artificiali per la crescita.

Ma il pergolato in legno è destinato anche ad utilizzi diversi, come può esserlo una zona relax con le stesse funzioni di un gazebo, ma anche una copertura per la propria macchina o per la legna del caminetto nella stagione invernale.

Calla, varietà e cure

Ancora qualche giorno di pazienza e poi vedremo fiorire i primi esemplari di Calla (o Zantedeschia), pianta appartenente alla famiglia delle Aracee ed originaria del continente africano, molto diffusa anche alle nostre latitudini per via della facilità di coltivazione e della bellezza della fioritura. E’ caratterizzata da tuberi piuttosto consistenti e da foglie di colore verde scuro, che possono raggiungere anche i 45 centimetri di lunghezza. I fiori sono a forma di imbuto con uno spadice rinchiuso da una spata di colore bianco, giallo o verdastro.

La varietà di gran lunga più conosciuta è la Zantedeschia aethiopica, caratterizzata da foglie che sfiorano il mezzo metro di lunghezza, tra le quali spuntano fiori solitari costituiti da spadici gialli avvolti in spate bianche. Molto apprezzata è anche la  Zantedeschia elliottiana, con foglie cuoriformi punteggiate di bianco e spate di colore giallo. Da ricordare infine la Zantedeschia rehmannii, con foglie più strette rispetto a quelle delle altre specie, macchiate di bianco e lunghe fino a 30 centimetri. I fiori presentano spate che vanno dal rosa al rosso, dal giallo all’arancio, e fanno la propria comparsa all’inizio della stagione estiva.

Gladiolo, varietà e cure

Il Gladiolus (o Gladiolo) è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridacee ed originario dell’Asia, dell’Africa e dell’Europa, la cui coltivazione è ormai diffusa in tutte le zone a clima temperato del Pianeta. E’ caratterizzato da fusti lunghi ed eretti, che portano foglie a forma di spada, di colore verde chiaro o scuro a seconda della varietà. I fiori sono a forma di imbuto, riuniti in spighe di colori diversi a seconda della specie, e fanno la propria comparsa durante la stagione estiva.

Tra le specie maggiormente coltivate segnaliamo il Gladiolus gandavensis, caratterizzato da grandi fiori che si aprono contemporaneamente, il Gladiolus primulinus, con fiori piccoli caratterizzati da un petalo piegato in avanti, il Gladiolus tristis con fiori bianco-crema, molto adatto alla forzatura. Qualunque sia la varietà scelta, il Gladiolo è un fiore molto facile da coltivare, come dimostra la scheda che segue.

La pianta di jojoba

Forse non avrete mai sentito parlare della Simmondsia chinensis, ma sicuramente conoscerete l’olio di jojoba: bene, perché la pianta dai cui semi si ricava questo prezioso olio vegetale è proprio la Simmondsia, un cespuglio originario del deserto della California e del Messico, appartenente alla famiglia delle Simmondsiaceae.

Nonostante il nome ufficiale Simmondsia chinensis questa pianta non ha niente a che vedere con la Cina, questo nome è dovuto a una trascrizione sbagliata da parte di un botanico; il nome comune jojoba è stato creato dalla popolazione dei nativi nordamericani “O’odham” che abitano nel deserto di Sonora nel sud-ovest degli Stati Uniti e del Messico, che da sempre usano i semi di questa pianta come unguento.

La jojoba si presenta come un arbusto legnoso alto circa due metri, caratterizzato da foglie ovali e coriacee di colore verde, ricoperte da una patina cerosa; la Simmondsia è doica, ossia porta fiori i fiori maschili e femminili su piante diverse; i fiori sono piccoli di colore bianco-giallastro e la fecondazione avviene tramite il vento, ossia è anemofila.

