Miltoniopsis, ovvero l’orchidea pansè

Miltoniopsis

Le  miltoniopsis sono orchidee originarie delle foreste andine dell’America centro-meridionale; i loro magnifici fiori, dotati di petali molto grandi e di una vistosa macchia centrale, ricordano le viole del pensiero e a questa caratteristica la pianta deve la denominazione comune di orchidee pansè. I fiori sbocciano numerosi in primavera su un fusto lungo arricchito da foglie sottili.

Data la loro provenienza, le miltoniopsis, da non confondere con le miltonia cui sono state per lungo tempo associate,  necessitano di un clima fresco e prediligono posizioni non troppo luminose. In realtà non si tratta di piante facilissime da coltivare perchè mentre in estate possono essere posizionate in un luogo fresco e ben ventilato, in inverno necessitano di essere poste al riparo all’interno di una serra temperata. E’ pur vero però che presso vivai e garden center sono spesso disponibili ibridi più resistenti alla coltivazione in appartamento.

Piante da interni, la dracena

dracaena

Al genere Dracaena appartengono oltre 150 specie di piante sempreverdi, coltivate a scopo ornamentale, ognuna delle quali conta numerose varietà. Le dracaene presentano foglie lanceolate e coriacee raccolte in ciuffi, che le fanno sembrare simili a piccole palme, e producono fiori abbondanti ma poco vistosi cui segue, in alcune specie, la comparsa di bacche colorate.

Poichè originaria del continente africano la dracena non sopporta temperature rigide ed è ideale per essere coltivata in appartamento o in serra, pur potendo raggiungere un’altezza di diversi metri. Proprio a causa della sua scarsa tolleranza al freddo la dracena non deve mai essere posizionata in ambienti la cui temperatura possa scendere al di sotto dei 7-8°; per questo motivo può essere coltivata in giardino solo nelle zone a clima mite purchè al riparo dai venti e dal gelo e in posizione semi-ombreggiata.

Arbusti ornamentali, Aucuba japonica

Aucuba_japonica

Come il corniolo, anche la Aucuba japonica è un genere appartenente alla famiglia delle Cornaceae; si tratta di piccoli arbusti sempreverdi a portamento eretto originari, come suggerisce il nome, del Giappone. Hanno di solito dimensioni piuttosto ridotte (gli esemplari adulti raggiungono al massimo i due metri di altezza) e una chioma densa e tondeggiante con grandi foglie cuoiose e lucide di colore verde brillante.

Le specie maggiormente diffuse e coltivate sono quelle a foglie variegate:

Aucuba japonica variegata, con foglie verde brillante variegate di bianco;

Aucuba japonica crotonifolia, con foglie di colore verde variegate di arancione o rosso.

All’inizio della primavera l’Aucuba japonica produce piccoli fiorellini di colore marrone raccolti in pannocchie, cui segue in autunno, negli esemplari femmina, la comparsa di bacche rosse che permangono sulla pianta fino a primavera.

Questo arbusto preferisce le posizioni semiombreggiate e teme il pieno sole; resiste invece molto bene al freddo, anche se è consigliabile tenerla al riparo dai venti freddi invernali.

Corniolo, arbusto fiorito in inverno

frutti corniolo

Il corniolo (Cornus mas) è un arbusto o piccolo albero a foglie caduche appartenente alla famiglia delle Cornacee; originario di Europa, Africa e Asia Minore cresce spontaneamente nelle radure dei boschi di latifoglie ma viene coltivato a scopi ornamentali e per l’utilizzo dei frutti soprattutto nel nord della penisola.

Ha uno sviluppo piuttosto lento e in età adulta raggiunge i 5-7 m di altezza. I primi rami del corniolo si dipartono già a poche decine di centimetri dal terreno e si sviluppano in modo tale da conferire all’arbusto un portamento tondeggiante; la corteccia, marrone e liscia, tende a perdere grandi scaglie lasciando chiazze di colore marrone-arancio.

Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera il corniolo produce fiori piumati di colore giallo, che rallegrano il giardino prima della ricrescita delle foglie; alla fioritura segue, in primavera inoltrata, la comparsa di piccole drupe (bacche carnose) tondeggianti che, una volta giunte a maturazione in piena estate, diventano rosso intenso e appaiono simili a ciliegie.

Fiori di Natale, ciclamini rustici e semirustici

ciclamini specie

Come vi abbiamo già accennato, è possibile dividere i ciclamini in due grandi gruppi: rustici e semirustici; i primi sono più adatti alla coltivazione in ambienti esterni quali giardini e terrazze, mentre i secondi si prestano molto bene alla coltivazione in appartamento purchè lontani da fonti di calore e con il giusto grado di umidità ambientale.

Vediamo adesso alcune specie di ciclamini appartenenti all’uno e all’altro gruppo:

Ciclamini semirustici

Cyclamen libanoticum

Il ciclamino libanoticum è una specie semirustica che può raggiungere un’altezza massima di 15 cm; presenta foglie variegate e produce fiori rosa che, a differenza degli altri ciclamini, fanno la propria comparsa un po’ tardivamente, da febbraio a marzo.

