Piante medicinali: l’Aglio, un bulbo dalle innumerevoli virtù

aglio

L’aglio ha un bulbo ricoperto da tuniche, nel cui interno stanno numerosi bulbilli a forma di spicchi. Il fusto porta fino a metà delle larghe foglie lineari appuntite, a margine ruvido, e nella parte terminale reca un’ombrella fiorale avvolta in una brattea che la chiude a guisa di cappuccio. I fiori sono di colore biancastro. La pianta è alta fino ad 80 cm.

Originario dall’Asia Centrale, l’aglio oggi è intensamente coltivato in tutta Italia.

Dell’aglio di solito si utilizzano i bulbi. Per favorire l’ingrossamento dei bulbi si usa torcere il fusto delle piante a giugno. Dopo la raccolta i bulbi si asciugano al sole e si conservano legati in trecce o mazzi in locali asciutti.

Controindicato per quanti soffrono di pressione bassa, ai malati di fegato, ai sofferenti di dermatosi squamose, alle nutrici, nei sintomi congestivi polmonari, per quanti soffrono di irritazioni allo stomaco e all’intestino, l’ aglio vanta un tal numero di proprietà salutari, alimentari e aromatiche che lo pongono senza dubbio tra le piante indispensabili.

Le sostanze tossiche delle piante

piante tossiche

Le nostre amiche piante ci aiutano a rallegrare l’ambiente sia esterno o interno, e spesso sono utili nel trattamento di diverse patologie. Capita però che il dosaggio sia errato o che alcune parti di esse vengano ingerite accidentamente e causino così dei disturbi più o meno gravi per l’organismo.

Può capitare, ad esempio, che un bambino venga attratto dal colore delle bacche di una particolare pianta e ne ingerisca una certa quantità che risulterà poi tossica. Ma gli adulti non sono immuni da simili problemi, visto che a volte confondono una specie con un’altra, prelevando parti tossiche o velenose.

E allora andiamo a vedere insieme quali sono le sostanze nocive per la salute umana, ricordando al lettore che è sempre bene consultare un esperto prima di qualunque operazione fai-da-te.

Le erbe aromatiche di Febbraio (seconda parte)

erbe aromatiche

PEROSCHIA
(Perovskia)

Spesso confuse con la salvia le quattro specie del genere vantano buone proprietà decorative. Si tratta di piccoli arbusti alti circa 1 metro, con fiori violacei estivi e foglie dolcemente aromatiche.
Si coltiva in normale terra da giardino, in pieno sole o in lieve ombra, con annaffiature e concimazioni regolari.
Serve per aromatizzare alcune pietanze a base di selvaggina, per dare un particolare aroma ai liquori di tono alpestre e per preparare i sacchettini odorosi da porre negli armadi, tra la biancheria.

Piante medicinali: Assenzio, la magia della verde fata

assenzio

L’assenzio presenta un fusto eretto, solcato da scanalature. Le foglie bi-tripennate sono di colore verdastro nella pagina superiore e bianco argentate nella pagina inferiore. I fiori sono gialli, riuniti in piccoli capolini e contenuti in un involucro verde-biancastro. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiunger il metro d’altezza.

L’assenzio è una pianta spontanea diffusa dal mare alla montagna, cresce lungo i bordi di strade e sentieri, nei luoghi incolti. Molto frequente in Italia.

Dell‘assenzio, si utilizzano le sommità fiorite e le foglie fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato.

Avvertenze: si eviti l’uso prolungato d’assenzio. L’abuso è causa di gravi disturbi. L’essenza d’assenzio è un veleno.

Adonide, la pianta che aiuta il cuore

adonide

Tra le piante di maggior interesse dal punto di vista officinale merita una particolare menzione l’Adonide, appartenente alla famiglia delle Ranuncolacee ed originaria dell’area mediterranea.

E’ una pianta che può raggiungere i 40 centimetri di altezza, con il suo fusto eretto e le foglie peduncolate. I fiori generalmente sono di color giallo-lucido, ma in alcune varietà possono assumere anche colorazioni differenti (rosso scuro, ad esempio).

L’Adonide è molto diffusa allo stato spontaneo, ma non è raro trovarla in bordure ed aiuole, dove rallegra la vista con i suoi magici colori. Come coltivarla dunque, affinché cresca forte e rigogliosa, dando il meglio di sé?

Iperico, per combattere la depressione

iperico

Avete mai sentito parlare dell’erba di San Giovanni o dell’erba scacciadiavoli? Ebbene, queste due denominazioni fanno riferimento ad una bellissima pianta da giardino, molto utilizzata nell’arredamento di bordure ed aiuole ed utilissima dal punto di vista officinale.

