Usare la cenere come fertilizzante

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Fin dall’antichità i residui della combustione del legno sono usati come fertilizzanti, a dimostrazione di come in natura sia difficile buttar via qualcosa, trovando sempre il modo di riciclare gli elementi. La cenere quindi assume un grande valore nell’economia della coltivazione e diventa pressoché indispensabile per alcune colture.

Significa forse che da oggi in poi possiamo evitare di acquistare qualunque tipo di concime ed usare solo ed esclusivamente la polvere del caminetto? Ovviamente no, altrimenti i venditori di fertilizzanti non avrebbero di che vivere. Bisogna fare dei distinguo in proposito e ricordare che molte sostanze del legno vengono bruciate nel processo di combustione, perdendo in efficacia.

Il potassio ed il fosforo, però, rimangono in grande quantità anche quando il legno è completamente bruciato, così come alcune piccole (o grandi, dipende dal tipo di legno) dosi di rame, zinco, manganese e fluoro. Questi elementi sono utilissimi alle nostre piante e possono rappresentare un’ottima alternativa al fertilizzante che troviamo nei negozi, facendoci risparmiare tempo e denaro.

Tonificare le piante, Ottobre è il mese giusto

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Non tutte le piante, proprio come capita agli esseri umani, seppure coltivate allo stesso modo e sistemate nell’identica posizione, reagiscono positivamente alle cure e all’azione dei vari prodotti. Questo dipende dalla natura delle diverse specie e dalle caratteristiche di ciascun esemplare; per cui molto spesso ci si trova di fronte a risultati sconfortanti, a cui non è facile porre rimedio proprio perché non è possibile (o almeno è molto difficile) stabilire con assoluta certezza la causa di un insuccesso.

In questi casi, di solito, si tira in ballo il famoso « pollice verde », si ammette di non possederlo e così si declina ogni responsabilità. Ora, visto che ne stiamo parlando, possiamo anche dirci — chiaro e netto — che questa storia del pollice verde è una gran bella invenzione degli inglesi che, essendo molto abili nel coltivare i fiori, possono vantarsi della misteriosa virtù che consente di ottenere risultati eccezionali anche dalle specie più difficili.

Per noi italiani, che in fatto di giardinaggio andiamo maluccio e che di passione per il verde cominciamo ad averne soltanto adesso, è meglio evitare di parlar tanto di questo famoso pollice e cercare, invece, di documentarsi meglio sulle necessità delle varie specie e sul modo di coltivarle.

Una delle fasi critiche nella vita delle piante ornamentali da appartamento è proprio quella che coincide con la fine dell’estate e il momento in cui debbono essere riportate in casa, al chiuso , dove sarano costrette  a respirare aria povera di ossigeno.

Garofano, il fiore degli Dei

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Non sempre è facile trovare la soluzione ideale per gli angoli soleggiati del giardino, considerando che parecchie specie di fiori prediligono la sistemazione in penombra o comunque al riparo dalla luce diretta. Quale pianta scegliere dunque per le zone più calde e luminose? Beh, il Garofano potrebbe rappresentare un ottimo espediente per ovviare al problema.

Cominciamo con qualche nozione generale, ricordando che il nome scientifico del Garofano è Dianthus, appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae. Proviene dalle zone temperate del pianeta ed è per questo che predilige l’esposizione in aree piuttosto calde.

La mitologia greca racconta che questo fiore nacque dalle lacrime versate da un pastore sedotto e abbandonato dalla dea Diana, mentre la tradizione cristiana fa risalire l’origine del Garofano dalle lacrime versate dalla Madonna ai piedi della Croce. Ad ogni modo, qualunque sia la credenza popolare, il Garofano è conosciuto come il fiore degli Dei.

La gardenia, il fiore d’Ottobre

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Fin dai tempi più antichi il profumo è considerato una delle prerogative essenziali per determinare il pregio di un fiore, anche perché nella fragranza delle corolle gli uomini hanno sempre creduto di ravvisare una componente magica. Non è difficile, a questo punto, individuare una delle ragioni che hanno determinato la grande popolarità di uno dei fiori più profumati: la Gardenia.

