Alberi da frutto, il ciliegio

Esistono due specie di ciliegio distinte in base al frutto: il Prunus avium, dal frutto dolce e il Prunus cerasus dal frutto acido. Il primo viene ampiamente coltivato per la produzione di frutta da portare in tavola, il secondo invece è più facilmente rinvenibile in giardini e piccoli frutteti, dove viene coltivato sia a scopo ornamentale che per la raccolta di frutti anche se questi ultimi trovano impiego nell’industria alimentare per la produzione di confetture e sciroppi (si tratta infatti delle ben note amarene).

Per quanto riguarda la loro coltivazione in giardino bisogna tenere conto, al momento della scelta, che il Prunus avium occupa molto più spazio del Prunus cerasus potendo raggiungere anche gli otto metri di altezza e sviluppando una fitta chioma; inoltre molte cultivar sono autosterili, non possono cioè produrre frutti se sono coltivati come alberi isolati necessitando della vicinanza di un altro albero impollinatore che fiorisca in contemporanea (chiedete consiglio al giardiniere). Il Prunus cerasus è invece autofertile ed è quindi in grado di fruttificare anchese coltivato come esemplare singolo.

Come proteggere le piante dalle malattie

E’ piuttosto frequente che dopo esserci amorevolmente dedicati alla cura dei nostri fiori e delle nostre piante ci capiti di vederle irrimediabilmente rovinate da funghi, virus e/o insetti più o meno micidiali. Tuttavia, per evitare di incorrere in queste spiacevoli sorprese e fare in modo che le nostre piante non rimangano vittime di malattie e parassiti spesso basta mettere in atto alcuni semplici accorgimenti volti da un alto a creare condizioni sfavorevoli per le avversità, dall’altro a rafforzare le difese della pianta facendo in modo che cresca forte e rigogliosa. Vediamo di cosa si tratta:

  • Evitare semine troppo fitte e arieggiare le colture;
  • Sfoltire periodicamente le chiome delle piante;
  • Utilizzare semi e piante madri perfettamente sani;
  • Lavorare bene il terreno prima di semine e impianti, eliminare i resti di eventuale vegetazione infetta e bruciarli;
  • Assicurarsi che il terreno sia ben drenato per evitare ristagni d’acqua;

Coleotteri, temibili nemici delle piante

L’ordine dei coleotteri comprende oltre 850mila specie di insetti molto dannosi sia per le colture che per le piante ornamentali; a questo vasto gruppo appartengono il punteruolo rosso della palma, l’oziorrinco, il maggiolino, la dorifora e persino la deliziosa coccinella, la quale però può rivelarsi molto utile proprio perchè divora le larve dei suoi “parenti” più cattivi. La femmina del coleottero depone le proprie uova sottoterra o nella parte inferiore delle foglie, da queste fuoriescono delle larve voracissime (coleotteri fitofagi) che divorano la pianta a livello di foglie, fiori, frutti e radici soprattutto di pomodori, patate e più in generale i tuberi, peperoni, peperoncino,  melanzane e, tra le ornamentali, rose, gerani e palme.

La devastazione però parte dall’interno ed è per questo che i coleotteri possono anche agire indisturbati per molto tempo prima che ci si accorga delle loro presenza; è infatti solo con l’arrivo dei primi caldi che gli esemplari adulti escono allo scoperto e si rendono ben visibili sulle piante spesso quando ormai per queste non c’è più nulla da fare. E’ facile quindi comprendere quanto sia fondamentale, laddove possibile, prevenirne l’attacco e correre ai ripari non appena se ne noti la presenza.

Afidi, le diverse specie

Degli afidi, meglio noti con il nome di pidocchi delle piante, vi abbiamo già parlato in diverse occasioni. Sapete quindi che si tratta di insetti che causano danni alle piante, sia erbacee che arbustive, succhiandone la linfa e favorendo l’insorgenza di malattie virali. Purtroppo vivono raggruppati in nutrite colonie e la loro presenza si rende manifesta attraverso la comparsa di una patina biancastra e appiccicosa (la melata) sulla quale si possono sviluppare le fumaggini (che poi non sono altro che funghi).

