Melograno, miti e leggende

Ornamentale, coloratissimo, capace di rallegrare l’ambiente in ogni stagione dell’anno, utile dal punto di vista alimentare… Parliamo del Melograno, pianta alla quale abbiamo già dedicato diversi capitoli sulle pagine di PolliceGreeen. Oggi però non vogliamo occuparci di metodi di coltivazione e di schede descrittive, ma puntare l’attenzione sulle innumerevoli leggende che circolano intorno a questa pianta sin dall’antichità.

Tra i tanti alberi da frutto, infatti, il Melograno è quello che racchiude in sé il maggior numero di significati simbolici, differenti a seconda della cultura, ma tutti con accezione positiva. Il significato che più spesso viene associato al Melograno è quello della fertilità, sia per il numero di semi in esso contenuti che per la capacità della pianta di crescere anche su terreni aridi e poco adatti alla coltivazione.

Il linguaggio dei fiori, le rose

La rosa simboleggia per eccellenza la grazia e la bellezza, per questo motivo ricevere in dono un mazzo di rose è sempre piacevole e chi sceglie di farne omaggio è certo di fare cosa estremamente gradita. Questo è verissimo, però forse non tutti sanno che nel linguaggio dei fiori la rosa assume significati differenti a seconda del suo colore; bisogna quindi fare molta attenzione alla nostra scelta se non vogliamo essere equivocati o se vogliamo mandare un messaggio molto preciso con il nostro regalo floreale.

Tutti sanno che regalare rose rosse equivale ad esprimere il proprio amore forte e appassionato ma quanti sanno che la rosa gialla esprime invece non solo gelosia ma anche sdegno, invidia, risentimento e vergogna? Del tutto diverso invece il significato della rosa gialla pallida che equivale a una tenera richiesta: regalatela a chi amate per esprimere il desiderio di essere certi che i vostri sentimenti sono ricambiati. La rosa gialla orlata di rosso esprime invece amore e tenerezza.

Novembre, i lavori nell’orto e nel giardino secondo il calendario lunare

La temperatura esterna si fa sempre più rigida e l’abitudine a restarsene al calduccio delle proprie mura domestiche diventa via via più piacevole. Ma prima di chiuderci in casa, ricordiamoci di sistemare l’orto ed il giardino, che nel mese di novembre hanno bisogno di cure particolari, come negli altri mesi dell’anno.

E allora andiamo a vedere di quali lavori necessitano le nostre piante nell’undicesimo mese dell’anno, seguendo come sempre facciamo su PolliceGreen, il calendario lunare. Cominciamo con le fasi lunari del mese di novembre:

  • Ultimo quarto il 1° novembre (Luna calante)
  • Luna Nuova il 6 novembre
  • Primo quarto il 13 novembre (Luna crescente)
  • Luna Piena il 21 novembre (Luna piena)
  • Ultimo quarto il 28 novembre (Luna calante)

Il linguaggio dei fiori, la lavanda

Con il nome di lavanda si indicano all’incirca una trentina di specie del genere Lavandula della famiglia botanica delle Laminaceae. Si tratta di piante molto rustiche, resitenti sia al gelo che al caldo torrido, caratterizzate da foglie argentee e fiori viola, rossi, bianchi o blu che crescono raccolti in spighe durante l’estate ed emanano un profumo intenso e inconfondibile. Chiunque ne abbia fatto esperienza sa infatti che è  impossibile passare accanto a una pianta di lavanda senza essere attratti dall’aroma che spande nell’aria.

Nel linguaggio dei fiori la lavanda ha un duplice significato: da un lato infatti questo fiore è segno di diffidenza, dall’altro è portatore di ricordi felici. Il primo, e più inquietante, significato si deve all’usanza, risalente all’antichità secondo la quale i fiori di lavanda messi a macerare e strofinati sulla parte lesa servivano a curare i morsi di serpente; allo stesso tempo però si riteneva che proprio tra le sue foglie si annidassero serpenti e aspidi, motivo per cui bisognava avvicinarsi ad essa con estrema cautela. Lo stesso significato sembra però ascrivibile alla frequente presenza intorno alla pianta di api e calabroni che renderebbero abbastanza difficoltoso, oltre che pericoloso, raccoglierne qualche ramoscello.