Il suo nome botanico è Iperico (Hypericum), appartenente alla famiglia delle Hypericacee ed originario dell’Europa, dell’Asia e dell’America Settentrionale. Può raggiungere i 70 centimetri di altezza ed è caratterizzato da una bellissima fioritura gialla che rallegra l’ambiente circostante, grazie ai fiori con 5 petali e numerosi stami, circondati da un gran numero di foglie dalla forma oblunga e dal colore verde brillante.

Fiorisce da maggio a settembre, ma raggiunge il massimo della bellezza il 24 giugno ed è per questo che viene associato alla ricorrenza di San Giovanni. Generalmente cresce allo stato spontaneo, specie nelle zone soleggiate e secche, ma può essere coltivato anche in giardino, purché se ne rispettino le necessità. Come fare?

Arnica montana contro le contusioni

Arnica Montana

L’arnica montana è un’erba medicinale perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, alta dai 20 a i 60 centimetri, caratterizzata dai grandi fiori gialli dall’odore aromatico, che sono la parte più usata in fitoterapia. L’arnica montana è nota alle popolazioni europee e ai nativi americani da secoli, anche se è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal naturalista Tabernae Montanus, che le diede il nome attuale.

L’arnica montana è diffusa nella parte europea che va dalla Penisola iberica alla Scandinavia passando per i Carpazi, mentre è assente in Gran Bretagna e piuttosto rara in Italia; cresce soprattutto nei terreni poveri e dai substrati aridi, comunque sempre nelle zone montane e, infatti, è assente nelle pianure. A causa delle coltivazioni intensive questa pianta sta diventando sempre più rara e infatti appartiene alla flora protetta.

Tarassaco, ovvero il dente di leone

Tarassaco

Il tarassaco è il classico fiore giallo che si trova nei prati, meglio conosciuto come “dente di leone” e “piscialletto”; il suo nome botanico è Taraxacum officinale, e si caratterizza per i suoi fiori dal colore giallo brillante che appaiono nei prati tra aprile e ottobre, e per la sfera lanuginosa che si forma al termine della fioritura, comunemente chiamata “soffione”, perché di solito i bambini si divertono a soffiarne gli acheni che si disperdono nell’aria, diffondendone i semi.

Il tarassaco è una pianta dalle grandi proprietà medicinali e nutritive, ad esempio le sue foglie sono ricche di vitamine e di sali minerali e possono essere mangiate crude in insalata, e i suoi frutti, ovvero delle piccole bacche, sono ricchi di vitamina C; in fitoterapia, oltre alle foglie vengono utilizzate soprattutto le radici, che sono raccolte in primavera, e che possono essere mangiate crude in insalata o anche cotte; molte ricerche hanno dimostrato che la radice di tarassaco favorisce a prevenzione dei calcoli e stimola le funzioni epatiche.

Vediamo adesso quali sono i principali impieghi del tarassaco in fitoterapia; il decotto di radici è utile per tonificare e calmare le irritazioni della pelle, l’infuso è adatto per chi soffre di stitichezza o di cattivo funzionamento del fegato, e inoltre è un buon diuretico; se il problema è una costante sensazione di stanchezza, l’ideale è una cura a base di steli fioriti da mangiare in insalata una volta staccato il fiore, perché servono a ridare vigore all’organismo.

Bardana per avere una pelle perfetta a Capodanno

bardana fiore

Se volete avere una pelle perfetta per Capodanno iniziate a prepararla utilizzando le proprietà della bardana, un’erba molto depurativa. La bardana è una pianta erbacea diffusa in tutta Italia dal nome botanico di Arctium lappa, le cui proprietà curative sono note fin dall’antichità. Le parti della bardana più usate in fitoterapia sono i rizomi e le radici perché sono molto diuretici e stimolano le funzioni del fegato, depurando tutto l’organismo, e contribuendo ad abbassare i livelli del colesterolo e della glicemia.

Inoltre, la bardana svolge una leggera azione antibiotica che aiuta combattere le infezioni e a contrastare l’insorgenza di eczemi, acne e altri problemi di pelle. Le foglie di bardana devono essere usate fresche e sono indicate per affrontare problemi di pelle come l’acne, i foruncoli, l’herpes, le ustioni e le dermatosi seborroiche.

La bardana può essere assunta sotto forma di tintura madre, ma se la pelle presenta acne e brufoli è meglio abbinare anche trattamenti esterni come creme che contengano estratti di bardana o impacchi preparati con decotti ottenuti facendo bollire per circa 10 minuti 10 grammi di radici in una tazza d’acqua, raffreddati e tenuti sulla pelle per circa mezz’ora. I decotti possono essere anche bevuti: va bene una tazza due o tre volte al giorno.

