Fiori estivi, le canne da fiore

canna da fiore

Come abbiamo visto nei giorni scorsi, durante il mese di maggio si fa ancora in tempo ad interrare i bulbi che fioriranno ormai in piena estate. Se avete letto i post precedenti sapete già di avere solo l’imbarazzo della scelta fra gladioli, lilium, agapanti, ornitogalli e così via, basta solo che scegliate le specie giuste anche in base agli spazi di cui disponete (balconi o terrazze piuttosto che fazzoletti di terra o piccole aiuole).

Tra tutte le bulbose estive delle quali vi abbiamo parlato merita secondo me una particolare attenzione la canna da fiore, nota anche con il nome di canna indica; si tratta infatti di una pianta davvero meravigliosa, ideale per la coltivazione in piena terra o in vasi molto capienti, che per di più è anche piuttosto facile da curare. Vediamo quindi come coltivarla con successo adottando alcuni semplici accorgimenti:

Canna da fiore, cure colturali

Esposizione

La canna da fiore ama le posizioni soleggiate o in penombra (più indicata se vivete in una zona in cui  in estate la temperatura diventa torrida).

Bulbi a fioritura estiva, quali in vaso e quali in piena terra?

dalie

Appena ieri abbiamo visto come sia ancora possibile, per tutto il mese di maggio, abbellire giardini, balconi e terrazze trapiantando le piante fiorite già pronte in vaso che è possibile acquistare un po’ dovunque. Se però volete togliervi lo sfizio di “creare” voi dal nulla un vostro angolo fiorito e vedere le vostre piantine germogliare e fiorire potete ripiegare (si fa per dire) sulle bulbose a fioritura estiva, quelle cioè i cui bulbi messi a dimora adesso fioriranno intorno a luglio-agosto.

Avete solo l’imbarazzo della scelta a patto però che vi orientiate sulle piante più adatte allo spazio di cui disponete; alcune bulbose infatto sono ideali sia per la coltivazione in vaso che per quella in piena terra, altre invece si adattano meglio solo ad una di queste due condizioni. Se non avete un giardino e coltivate le vostre piante in balcone farete meglio ad orientarvi su begonie, calle e dalie (varietà nane) che crescono meglio, e in base alla mia esperienza hanno anche una migliore resa estetica, in vaso.

Le piante del mese di Maggio

fiori del mese di maggio

Il mese di Maggio è ormai arrivato e i giardinieri più esperti e organizzati stanno già raccogliendo in buona parte i frutti del proprio lavoro dei mesi scorsi; il loro angolo verde infatti dovrebbe già essere un tripudio di fiori e profumi. Se questo non è il vostro caso però non disperate, avete ancora tempo per ottenere dei buoni risultati rivolgendovi a vivai e garden center presso i quali troverete piantine già cresciutelle pronte da mettere a dimora.

Prima di vedere quali piante, soprattutto fiorite, possiamo interrare con successo nel mese di maggio diamo un breve sguardo ai lavori preparatori indispensabili per una coltura di successo: per prima cosa se decidiamo di mettere a dimora le piante in piena terra lavoriamo il terreno in modo da renderlo soffice e ben aerato, volendo possiamo aggiungere del terriccio universale (a meno di non scegliere piante che abbiano esigenze specifiche come le acidofile), sabbia e concime organico, quindi, una volta scavata una buca, interriamo le piante ricoprendo completamente (ma senza fare pressioni) il pane di terra che le ospita.

Ipomea, ovvero le campanelle

ipomea campanella

Al genere Ipomea appartengono circa 500 specie di piante rampicanti e arbustive, succulente e bulbose (Ipomoea bonariensis e Ipomoea pandurata). Originarie delle zone tropicali del sud America, le ipomee sono molto diffuse anche nel nostro paese dove sono note con il nome comune di campanelle a causa della forma a imbuto dei fiori (di colore viola, bianco, giallo o blu) che crescono solitari o raccolti in pannocchie.