Ortensie, varietà e cure

Al genere Hydrangea, meglio conosciuta come Ortensia, appartengono circa ottanta specie di piante dal portamento sia arbustivo che rampicante, caratterizzate da fusti piuttosto robusti che possono raggiungere i 15 metri di altezza, sebbene le specie più coltivate alle nostre latitudini non superino i 4 metri. Le foglie sono lobate, a margine dentato, di colore verde chiaro o scuro, a seconda della specie. I fiori possono essere sterili o fertili, a forma di stessa e riuniti in pannocchie di colore bianco, rosa, lilla malva o azzurro e fanno la propria comparsa nella stagione estiva.

La specie più coltivata è senza dubbio l’Hydrangea macrophylla, originaria del continente asiatico (in particolare della Cina e del Giappone) e caratterizzata da portamento tondeggiante e da foglie dentate di colore verde chiaro. I fiori sono riuniti in corimbi sterili di colore rosa, azzurro, bianco o lilla, spesso sfumati. All’interno della stessa specie si distinguono due varietà differenti, il Gruppo Hortensia, con corimbi globosi ed appariscenti, ed il Gruppo Lace Caps, con corimbi composti da fiori ancora schiusi circondati da infiorescenze aperte.

Rose rosa per San Valentino, una composizione très chic

Sappiamo già che le rose rosse, simbolo di amore intenso e passionale, andranno per la maggiore il giorno di San Valentino; moltissimi infatti ne faranno dono a fidanzate, mogli e compagne, certi di ottenere la loro lieta riconoscenza. Tuttavia, se volete stupire la vostra dolce metà, potete anche orientarvi su una scelta differente e, in luogo del solito mazzo di fiori, realizzare per lei una deliziosa composizione utilizzando delle rose rosa, simbolo di freschezza, tenerezza e felicità oltre che delicato elogio della femminilità.

La composizione che vi presentiamo oggi è un’idea originale della garden designer Dana Frigerio e noi troviamo che sia perfetta per allietare la prima colazione del giorno degli innamorati; potete infatti presentarla adagiata su un’alzatina di vetro accanto a dolci, come muffin e meringhe. Per realizzare questa composizione Dana ha utilizzato rose rosa e pirottini in alluminio e in carta (in tinta con le rose) come supporto.

Bacche di rosa e peperoncini per una composizione sfiziosa ed elegante

Se siete alla ricerca di un’idea originale per decorare un piccolo tavolo, una mensola o il davanzale interno di una finestra avete decisamente trovato quello che fa per voi. Oggi infatti vi presentiamo una deliziosa composizione da interno alla quale potete ispirarvi, sicuri di aggiungere alla vostra dimora un elemento di arredo “sfizioso” ed elegante.

Come il centrotavola di bulbi che vi abbiamo presentato qualche giorno fa, anche questa è una creazione originale della garden designer Dana Frigerio. Per realizzare questa composizione Dana ha utilizzato una bottiglia di vetro panciuta dal collo lungo, esaltando così la forma esile e slanciata dei rami di rose che portano le bacche, e una manciata di peperoncini rossi. Infine ha impreziosito la composizione con un’etichetta in cartone riciclato con la scritta a china.

Rosa canina, cure e coltivazione

La Rosa canina è senza dubbio la specie di rosa selvatica più diffusa in Italia, e cresce allo stato spontaneo nei boschi e nelle siepi; la Rosa canina, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, è diffusa in molte aeree a clima temperato dell’Europa, oltre ad essere stata introdotta anche in America, in Australia e in Nuova Zelanda.

L’appellativo di “canina” riferito a questa rosa selvatica si deve a Plinio il Vecchio, che riferisce come un soldato romano sia stato guarito dalla rabbia grazie ad un decotto di radici di questa rosa. Oltre a Rosa canina, i nomi con i quali viene indicata questa rosa sono “Rosa selvatica”, “Rosa di macchia” e “Rosa di bosco”.