I fiori arcobaleno (gallery)

Durante le nostre visite dal fiorista ne abbiamo viste di tutti i colori, dalle rose blu ai gladioli azzurri, ma le foto che vi proponiamo di seguito superano qualunque immaginazione. In realtà non stiamo raccontando niente di nuovo, visto che le immagini dei fiori arcobaleno proposte nella gallery che segue girano da qualche anno nella grande rete, ma ci faceva piacere regalarle agli amici di PolliceGreen per dimostrare fin dove può spingersi la fantasia umana.

Vi starete chiedendo come sia possibile “tingere” ogni petalo di una rosa, di un crisantemo, di una gerbera… di colori diversi. Purtroppo non è un’operazione che si può sperimentare in casa, visto che si tratta di un lungo lavoro sperimentato da esperti di botanica. Per ottenere tale effetto, occorre iniettare colori naturali in punti diversi dello stelo, in modo che producano l’effetto arcobaleno che potete ammirare nelle immagini. Godetevi la gallery!

Come riutilizzare il terriccio delle piante annuali

A fine stagione, quando le piante annuali hanno finito il loro ciclo, non bisogna lasciare sul balcone o sul davanzale i vasi con il terriccio ormai vecchio e i resti secchi delle piante; la prima cosa da fare è eliminare tutta la vegetazione tagliandola alla base, per poi svuotare il vaso dalle zolle, rovesciandole su un telo di plastica, e poi pulire l’interno del contenitore da tutti i detriti.

Non è necessario, però, buttare il terreno che riempiva il vaso, soprattutto se la pianta non era affetta né da malattie né erano presenti dei parassiti; vediamo, quindi, come riutilizzare il terriccio delle piante annuali.

Rose recise: come farle durare più a lungo

Un mazzo di rose è un regalo sempre attuale e generalmente molto gradito, a patto di prestare alcune attenzioni, da parte di chi lo dona, nella scelta dei fiori, e nella conservazione del bouquet, da parte di chi lo riceve.

Al momento dell’acquisto dei fiori, chiedete sempre rose in bocciolo perché, anche se vi sembrano meno belle di quelle aperte, dureranno più tempo; le rose più costose in genere durano qualche giorno in più rispetto a quelle economiche, le quali possono piegare il bocciolo senza aprirsi. I fiori vanno acquistati poco prima di consegnarli, in modo da non rovinarli.

Passiamo ora alle accortezze che dovrà tenere chi riceve il mazzo di rose; al momento di sistemare le rose in vaso, osservate se i gambi sono stati tagliati obliquamente: in genere più il taglio è obliquo e maggiore sarà la superficie dalla quale il fiore potrà ricevere nutrimento, cioè assorbire l’acqua dal vaso. Se il taglio non è obliquo, per effettuarne uno nuovo che risponda a queste caratteristiche, dovrete usare un coltello anziché le forbici per evitare di schiacciare i vasi linfatici che favoriscono la risalita dell’acqua.

Le piante più strane del mondo: il Dracunculus vulgaris

Abbiamo già dedicato un capitolo alle piante più strane del mondo, offrendovi un’ampia panoramica (anche fotografica) delle specie di maggior impatto visivo. Tra queste, una delle più diffuse è il Dracunculus vulgaris, appartenente alla famiglia delle Aracee ed originaria dell’area mediterranea. Allo stato naturale è possibile ammirarlo in Grecia, in Turchia, nell’area dei Balcani e nel Peloponneso, mentre in Italia la sua diffusione va lentamente scemando.

Ciò non vuol dire però che non lo si possa coltivare in ambiente domestico, dove mostrerà il meglio della sua bellezza a partire dal periodo primaverile, quando dai tuberi si sviluppano delle infiorescenze costituite da una spata contenente piccoli fiori. Ad una simile bellezza corrisponde purtroppo un odore nauseabondo, che serve alla pianta per attirare gli insetti ed imprigionarli. La coltivazione del Dracunculus vulgaris non presenta difficoltà particolari e si adatta alle esigenze di chi ha poco tempo da dedicare al giardinaggio. Di seguito trovate come sempre le cure culturali.

Falso gelsomino, quali specie vanno sotto questo nome

Sotto il nome comune di gelsomino troviamo diverse specie che in realtà hanno poco o nulla a che vedere con il gelsomino vero e proprio, che appartiene al genere jasminum; fra queste troviamo il Gelsemium sempervirens, noto come gelsomino giallo o gelsomino della Carolina, il Trachelospermum jasminoides, detto falso gelsomino o gelsomino a stella, il Cestrum nocturnum, meglio noto come gelsomino notturno e lo Stephanotis o gelsomino del Madagascar.