Le varietà rampicanti hanno il pregio di accrescersi molto rapidamente ma sono molto invadenti, motivo per cui richiedono ampi spazi; abbarbicate a tralicci e pergolati raggiungono facilmente i due-tre metri di altezza donando fioriture abbondanti e prolungate.

Cure colturali

Esposizione

Le ipomee amano le esposizioni luminose o in penombra purchè al riparo dal vento.

Lunaria, la moneta del papa

monete del papa pianta

Lunaria è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Brassicaceae o Crocifere. Deve il nome di moneta del papa, o medaglia di Giuda, all’aspetto piatto e tondeggiante del frutto che viene comunemente utilizzato per la realizzazione di composizioni di fiori secchi.

Al genere appartengono tre specie:

Lunaria annua (biennale dai fiori inodore)

Lunaria rediviva (perenne dai fiori profumati)

Lunaria telekiana

Le prime due crescono spontanee in quasi tutta Italia, la terza è originaria dei paesi dell’Est europeo.

Le margherite comuni

margherita comune

La margherita comune (Bellis perennis), nota anche con i nomi di pratolina, margheritina e fior gentile, è una pianta fiorita appartenente al genere delle Asteraceae, o Compositae, che cresce spontanea in Europa, dove è molto diffusa, e fiorisce nel periodo compreso tra marzo e ottobre. Come tutte le Compositae (calendula, crisantemo, girasoli, settembrini ecc.) può essere coltivata con grande successo praticamente in ogni tipo di giardino (anche roccioso) e si presta soprattutto alla creazione di aiuole e bordure in associazione con altre specie, come le bulbose.

Grazie alla loro bassa “statura” (raggiungono all’incirca i 15 centimetri di altezza) e alla loro velocità di propagazione (tendono ad estendersi soprattutto in larghezza) sono ideali anche come tappezzanti; per lo stesso motivo però possono assumere anche la caratteristica di infestanti. La specie annovera numerose varietà orticole di colore rosa, rosso e bianco con capolini doppi o semidoppi ed esistono anche varietà a fiori grandi, note con la denominazione botanica di Bellis perennis Monstrosa, che fioriscono però da Luglio a Ottobre.

Cure colturali

Esposizione e terreno

Le margherite comuni preferiscono esposizioni soleggiate o in penombra ed amano i terreni fertili e ben drenati, è quindi opportuno aggiungere alla terra da giardino della sabbia.

L’albero dei fazzoletti

albero dei fazzoletti

L’albero dei fazzoletti (davidia involucrata) è un albero a foglie caduche originario del continente asiatico che può raggiungere i 15-18 metri di altezza; la corteccia del fusto è di colore arancio-marrone, le foglie, a forma di cuore, sono di colore verde chiaro e si ingialliscono in autunno prima di cadere. La chioma è molto fitta e ramificata e si presenta piramidale negli esemplari giovani mentre tende ad arrotondarsi negli esemplari più maturi.

Sugli alberi di almeno 8-10 anni di età fanno la propria comparsa, in primavera, numerosi piccoli fiori bianco-verdastri nascosti da grandi brattee bianche pendule, simili a pezzi di stoffa, cui l’albero deve non solo il nome ma anche le notevoli caratteristiche ornamentali; sempre per lo stesso motivo in Inghilterra è conosciuto con il nome di albero dei fantasmi o albero delle colombe.

Vediamo adesso le cure di cui necessita:

Piante rampicanti, le bougainvillee

Bougainvillea

La bougainvillea è un arbusto rampicante appartenente alla famiglia delle Nyctaginaceae e originario delle zone tropicali e sub tropicali dell’America meridionale; a conferirgli le sue eccezionali caratteristiche ornamentali non sono i fiori, quanto piuttosto le brattee fogliari vistose e coloratissime (possono essere orsa, rosse, arancione, bianco, cremisi); queste, insieme al fitto fogliame verde scuro, la rendono deale per la creazione di siepi e per la copertura di recinzioni, ma volendo può essere coltivata in vaso a patto però di essere posta sempre all’esterno ed esposta in pieno sole. Fiorisce dall’inizio dell’estate all’autunno.