Legata a vicende letterarie e sentimentali, usata come ornamento muliebre in uno dei periodi più romantici della storia, dalla fine del ‘700 all’inizio del nostro secolo, la Gardenia simboleggia l’«ammirazione», la «galanteria» e la «purezza dei sentimenti».

Purtroppo il rigore invernale del nostro clima, almeno per quanto riguarda le regioni più settentrionali d’Italia, non ci consente di coltivare ovunque in pien’aria le varie specie di Gardenia. È possibile conservare questa pianta in appartamento tenendo presente che gli esemplari di Gardenia non possono vivere costantemente in ambiente chiuso se non in serra e quindi si possono portare in casa solamente quando stanno per fiorire.

Lilium, purezza ed eleganza

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Se volete regalare un tocco di eleganza al vostro giardino, troverete nel Lilium la soluzione ideale. Appartiene alla famiglia delle Liliacee ed in natura è possibile trovarlo in ottanta specie diverse, accomunate dalla bellezza maestosa che offre la fioritura.

La specie più nota è senza dubbio il Lilium Candidum, conosciuto a livello popolare come Giglio della Madonna, Giglio di San Luigi o Giglio si Sant’Antonio, ed è per questo che appare frequentemente in ritratti o statue di natura religiosa. Da sempre infatti il Giglio simboleggia la purezza e la castità, anche al di fuori dell’ambiente prettamente cristiano. La tradizione mitologica vuole che il Giglio sia nato da una goccia di latte sfuggita dal seno di Alcmena mentre allattava il piccolo Ercole.

Il Frangipani

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Della famiglia delle Apocinacee è più comunemente conosciuta come: Frangipani.
II Frangipani è una pianta tropicale tra le più belle del mondo, nota per i suoi fiori profumati. Il nome Plumiera attribuito al genere deriva da quello del botanico francese del XVII sec. Charles Plumier, che per primo la descrisse. Il nome comune invece si deve al profumo, che ricorda quello celeberrimo creato nel XVI sec. dall’italiano M. Frangipane. Oggi il Frangipani si trova in tutti i Paesi tropicali; in India è chiamato ‘pianta del tempio‘ perché i suoi fiori vengono portati in offerta nei templi; è estesamente coltivato in molti Paesi dell’Estremo Oriente e del Pacifico nei quali viene tradizionalmente usato per fare ghirlande (Hawaii) e nelle feste nuziali.

La Plumiera, si rinvasa preferibilmente in Aprile, usando un buon terriccio fertile. La pianta va rinvasata ogni anno fino ad utilizzare contenitori di 30 cm; in seguito ci si limita a rinnovare annualmente lo strato superficiale della composta per uno spessore di 2,5-5 cm, sostituendolo con della composta fresca. È molto importante sistemare un buon strato di cocci nel fondo del vaso per facilitare il drenaggio. Coltivato come pianta d’appartamento, il Frangipani non richiede quasi potatura; se occorre, al momento del rinvaso si tagliano alla base i rami cresciuti male.

Violetta africana, il fiore per tutte le stagioni

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Tra le innumerevoli piante da appartamento scelte per arredare un angolo della casa, la Violetta Africana è sicuramente quella che regala le maggiori soddisfazioni, grazie alla sua capacità di offrire una fioritura pressoché perenne.

Il nome scientifico di questa deliziosa pianta è Saintpaulia (in onore di Walter Von Saint Paul-Illaire, che ne scoprì la specie più nota, la Ionantha), ma comunemente viene detta appunto Violetta Africana, non perché sia parente della classica Viola, ma solo perché ne ricorda il colore.