Dal punto di vista botanico la Rosa canina si presenta come un arbusto spinoso alto circa 100 o 200 centimetri e caratterizzato da fusti legnosi dotati di spine, da fiori rosati dai grandi petali, che compaiono in tarda primavera e, soprattutto, dai frutti carnosi dai colori molto vivaci che maturano in tardo autunno.

Un centrotavola di bulbi, creazione originale di Dana Frigerio

Un centrotavola di bulbi primaverili

Armonioso ed elegante. E' così che deve essere il centrotavola perfetto, qualunque sia il materiale che usiamo per realizzarlo. Tuttavia, se vogliamo farne un vero e proprio elemento decorativo, il centrotavola deve anche essere glamour, vale a dire emanare un fascino tale da catturare inevitabilmente l'attenzione di chi lo ammira, ammaliandolo, incuriosendolo.

Cosa può dare un simile effetto se non un insolito accostamento tra ceramiche antiche e bulbi in fiore? E' proprio questo l'elemento che contraddistingue il centrotavola che vi presentiamo oggi, creazione originale della garden designer Dana Frigerio (nella foto) che abbiamo il piacere di proporvi su Pollicegreen per gentile concessione dell'autrice.

Per realizzare questo delizioso centrotavola primaverile, Dana ha utilizzato una grande zuppiera di ceramica e delle tazzine da tè come contenitori, torba e argilla espansa come substrato, muschio per ricoprire lo strato superficiale di terra e bulbi di giacinto forzati.

Le erbe digestive

Erbe digestive

Pranzi, cene e cenoni hanno messo a dura prova il vostro stomaco ed il vostro intestino nel periodo natalizio? Vi siete abbuffati a più non posso ed ora vi sentite gonfi e stanchi? E allora è il caso di porre rimedio al problema, cercando di digerire i “mattoni” che sono entrati nel nostro stomaco, per poi farci trovare pronti all'abbuffata del cenone di Capodanno. Come fare? Utilizzando delle erbe che favoriscono la digestione e depurano l'organismo.

Di erbe digestive ne esistono a decine, ma in queste poche righe cercheremo di concentrarci sulle più comuni con la promessa di tornare sull'argomento in un capitolo successivo. Ricordiamo comunque che è controproducente affidarsi alla terapia fai da te e che prima di qualunque mossa in questo senso è sempre opportuno consultare il medico, il farmacista o un esperto in erboristeria.

La Stella di natale

La stella di natale

La stella di natale (Euphorbia pulcherrima) nota anche con il nome di poinsettia, è senza ombra di dubbio una delle piante di natale più amate e diffuse. Questo perchè contiene in sè tre dei colori simbolo del natale: il rosso brillante delle maestose brattee, il verde deciso di foglie e fusti, il giallo dorato delle infiorescenze. Alle sue caratteristiche cromatiche si aggiunge poi la forma stessa delle brattee che nel complesso richiamano alla mente una stella (da qui il nome comune).

In natura le stelle di natale formano arbusti perenni che possono raggiungere i due metri di altezza ma le loro dimensioni sono assai variabili e come ben sappiamo ne esistono esemplari che non vanno oltre i 10-15 centimetri. In commercio si trovano inoltre varietà con brattee rosa, bianche o screziate.

Le cure

Finchè perdurano le brattee la stella di natale deve essere tenuta in un luogo luminoso della casa, durante l’inverno anche alla luce diretta del sole, ad una temperatura di circa 22°C, al riparo da sbalzi termici e correnti di aria fredda. Va irrigata costantemente ma con moderazione. In primavera potrà essere portata all’esterno, purchè al riparo dai raggi diretti del sole.

Una volta teminata la fioritura la stella di natale perderà le foglie e le brattee si seccheranno; questo non significa assolutamente che la pianta ha terminato il proprio ciclo vitale ma semplicemente che ha cominciato il suo periodo di riposo vegetativo e che con le cure giuste potrà rifiorire l’anno seguente.