Cyclamen cilicium

Originario dell’Asia minore, il ciclamino cilicium può raggiungere un’altezza massima di soli 10 cm. Presenta foglie variegate e produce i propri fiori rosa pallido sin dal mese di ottobre.

L’Arancio trifogliato, ovvero l’arancio amaro giapponese

arancio trifogliato giapponese

L’ Arancio Trifogliato (Poncirus Trifoliata), noto anche come Arancio amaro giapponese, è un agrume appartenente alla famiglia delle Rutaceae; originario di Cina e  Corea è attualmente coltivato in tutto il mondo anche per la creazione di agrumi ibridi più resistenti al freddo. Si presenta come arbusto o albero che può raggiungere i 7 metri di altezza e si distingue dagli altri agrumi per tre caratteristiche:

  • non è un sempreverde;
  • sopporta temperature inferiori anche a -20 °C;
  • i suoi frutti sono ricoperti da una leggera peluria.

Il poncirus deve la propria denominazione di arancio trifogliato al fatto che le sue foglie crescono in gruppi di tre con una foglia centrale più grande che può raggiungere i 5 cm di lunghezza; presenta lunghe spine appuntite e fiori bianchi poco profumati che fanno la propria comparsa in primavera prima delle foglie, mentre i frutti, dal gusto amaro, sono di colore verde-giallo, possono raggiungere i 3-4 cm di diametro e, come accennato, hanno la buccia coperta da una leggera peluria.

Fiori di natale, i ciclamini

Durante le festività siamo talmente tanto presi dall’acquisto di agrifoglio, vischio, pungitopo e stelle di natale che quasi dimentichiamo il ciclamino. Si, il ciclamino; infatti anche questo delizioso, versatile fiorellino può a buon diritto dirsi natalizio poichè da il meglio di sè proprio nel mese di dicembre quando è possibile acquistarlo già fiorito presso vivai e garden center.

ciclamino natale

Il genere ciclamino (Cyclamen) appartiene alla famiglia delle Primulaceae e conta circa venti specie di erbacee perenni, tutte originarie dei paesi mediterranei; i ciclamini sono molto diffusi come piante ornamentali da appartamento e da giardino, presentano foglie di colore verde scuro con venature argentee e fiori leggermente elevati con petali rivolti verso l’alto in tutte le tonalità del rosa e del rosso che fanno bella mostra di sè durante i mesi invernali.

In linea di massima è possibile distinguere due tipologie di ciclamini: rustici (più adatti ad essere coltivati in giardini e terrazze) e semirustici (ideali per la coltivazione in appartamento).

Leggende di Natale, la nascita del vischio

vischio

Nonostante il nostro Pollice sia tradizionalmente dedicato al giardinaggio in senso stretto, il clima natalizio ci incoraggia ad affrontare i nostri consueti argomenti da punti di vista diversi; siamo certi d’altra parte di fare cosa gradita a tutti i nostri lettori appassionati facendo trovare loro sotto l’albero qualche storia “vegetale” da narrare.

Appena ieri vi abbiamo raccontato l’origine leggendaria della credenza secondo la quale baciarsi sotto il vischio porta fortuna; oggi vogliamo narrarvi un’altra leggenda sempre sul mio amato vischio, legata però alla sua comparsa sulla terra. Anche in questo caso, come vedrete, le lacrime sono legate a questo simbolo natalizio di gioia e felicità, come a dirci che al dolore può sempre seguire una nuova gioia inaspettata…forse per questo io l’ho sempre amato tanto?

In ogni caso, veniamo alla nostra storia: pare che la notte in cui nacque Gesù un vecchio mercante avaro e un po’ imbroglione si sia ritrovato per puro caso a Betlemme; qui fu richiamato dalle grida gioiose degli abitanti che accorrevano alla grotta, uomini e donne che lui non conosceva e che lo chiamavano “fratello” perchè anche lui si recasse ad adorare il figlio di Dio sceso fra gli uomini.

Perchè baciarsi sotto il vischio porta fortuna?

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Chi non ha mai sognato di ricevere un bacio appassionato sotto il vischio alzi la mano! Vuole infatti la tradizione, romanticherie a parte, che scambiarsi un bacio sotto un ramoscello di vischio porti fortuna e credo sia proprio questo a fare del Viscum album uno dei simboli più significativi delle festività, soprattutto nei giorni che precedono l’entrata del nuovo anno. Ma quanti di voi conoscono l’origine, almeno quella mitologica, di tale consuetudine?

Forse non tutti sanno che il vischio era associato alla divinità anglosassone Frigga, sposa del dio Odino e madre del malvagio Loki e del buon Balder; la leggenda narra che Loki, invidioso dell’amato fratello, cominciò a coltivare il proposito di ucciderlo e che Frigga, scoperto per tempo il piano del figlio crudele, si rivolse a tutte le forze della natura perchè proteggessero Balder.