Quanto alle cure colturali, le bougainvillee non hanno grandi necessità in fatto di terreno e si adattano bene a qualunque tipo di terriccio; le piante coltivate in vasi e contenitori possono essere rinvasate nel periodo compreso tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. A febbraio si può procedere invece alla potatura: i rami più sviluppati possono essere potati a un terzo della loro lunghezza, mentre gli altri andranno semplicemente diradati. Riguardo le innaffiature, durante i mesi più caldi è necessario mantenere il terreno sempre umido avendo cura però di evitare i ristagni d’acqua; la quantità d’acqua andrà però un po’ aumentata nelle zone particolarmente siccitose.

Le piante acidofile

piante acidofile elenco

Si definiscono acidofile tutte le piante che per crescere bene hanno bisogno di essere coltivate su terreni acidi, ovvero su terreni che hanno un pH inferiore a 6,5; se coltivate su terreni alcalini, o basici, con pH cioè superiore a 6,5 rischiano quindi di ammalarsi o la loro coltivazione di rivelarsi un fallimento totale.

Ma come fare per misurare il pH del terreno? Già un’osservazione superficiale del terreno basata sulla presenza o meno di calcare o sulle specie che vi crescono può darci indicazioni in questo senso, ma è facile capire come questo strumento non sia troppo affidabile; meglio invece procurarsi un misuratore del pH comunemente reperibile presso vivai e garden center.

Una volta stabilito se il valore del pH del nostro terreno è idoneo alla coltivazione delle piante acidofile non ci resta che decidere quali di esse trapiantare per ottenere un magnifico effetto ornamentale; fra le acidofile troviamo infatti delle piante fiorite davvero meravigliose quali ortensie, azalee, rododendri, camelie, gardenie e mimose, ma appartengono a questo gruppo anche alberi che possono raggiungere dimensioni piuttosto imponenti quali abete bianco, abete rosso, sequoia, acero giapponese, acero palmato, faggio e castagno.

Azalee, malattie

galle sulle foglie

Tutte le piante del genere Rhododendron, quali le azalee sono soggette a malattie fungine che si manifestano con i seguenti sintomi: marciumi del colletto e delle radici, galle e perdita delle foglie, boccioli secchi.

Marciumi del colletto e delle radici

I marciumi del colletto e delle radici sono causati dalla Phytophtora cinnamoni, un parassita che si diffonde attraverso il terreno e l’acqua di irrigazione; i sintomi comprendono chioma appassita, foglie secche e ingiallite. Per scongiurare l’attacco della Phytophtora occorre evitare di ferire le piante, non esagerare con le concimazioni ricche di azoto, migliorare il drenaggio del terreno in modo da evitare ristagni idrici.

Se invece il parassita ha già infestato la pianta è necessario tagliare i rami colpiti oppure, se la pianta appare ormai completamente priva di vita, estirpare e bruciare gli esemplari irrimediabilmente danneggiati avendo cura di non reimpiantare nulla per i due anni successivi e di disinfettare la buca con prodotti a base di rame e fosetil-alluminio.

Rododendri e azalee cure colturali

azalea coltivazione

Dopo aver visto quali caratteristiche deve avere il terreno ideale per azalee e rododendri ci occuperemo oggi delle cure colturali delle quali queste stupende piante necessitano. In particolare, tratteremo i temi della concimazione e della innaffiatura.

Concimazione

Azalee e rododendri in generale non richiedono elevati quantitativi di concime e questo è tanto più vero quando decidiamo di coltivarle in vaso dal momento che potrebbe derivarne un innalzamento della salinità molto dannoso per queste acidofile. In ogni caso, la somministrazione del concime deve essere calibrata in base al ciclo vegetativo della pianta: a inizio primavera, ad esempio, sarà opportuno intervenire con del concime a base di azoto per favorire la ripresa vegetativa, mentre a primavera inoltrata è consigliabile non concimare affatto. La concimazione delle azalee potrò riprendere in piena estate intervenendo stavolta con concimi ricchi di fosforo e potassio. In autunno invece potrete procedere alla concimazione con fertilizzanti a lenta cessione ricchi di azoto, utili a rifornire le piante del nutrimento necessario per l’inverno, periodo durante il quale potrete sospendere del tutto questo tipo di intervento.