Gelsemium sempervirens (Gelsomino giallo o Gelsomino della Carolina)

Il gelsomino giallo è un arbusto rampicante che produce, in piena estate, vistosi fiori profumati di colore giallo oro che crescono riuniti in grappoli; le foglie lanceolate sono di colore verde intenso. Al contrario del gelsomino a stella, come vedremo, teme il freddo e non sopporta le temperature troppo basse.

Camelie, come sono giunte fino a noi?

camelia origine

La leggenda vuole che le camelie siano giunte in Europa nella seconda metà del ‘700 ad opera di un gruppo di mercanti inglesi del tutto inconsapevoli del reale valore del proprio carico. Questi infatti rimasero inebriati dall’aroma del tè, che viene ottenuto dalle foglie della Camellia sinensis, e chiesero di portare con sè alcuni esemplari di questa pianta. Solo una volta giunti in patria si accorsero però che era stata data loro un’altra varietà di camelia, di grande valore ornamentale ma del tutto priva di ogni proprietà aromatica, la Camelia japonica. La nuova pianta riscosse comunque molto successo tra i loro compatrioti e si diffuse come ornamentale.

Il primo esemplare di camelia giunse invece in Italia alla fine dell’800 e attualmente è ancora possibile ammirarlo al Giardino Inglese della Reggia di Caserta. Proprio da questo discenderebbero, per riproduzione da seme, le prime varietà di camelie a fiore rosso. Fu quindi nell’800 che la camelia ebbe la sua massima diffusione in Italia e in Europa con la nascita, a Milano, Genova e Firenze, di numerosi vivai specializzati nella sua coltivazione; tuttavia, inspiegabilmente, questo magnifico fiore finì nel dimenticatoio all’inizio del ‘900, forse a causa della scarsità di specie profumate e per la relativa limitatezza delle tonalità di colore disponibili.

Varietà, ibrido e cultivar: ecco il significato di questi termini

ibridi e cultivar

Chi si interessa di giardinaggio prima o poi deve scontrarsi con alcuni termini un po’ oscuri ma molto usati in questo ambito, ovvero quello di varietà, ibrido e cultivar. Questi termini vengono usati perché spesso, perché capita che all’interno di una stessa specie ci siano delle piccole varianti in termini di foglie, fiori o crescita; alle varianti sono dati, appunto questi nomi.

A parte quelle più famose di cultivar e ibrido ci sono altre denominazioni, come quella di forma o sottospecie; vediamo insieme il significato di questi termini.

Margheritoni, le specie che vanno sotto questo nome

chrysantemum leucantemum

Le margherite e i crisantemi appartengono alla vastissima famiglia botanica delle Compositae, che comprende circa 14mila specie accomunate dal fiore a capolino piatto con petali simili a una lingua disposti intorno a un disco centrale. Se molte di esse vengono chiamate genericamente “margherite“, altre invece, vista la grandezza dei fiori, ricevono comunemente l’appellativo di margheritoni o margheritone. Ma quali specie di compositae vanno realmente sotto questo nome comune? Noi ne abbiamo scovate almeno tre:

Chrysantemum leucantemum

Al genere Chrysantemum appartengono circa 200 specie, rustiche e semirustiche, adatte per la coltivazione in aiuole, bordure e vasi, sia all’esterno che in appartamento. Il crisantemo cui facciamo riferimento (nella foto) produce unico capolino composto da petali bianchi a forma di lingua e un disco centrale giallo (costituito anch’esso in realtà da piccoli fiori tubulari) le cui dimensioni possono raggiungere i sette centimetri di diametro. E’ una specie ad accrescimento rapido che può addirittura diventare infestante. Fiorisce da Maggio a Settembre.

Chrysantemum maximum

Il Chrysantemum maximum è una pianta a portamento eretto che raggiunge i 90 centimetri di altezza; i fiori, simili a quelli del leucantemum, raggiungono un diametro di otto centimetri. Anche le foglie, lanceolate e di colore verde brillante, sono molto grandi e presentano evidenti dentellature ai margini. Rispetto alla specie precedente, questo margheritone ha una fioritura meno precose, essa va infatti da metà estate fino ad autunno inoltrato.