Quello che non vi abbiamo ancora detto è che esistono diverse specie di afidi, alcune delle quali prediligono particolari tipi di piante. Vediamoli:

Afide della radice

L’afide della radice vive, come ci suggerisce il nome, sulle radici di carciofi, fagioli, lattughe e così via. E’ di colore bianco-giallognolo e il suo attacco provoca ingiallimento e avvizzimento delle foglie nonchè il deperimento progressivo dell’intera pianta.

Mandarini, le varietà principali

Il mandarino (Citrus reticulata) è un albero da frutto appartenente al genere citrus della famiglia delle Rutaceae. Con lo stesso nome si indicano i suoi frutti, definiti in botanica “esperidio”. Questi sono dotati di una buccia sottile, di colore arancione, e vengono largamente impiegati a scopi alimentari grazie al loro sapore dolce, solo leggermente acidulo, che li rende particolarmente apprezzati soprattutto consumati freschi. 

In realtà, sotto il nome di mandarini vanno sia i mandarini “comuni” che gli ibridi da questi derivati quali i mandaranci, noti anche con il nome di clementine, i tangeli (derivati dall’incrocio tra mandarini e pompelmi), i satsuma, i tangerini e così via. La varietà di mandarino maggiormente diffusa in Italia è l’avana (o mandarino comune) che da i suoi piccoli frutti, ricchi di semi, da novembre a gennaio ma risulta molto apprezzato anche il cosiddetto tardivo di Ciaculli (la località del palermitano ove si concentra la sua produzione), varietà dal gusto particolarmente dolce che da i propri frutti da febbraio ad aprile inoltrato.

Piselli, coltivazione

I piselli (Pisum sativum) sono delle leguminose non facilissime da coltivare; questo per diversi motivi: necessitano di molte cure, vengono facilmente attaccati da parassiti e malattie, danno un raccolto relativamente scarso se si pensa allo spazio occupato dalle piante e che in un piccolo orto è consigliabile coltivare non più di una o due file (meglio se di varietà precoci). Tuttavia, coltivare i piselli può dare enormi soddisfazioni tenuto conto che il prodotto fresco del proprio orto presenta delle qualità impareggiabili rispetto a quello acquistato. Vediamo quindi di saperne di più:

Cominciamo col dire che esistono due tipi di piante di piselli:

  • resistenti al freddo a seme rotondo da seminare in autunno o in primavera (raccolta alla fine di aprile o in maggio);
  • piselli rugosi da seminare solo tra marzo e luglio (raccolta da giugno in poi).

Quale che sia il tipo che decidete di piantare, il terreno va lavorato almeno 3 o 4 settimane prima della semina con l’aggiunta di terriccio organico o letame ben maturo (2 secchi per metro quadrato). Quanto allo spazio necessario, tenete conto che 20 grammi di semi saranno sufficienti per formare una fila lunga 4-5 metri e  che tra una fila e l’altra dovrete lasciare uno spazio variabile tra 60 cm e oltre 1 m a seconda dell’altezza delle piante.

Perchè le piante si ammalano

Nonostante i nostri sforzi tutte le piante sono soggette all’attacco di parassiti e all’insorgenza di malattie che possono comprometterne irrimediabilmente la vitalità. Poichè conoscere i nostri nemici e tenere costantemente d’occhio gli esemplari vegetali del nostro giardino è l’unico modo che abbiamo per ridurre al minimo le perdite, vediamo insieme quali sono i principali nemici delle nostre piante dai quali è nostro dovere tentare in ogni modo di proteggerle.

Le principali cause di malattia delle piante sono suddivisibili in tre grandi gruppi:

  • Parassiti animali
  • Parassiti vegetali (funghi e batteri)
  • Fisiopatie

I parassiti animali

Tra i parassiti animali maggiormente dannosi per le piante spiccano senza dubbio gli insetti: afidi, meglio noti forse come pidocchi delle piante, cocciniglie, bruchi ecc. Il tipo di danno che questi possono arrecare alla pianta varia in funzione di fattori diversi, fra i quali il loro apparato boccale; distinguiamo infatti insetti masticatori, come larve o bruchi, insetti succhiatori, afidi e cocciniglie, e insetti lambenti succhiatori, come le farfalle. A questi si aggiungono altri animali quali gli acari (tra cui il temibilissimo ragnetto rosso), lumache e nematodi.