I fiori di Bach

fiori di bach

I fiori di Bach sono una cura basata sulla floriterapia, ovvero la terapia con i fiori, ideata dal medico gallese Edward Bach, il quale sosteneva che per curarsi sono fondamentali la prevenzione e la conoscenza di malesseri psicologici che specificherebbero quelli fisici.

Secondo il dottor Bach, ogni fiore sarebbe in grado di curare un disagio psicologico artefice di quello fisico. Sulla base di questo principio, e sul quello secondo il quale le terapie devono essere semplici e accessibili a tutti, il dottor Bach ha distinto 38 “tipi comportamentali” ai quali corrispondono 37 fiori e un’acqua di fonte, dalle proprietà energetiche tali da curare l’organismo.

Bach sosteneva che i fiori rilasciano la loro energia nell’acqua e che, per questo, devono essere messi in una ciotola di acqua pura e trattati secondi precisi metodi da lui indicati; inoltre, sempre secondo il dottor Bach, i fiori dovevano essere raccolti al massimo della fioritura durane le prime ore di un mattino assolato.

Fiori californiani, le essenze (T-Z)

Tanacetum vulgare

Termina oggi la nostra panoramica sui fiori californiani. Di seguito vedremo infatti l’elenco delle essenze dalla T alla Z.

Tansy (Tanacetum vulgare)

Il tanaceto appartiene alla famiglia delle Asteraceae; la sua essenza è adatta a che è pigro e indeciso, aiuta ad essere più volitivi e diretti.

Tiger lily (Lilium humboldtii)

Questa particolare specie di Lilium aiuta coloro che hanno difficoltà a lavorare in gruppo perchè troppo aggressive e competitive.

Trillium (Trillium chloropetalum)

E’ indicato per chi è troppo avido e crede che la crescita personale consista solo con l’accumulo di beni materiali.

Trumpet vine (Campis tagliabuana)

Noto anche come Madame Galen, questo fiore è utile per chi ha difficoltà a parlare in pubblico o è affetto da balbuzie.

Fiori californiani, le essenze (R-S)

Rabbitbrush

Sta quasi per volgere al termine la nostra sintetica carrellata sui fiori californiani: oggi le essenze dalla R alla S.

Rabbitbrush (Chrysothamnus nauseosus)

Dona alla mente lucidità, attenzione e flessibilità. Aiuta a fare scelte più consapevoli.

Red Clover (Trifolium pratense)

Il trifoglio dona calma e lucidità nelle situazioni di emergenza, è indicato per chi tende a farsi trascinare dall’isteria di massa.

Rosemary (Rosmarinus officinalis)

Il rosmarino è prescritto alle persone pallide, gracili e introverse.

Sage (Salvia officinalis)

La salvia è indicata per le persone che si credono vittime degli eventi o che stanno attraversando un momento di cambiamento molto importante come un pensionamento o la menopausa.

Fiori californiani, le essenze (P-Q)

menta piperita

Continua la nostra sintetica carrellata sui fiori californiani e sulle loro relative indicazioni; oggi tutte le essenze dalla P alla Q.

Fiori californiani

I Fiori californiani dalla A alla Z (A-B; C-D; E-F; G-L; M-O)

Penstemon (Penstemon davidsonii)

Si tratta di un arbusto, la Paulonia; la sua essenza infonde coraggio a chi davanti agli ostacoli della vita tende ad autocommiserarsi e a rimanere passivo.

Peppermint (Mentha piperita)

La menta conferisce concentrazione ed energia mentale a chi sente di avere la mente annebbiata.

Pink monkeyflower (Mimulus Lewisii)

Il mimolo è indicato per coloro che non si espongono per timore del giudizio altrui.

Pink yarrow (Achillea millefolium var. rubra)

Questa varietà di Achillea è indicata per chi si lascia coinvolgere troppo dai problemi del prossimo e non sa porre la giusta distanza fra sè e l’altro.

Fiori californiani, le essenze (M-O)

Madia_elegans

Fiori californiani

I Fiori californiani dalla A alla Z (A-B; C-D; E-F)

Madia (Madia elegans)

Utile a chi ha difficoltà di concentrazione, la madia è una piccola margheritina gialla a macchie rosse.

Mallow (Sidalcea glaucescens)

Non è altro se non la nostra malva; è utile a chi ha difficoltà relazionali a causa della mancanza di fiducia nell’altro o perchè si crede incapace di dare nei rapporti.

Manzanita (Arctostaphylos viscida)

Si tratta di un arbusto delle Ericaceae; la sua essenza è indicata per ritrovare un rapporto armonioso con la propria fisicità ad esempio dopo una gravidanza o in menopausa.