Piante da frutto: la Guava

La Guava (Psidium guajava) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Myrtacee ed originario dell’America centrale. Si presenta in forma arborea o arbustiva, con fusto eretto e chioma allargata molto ramificata. Le foglie sono ovali o lanceolate, di colore verde scuro, spesso lucide e ricoperte di peluria nella pagina inferiore. I fiori sono bianchi e fanno la propria comparsa in primavera, per poi lasciare posto ai frutti, costituiti da frutti sferici, ellittici o piriformi di colore giallastro o verde, a seconda del grado di maturazione. All’interno dei frutti c’è una polpa commestibile aspra o dolce, di colore bianco, rosa, arancio o rosso.

Nei Paesi tropicali dell’America la coltivazione della Guava è abbastanza diffusa, mentre alle nostre latitudini si trova solo nelle regioni a clima temperato, dove i rigori dell’inverno non compromettono la ripresa vegetativa. Laddove è possibile la coltivazione, comunque, la Guava si presta bene all’allevamento a dimora o anche in vaso, come pianta decorativa.

Piante di natale con bacche rosse, Ardisia e Nandina

Mi sembra del tutto evidente che le tendenze della moda non lasciano da parte nessun aspetto della nostra vita; me rendo tragicamente conto quando mi accorgo che persino il telegiornale ci dice di che colore dobbiamo addobbare l’albero di natale quest’anno. Per fortuna, che decidiamo di seguire o meno le mode del momento, so altrettanto bene che alcune tradizioni natalizie non tramonteranno mai e io, da appassionata di giardinaggio, credo che molte di queste siano legate alle cosiddette piante di natale: dalla poinsettia (meglio nota come stella di natale) all’elleboro, passando per vischio, agrifoglio e pungitopo.

Le piante con bacche rosse, in particolare, assumono un significato del tutto nuovo durante le feste, da un lato perchè i loro colori, rosso e verde, ricordano dei piccoli alberelli decorati, dall’altro perchè simbolo di pace e prosperità, tutte cose di cui sentiamo il più forte il bisogno quando il natale si avvicina. E’ bello quindi regalarle o sistemarne qualche esemplare in casa o in giardino al posto delle brutte decorazioni in plastica e nylon. Oggi vedremo due arbusti che in inverno si ricoprono di bacche rosse: uno, l’ardisia, dovrà trovare ricovero in casa, dietro una finestra, l’altro, la nandina potrà invece essere sistemato all’aperto (davanti a porte, portoni, in giardini, balconi e terrazze) e rappresentare il vostro augurio di buon natale ai “passanti”.

Piante di natale: agrifoglio, vischio e pungitopo

Il mese di dicembre è arrivato e con lui la voglia rallegrare case e giardini con i colori tipici del natale: rosso e verde ma anche oro, bianco e argento cui di anno in anno si aggiungono le tinte dettate dalle mode del momento (pare che a a farla da padrone in questo natale 2010 sarà il viola).  Protagonisti assoluti diventano in questo periodo festivo Pungitopo, Vischio e Agrifoglio; i loro rami recisi troneggiano infatti in ogni dove, inseriti in composizioni o in ghirlande e centrotavola. Vediamo quindi una breve descrizione di ciascuno di essi:

Piante di natale, il Pungitopo

Il pungitopo (Ruscus aculeatus) è un arbusto sempreverde molto comune nella macchia mediterranea; dai suoi cladodi, fusti modificati che hanno assunto l’aspetto di foglie pungenti, originano, in primavera, i fiori che danno luogo a propria volta, in autunno-inverno, alle caratteristiche bacche rosse che fanno del pungitopo, insieme a vischio e agrifoglio, una delle piante di natale più diffuse. I ramoscelli recisi del pungitopo vengono infatti usati per la realizzazione di decorazioni natalizie e rappresentano un dono di natale sempre gradito anche grazie al loro significato benaugurale.