Di solito, infatti, questo tipo di pianta è di colore viola, anche se non è poi così difficile trovare in commercio degli ibridi rosa, bianchi e blu. Le foglie invece sono di colore verde scuro nella pagina superiore e rosato in quella inferiore, dalla forma tondeggiante e ricoperte di leggera peluria.

Le piante carnivore

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Durante una bella giornata di sole un insetto entra svolazzando dalla finestra, gira un po’ intorno per poi posarsi su una strana pianta dalle foglie dentellate. Di colpo due foglie, fino allora immobili, si chiudono come un paio di mascelle e l’insetto è intrappolato tra due file di denti perfettamente uniti. Una delle più straordinarie creazioni della natura, una pianta carnivora, si è così assicurata un buon pasto. Tutto questo sembra tratto da un racconto di fantascienza, ma in effetti potrebbe avvenire tranquillamente sul vostro davanzale se teneste anche voi in casa una Dionea.

Queste ‘stranezze’ della natura si sono evolute adattandosi a luoghi dove il terreno è molto scarso di nutrimento adatto a loro, come paludi e acquitrini. Hanno gradualmente modificato le loro strutture fogliari così da poter catturare gli insetti. Inoltre, sono in grado di secernere dei succhi che disgregano i tessuti animali al fine di trame quelle sostanze necessarie per integrare la loro magra dieta.

Piante da appartamento, le più adatte alla cucina

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Il davanzale della finestra è il luogo della cucina più adatto in cui sistemare le piante da fiore. In molte cucine infatti il lavandino si trova proprio sotto la finestra o accanto a questa: ecco quindi una buona occasione per avere sotto gli occhi una piacevole macchia di colore. Se dalla vostra finestra c’è un’ottima visuale, scegliete piante piccole in modo tale che non la ostruiscano; in questo caso una fila di piante identiche come le violette africane, poste in una lunga vaschetta, è la soluzione perfetta. Inoltre tenere un solo tipo di pianta, piuttosto che una vasta scelta, vi procurerà un colpo d’occhio sofisticato e ordinato.

Non c’è bisogno di coltivare ogni anno sempre le stesse piante, si può anche cambiare. Dato che il vostro davanzale è un posto ideale per le piante da fiore, alternate opportunamente piante annuali che fioriscono d’inverno a quelle che lo fanno d’estate. Oppure, perché non piantare erbe che vengono utilizzate anche per cucinare? Potete così usarle quando vi servono e sostituirle con altre nuove quando si esauriscono.

Verbena, le specie più diffuse

Verbena bonariensis

La Verbena è una pianta annuale, biennale o perenne (a seconda della specie e della collocazione geografica) appartenente alla famiglia della Verbenacee. Comprende più di 250 specie, in genere spontanee, anche se non è difficile trovarne alcune che si adattano perfettamente alla coltivazione domestica.

Il nome deriva dal latino Verbenae, che stava ad indicare un ramoscello sacro, dato che questo genere di pianta veniva spesso usato in cerimonie religiose. Ma c’è anche un’etimologia diversa che associa il termine Verbene al celtico Ferfaen, ovvero “scacciare via la pietra”, visto l’impiego della pianta nella cura dei calcoli.

Uso officinale a parte, la Verbena è una pianta molto adatta ad arredare giardini ed aiuole ed a mostrarsi in tutto il suo splendore nella fioritura estiva, quando esplode in una miriade di fiori colorati e dalla gradevole profumazione. Come detto, esistono diverse specie di Verbena, ognuna delle quali presenta caratteristiche ed esigenze differenti. Dopo il salto troverete un elenco delle specie più diffuse con relativa gallery finale.

Davanzali fioriti

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Se volete disporre le piante sui  davanzali delle finestre bisogna che provvediate a creare un ambiente che si adatti alle loro esigenze, a cominciare dall’esposizione a nord, sud, est ed ovest della vostra casa a seconda del tempo e delle specie prescelte. Ecco di seguito alcune informazioni per fare la scelta migliore ed ottenere risultati eccellenti:

Davanzali a nord. Vi crescono bene le piante che non amano il sole. Edera, aspidistra, aucuba, tutti i tipi di felci, streptocarpus, scindapsus, rhoicissus, filodendro, peperomia, maranta, ibisco, palme, ficus, cyperus, cissus, chlo-rophytum, fatsia.