Rododendri e azalee, terreno ideale

RhododendronWojnar-sPurple

Dopo aver visto sinteticamente le caratteristiche botaniche di azalee e rododendri e aver fatto una breve panoramica sulle loro possibilità di impiego come ornamentali (sono indicate sia per giardini che per terrazze e balconi) cominciamo oggi a darvi alcune indicazioni circa le cure colturali di cui necessitano per crescere al meglio; come prima cosa vediamo quali caratteristiche deve avere il terreno che le ospita.

Il terreno ideale per la coltivazione di rododendri e azalee è sabbioso, ricco di sostanza organica e humus, fertile, ben drenato e aerato e, soprattutto, acido (con PH inferiore a 6,5) e privo di calcare o gesso. Allo stesso modo, dovrà essere priva di calcare l’acqua usata per le irrigazioni, dettaglio che rende più indicato a questo scopo l’acqua piovana. Se il terreno è alcalino potete abbassare il PH usando urea, solfato di ammonio, zolfo e solfato di ferro; in assenza di questo tipo di intervento le piante stenteranno a crescere e le loro foglie saranno perennemente ingiallite.

Rododendri e azalee in balconi, terrazze e giardini

rododendri in giardino

I rododendri e le azalee sono tra le piante ornamentali più diffuse e, poichè si prestano sia alla coltivazione in vaso che in quella in piena terra, trovano largo impiego in aiuole, giardini, terrazzi e balconi, questo però a patto che vi siano le giuste condizioni di acidità e umidità. Come abbiamo già accennato, tenete conto che mentre i rododendri sono più indicati per la coltivazione all’aperto, in vaso o in piena terra, le azalee si possono anche coltivare in appartamento.

Se decidete di coltivare azalee e rododendri in giardino abbiate cura di scegliere una posizione bene in vista; sarebbe un peccato sprecare il loro straordinario effetto ornamentale in una zona isolata o poco frequentata di questo. Se invece decidete di coltivarle in vasi collocati in balconi e terrazzi sappiate che si tratta di piante resistenti al freddo e all’inquinamento ma che necessitano di qualche accortezza in più per prosperare: anzitutto, per quanto riguarda le azalee, sarà opportuno scegliere specie ad accrescimento lento, non troppo grandi (30-40 cm di altezza) e resistenti sia al freddo che al caldo.

Rododendri e azalee, caratteristiche e differenza

fiori di azalea

Il genere rhododendron conta all’incirca mille specie che possono essere suddivise in due grandi gruppi distinti in base alle caratteristiche della pagina inferiore della foglia: elepidoti, con pagina inferiore liscia e lepidoti con pagina inferiore dotata di piccole scaglie. Si tratta nella gran parte dei casi di arbusti eretti che vanno dai pochi centimetri ai dieci metri di altezza ma non mancano le specie cascanti, prostrate e nane, originarie per lo più di climi nevosi. Pur trattandosi di arbusti sempreverdi fra le azalee troviamo anche specie a foglie caduche.

Il fusto è legnoso e i vistosi fiori crescono quasi sempre riuniti in gruppi all’ascella delle foglie; sono di forma campanulare o imbutiforme e di colori che vanno dal bianco, al rosa, rosso, violetto, giallo, arancio e azzurro. Il loro valore decorativo è dato anche dalle foglie di forma ovale o lanceolata e di un bel verde brillante che in alcune specie decidue assumono un bel colore bronzeo in autunno. Le foglie delle azalee in particolare sono di forma ovale, coriacee e ricoperte da una lieve peluria.