Clerodendro a Natale, perchò no?

clerodendron trichotomum bacche

Il Natale è sempre più vicino e la corsa al regalo è, per la gran parte di noi, ancora in pieno svolgimento; purtroppo però, come avrete notato, è facile divisi come si è fra casa, lavoro e preparativi per le feste, ritrovarsi a corto di idee sull’argomento. Personalmente, io ho sempre amato acquistare i doni di natale al garden center: una pianta è sempre gradita (a meno che il destinatario del regalo non detesti il giardinaggio e tutto ciò che lo riguarda anche alla lontana) e se scelta bene si presta anche a fungere da addobbo natalizio. Ne sono esempi lampanti la Stella di Natale e l’Agrifoglio.

Se però vi piace distinguervi, esistono molti altri generi di piante che si adattano bene all’atmosfera natalizia e fra queste spicca senz’altro il delizioso Clerodendro che proprio in questo periodo fa bella mostra delle sue bacche blu incastonate in calici quasi rossi. In particolare, la specie che vi suggeriamo di regalare a Natale è il Clerodendrum trichotomum:

Croton, bellezza e maestosità

croton

Il croton (Codiaeum variegatum pictum) appartiene al genere di origini asiatiche Codiaeum che conta diverse specie di arbusti sempreverdi di piccole e medie dimensioni ed è, insieme al Pothos, una delle piante d’appartamento più diffusa nel nostro paese. A farne una delle piante ornamentali più amate sono senza dubbio le grandi foglie di colore verde scuro variegate di rosa, arancio, giallo o rosso che si presentano allungate, ovali o lobate e in estate si arricchiscono di piccoli fiori riuniti in pannocchie arcuate.

Nonostante l’aspetto solido e maestoso, il croton è in realtà  una pianta delicata che richiede particolari accorgimenti per prosperare in casa, primi fra tutti quelli relativi alla sua esposizione: questa infatti dovrà essere non solo luminosa ma anche tale da proteggerla da correnti d’aria e sbalzi di temperatura che potrebbero causare la caduta delle foglie; scegliete quindi un luogo riparato che abbia una temperatura costante sui 15°. Il terreno dovrà essere soffice, ben drenato, ricco di materiale organico.

Pothos, un tocco di eleganza in soggiorno

potos

Lo Scindapsus aureum, indicato con il nome comune di potos, appartiene al genere Scindapsus della famiglia delle Araceae. Il genere comprende una quarantina di specie rampicanti sempreverdi originarie dell’Asia sud-orientale caratterizzate da grandi foglie verdi molto decorative. Il pothos, in particolare, è molto diffuso come pianta d’appartamento per via del proprio aspetto elegante e maestoso cui si aggiunge una grande facilità di coltivazione: bastano pochi accorgimenti colturali infatti per farne un vero e proprio elemento di arredo.

Per cominciare scegliamo per il nostro pothos una posizione luminosa ma non soleggiata, quindi innaffiamo con molta moderazione e facendo asciugare il terreno tra una bagnatura e l’altra per evitare la formazione di marciumi radicali e l’attacco di parassiti. Se desideriamo che la pianta raggiunga dimensioni considerevoli (in natura può raggiungere i sei mtri di altezza) dovremo rinvasarla ogni due anni nei mesi di Marzo-Aprile e concimarla due volte al mese con concime liquido per piante verdi da Marzo a Settembre.

Zamia, bella con poca luce

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Appena qualche giorno fa una cara amica mi chiedeva se conoscessi qualche pianta da appartamento adatta ad essere coltivata anche in condizioni di luminosità non ottimali; in quella occasione le ho promesso che dopo una breve ricerca le avrei dato una risposta qui su Pollicegreen. Ed ecco che mi accingo a mantenere l’impegno preso.

Se è vero che tutte le piante crescono bene in posizioni luminose, esiste più di una specie che si adatta bene anche in ambienti che di luce non ne offrono tantissima; fra queste la Zamia (Zamioculcas zamiifolia) una pianta succulenta sempreverde, originaria delle regioni sub-tropicali, molto diffusa come pianta ornamentale per via della sua grande versatilità e resistenza alle condizioni ambientali più diverse.

Il cactus a palla, ovvero il cuscino della suocera

cactus a palla

I cactus sferici a palla sono molto noti anche con il nome di cuscini della suocera (Echinocactus grusonii), non dobbiamo certamente spiegarvi il perchè…aldilà di annosi stereotipi tutti, incluse nuore e suocere, li amano molto. Questo avviene perchè oltre ad essere piante molto facili da coltivare, come la gran parte delle piante grasse, sono anche di grande effetto e possederne un esemplare ben sviluppato è certamente motivo di grande orgoglio; la loro crescita infatti è molto, molto lenta, dettaglio questo che può renderle molto costose al momento dell’acquisto.

Quanto alle cure colturali, come accennato, i cactus sferici hanno ben poche necessità: la posizione deve essere non solo luminosa, ma addirittura ben soleggiata purchè questo non significhi porle troppo vicine a una finestra (l’effetto lente dei vetri li danneggerebbe); queste piante infatti prosperano solo con la luce intensa. Un accorgimento utile per evitare incidenti con le spine è poi quello di tenerle sempre su un ripiano piuttosto alto sia in casa che in giardino. Il terriccio migliore è povero e sabbioso.