Davanzali a sud. La posizione è adatta per le piante che amano il sole. I gerani, la maggior parte dei cactus, molte piante come le aloe, la crassula, la sansevieria, il lithops, l’agave. Altre piante da includere sono la ceiosia, l’oleandro, il coleus.

Felce, semplicità e magia

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Se volete creare un angolo di verde perenne nel vostro giardino, la Felce può essere la soluzione ideale. Appartiene al genere delle Pteridofite e si può considerare una delle piante più antiche della Terra, con le sue innumerevoli specie sia rustiche che da appartamento.

Il suo habitat naturale è il bosco e quindi il terreno fertile ed umido, al riparo dai raggi diretti del sole, ma come detto può trovare posto anche in un comune giardino, purché venga collocata in un angolo ombreggiato. La Felce non richiede attenzioni particolari ed è in grado di provvedere da sola ai propri bisogni, salvo richiedere qualche vaporizzazione nei periodi più caldi dell’anno (specie se posta in un ambiente secco, all’interno di un appartamento).

Giardini in bottiglia (quinta parte) le cure necessarie

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Mettete il vostro contenitore di vetro dove riceva la giusta quantità di luce, ma non esponetelo ai raggi diretti del sole. Un davanzale verso nord è l’ideale. Vi accorgerete che la condensa si ferma sulle pareti interne della bottiglia ogni pochi giorni. Questo non deve preoccuparvi: togliete solamente il tappo per qualche ora fino a lasciar seccare la composta in superficie, poi richiudete. Lasciare aperto il contenitore serve inoltre a rinnovare con aria fresca l’atmosfera del ‘giardino‘.

Più o meno una volta la settimana, dovrete controllare il vostro giardino in bottiglia, per vedere se necessiti di qualche cura. Se vedete qualche foglia morta o sostanze in putrefazione sul terreno, toglietele immediatamente. Appena vi accorgete che qualche foglia sta scolorendo toglietela immediatamente perché potrebbe favorire lo sviluppo di batteri o di muffe entrati casualmente e inattivi fino ad allora. Se una pianta sta crescendo con grande vigore e comincia ad occupare sempre più spazio nella bottiglia, sarà bene potarla subito per evitare che soffochi le altre piante. Se tutto va bene, non dovreste preoccuparvi di altri interventi: le vostre piante baderanno benissimo a se stesse. Basterà rinnovare la tavoletta di fertilizzante ogni 2-3 mesi per favorire una sana crescita.

Erba Miseria, per arredare al meglio interni e giardini

Tradescantia albiflora

L’Erba Miseria deve il suo nome alla facilità con la quale viene coltivata grazie a poche, insignificanti cure ed allo scarso nutrimento del quale abbisogna per crescere e moltiplicarsi. Appartiene al genere delle Commilinacee e vanta la presenza di una sessantina di specie, sia rustiche che coltivate in appartamento.

E’ caratterizzata da foglie lunghe ed ovali (a volte lanceolate) con colori che vanno dal verde all’azzurro, dal rosa al rosso porpora, a seconda della specie di appartenenza. Generalmente fiorisce in tarda primavera-inizio estate, presentando all’apice dei fusti fiorellini di colore rosa, lilla o bianco.

Non è difficile ottenere un buon risultato nella coltivazione dell’Erba Miseria, a patto che si rispettino delle regole ben precise, specie per quanto riguarda l’esposizione. Questo tipo di pianta, infatti, preferisce una collocazione in zone ombreggiate, essendo nemica dei raggi diretti del sole. La temperatura non deve mai essere inferiore agli 8°C ed è per questo che si consiglia di evitare l’esposizione esterna nei mesi più rigidi dell’anno.