Le piante ossigenanti per il laghetto

Le piante ossigenanti costituiscono uno degli elementi indispensabili per il laghetto da giardino poichè sono in grado di mantenere l’acqua stagnante pulita e ossigenata; la loro presenza permette non solo ai pesci e agli altri animali di sopravvivere ma conferisce anche al nostro piccolo bacino artificiale un aspetto gradevole. Vediamo quindi un elenco delle principali specie adatte a questo scopo:

Egeria densa

Egeria densa è una pianta acquatica a crescita piuttosto rapida le cui foglie si mantengono sotto il pelo dell’acqua, a fuoriuscire in superficie sono invece i piccoli fiorellini bianchi. E’ molto utilizzata come pianta da acquario.

Oronthium acquaticum (Clava d’oro)

Oronthium acquaticum, noto anche con il nome di clava d’oro, presenta lunghe foglie cerose di colore verde bluastro che galleggiano sull’acqua. In primavera produce infiorescenze costitituite da un robusto stelo bianco lungo 30-40 centimetri, sormontato da fiorellini gialli. Predilige le posizioni ombreggiate o semi ombreggiate.

Rampicanti a crescita rapida, l’Antigonon

L’Antigonon leptosus è un arbusto rampicante sempreverde appartenente alla famiglia delle Polygonaceae ed originario dell’America del sud. E’ una pianta ad accrescimento piuttosto rapido e vigoroso che produce, in primavera-estate, fiori di colore rosa-rosso riuniti in grappoli; le foglie di colore verde intenso raggiungono i dieci centimetri, mentre la pianta, dai fusti piuttosto esili, può raggiungere un’altezza complessiva di circa sei metri.

Nonostante ciò l’Antigonon leptosus rientra tra i rampicanti che è possibile coltivare in vaso in serra o veranda, scelta consigliabile nelle zone caratterizzate da un clima più rigido dal momento che la pianta non è particolarmente resistente ai climi freddi e può essere trasportata all’esterno solo quando le temperature non scendono più sotto il 15 °C.

Falso gelsomino, quali specie vanno sotto questo nome

Sotto il nome comune di gelsomino troviamo diverse specie che in realtà hanno poco o nulla a che vedere con il gelsomino vero e proprio, che appartiene al genere jasminum; fra queste troviamo il Gelsemium sempervirens, noto come gelsomino giallo o gelsomino della Carolina, il Trachelospermum jasminoides, detto falso gelsomino o gelsomino a stella, il Cestrum nocturnum, meglio noto come gelsomino notturno e lo Stephanotis o gelsomino del Madagascar.

Gelsemium sempervirens (Gelsomino giallo o Gelsomino della Carolina)

Il gelsomino giallo è un arbusto rampicante che produce, in piena estate, vistosi fiori profumati di colore giallo oro che crescono riuniti in grappoli; le foglie lanceolate sono di colore verde intenso. Al contrario del gelsomino a stella, come vedremo, teme il freddo e non sopporta le temperature troppo basse.

La scolopendria o lingua cervina

La scolopendria (Phyllitis scolopendrium), nota anche con i nomi comuni di lingua cervina, lingua di cane e lingua dei pozzi, è una felce che trova il suo habitat naturale nei boschi umidi e ombrosi e negli antri di tutta Italia ma può essere coltivata con successo anche come pianta da appartamento; trova tuttavia la propria collocazione ideale anche in giardino dove può essere coltivata tutto l’anno grazie alla spiccata resistenza al freddo, a patto però di essere collocata in penombra. Le foglie lanceolate, disposte a rosetta, sono intere con i margini leggermente ondulati e di un bel colore verde brillante.

Le si attribuiscono proprietà diuretiche, espettoranti, astringenti e antinfiammatorie: è stata usata per lungo tempo per alleviare la tosse e stimolare la diuresi, lenire scottature e infiammazioni e, per uso cosmetico, per la realizzazione di impacchi con cui frizionare i capelli grassi. Deve il nome di scolopendria alla leggera ondulatura delle lunghe frondi che la fanno assomigliare vagamente a una scolopendra.

La pianta della seta (Araujia sericofera)

Nota anche con il nome comune di pianta del kapok o pianta crudele, la pianta della seta (Araujia sericofera o sericifera) è una rampicante sempreverde appartenente alla famiglia delle Asclepiadaceae ed originaria dei paesi dell’America del sud. Il genere comprende cinque o sei specie caratterizzate da grandi frutti ovoidali (raggiungono i dieci centimetri di diametro) che assumono in autunno un colorito brunastro e, schiudendosi, rilasciano i semi mostrando allo stesso tempo le fibre setose cui la pianta deve la propria denominazione comune. I fiori, bianchi e profumati, fanno la propria comparsa in piena estate e permangono sulla pianta fino ad inizio autunno.

La pianta della seta deve il nome di pianta crudele al fatto che i fiori, chiudendosi verso sera, intrappolano al loro interno gli insetti i quali rimangono loro prigionieri fino al mattino dopo, quando arriva il momento della schiusa.

Concimi per piante, gli elementi nutritivi più importanti

Per il loro corretto accrescimento e per uno sviluppo rigoglioso tutte le piante necessitano dei cosiddetti elementi nutritivi, sostanze presenti nell’aria, nell’acqua e nel terreno che, attraverso il processo di fotosintesi clorofilliana, vengono tramutati in zuccheri e proteine, funzionali alla crescita di ciascuna parte di esse.

Di norma la pianta trae dall’ambiente circostante tali elementi ma può accadere che, quando si trova in condizioni che potremmo definire di “cattività” (come la coltivazione in vasi o in giardino), finisca per risultarne carente; come sappiamo bene, in questo caso è opportuno che il giardiniere intervenga attraverso la somministrazione di concimi volta ad assicurarsi che ne riceva i quantitativi adeguati.

Il geranio edera

Il Pelargonium haederifolium, o Pelargonium peltatum, è un geranio di origini sud africane che deve il proprio nome all’aspetto delle proprie foglie che ricordano quelle dell’edera. La pianta si presta alla coltivazione come ricadente per via del suo fusto erbaceo flessibile e, opportunamente coltivata, può raggiungere i due metri di lunghezza. Le foglie, lucide e carnose, hanno in alcune cultivar un aspetto screziato, mentre i fiori bianchi, rosa, rossi, lilla, cremisi e bicolori, possono essere semplici o doppi.

Molto diffuso è anche il geranio semiedera, il cui nome scientifico è Pelargonium peltatum zonale, che rappresenta un ibrido fra geranio zonale e geranio edera: da quest’ultimo si distingue per i lobi fogliari che presentano margini più arrotondati, per il portamento più compatto e per una maggiore rigidità dei fusti. Esiste poi un gruppo di gerani detti mini edera che non sono altro che i cosiddetti gerani parigini o Ville de Paris, perfetti per la coltivazione in vasi attaccati al muro o sospesi.