Coriandolo, la pianta amica dello stomaco

coriandolo

Il nostro tour virtuale alla scoperta delle piante di interesse officinale si ferma oggi davanti al Coriandolo, appartenente alla famiglia delle Apiacee ed originario del lontano Oriente.

Il nome botanico è Coriandrum sativum, che trova la sua etimologia nel greco koros = cimice, a causa dell’odore poco gradevole del frutto nella fase precedente alla maturazione. Può raggiungere i 60 centimetri di altezza ed è facilmente riconoscibile per via dei fiori “ad ombrello” dal colore bianco che compaiono nella stagione più calda dell’anno, per lasciare poi il posto a numerosi semi sferici.

Generalmente il Coriandolo si trova allo stato spontaneo, ma è possibile coltivarlo sia come pianta medicinale che come pianta destinata all’uso culinario. Come coltivarlo, dunque, affinché sia utile in cucina e ci aiuti a curare i nostri piccoli grandi malanni?

Albizia, ovvero l’Acacia di Costantinopoli

albizia

Ancora una volta sulle pagine di PolliceGreen spunta una pianta dalla forma caratteristica, particolarmente apprezzata per la decorazione di parchi e bordure stradali. Parliamo dell’Albizia, appartenente alla famiglia delle Mimosacee ed originaria dell’Asia occidentale, da dove ha trovato poi larga diffusione in tutte le zone a clima temperato del pianeta.

Si tratta di una pianta che può raggiungere i 10 metri di altezza grazie al tronco con portamento eretto ed alla chioma ramificata. Le foglie sono molto somiglianti a quelle della felce, con numerosissime foglioline sottili che regalano alla pianta un aspetto elegante. I fiori invece sono estremamente caratteristici per via dei lunghi stami, che allungandosi offrono uno spettacolo di leggerezza dal colore rosa o violetto.

Piante grasse: il cacto peloso

cacto peloso

Il Cacto peloso non è in assoluto la pianta grassa più bella che i miei occhi abbiamo mai visto, ma essendo una delle più diffuse in natura, mi sembra giusto dedicarle qualche riga, in modo che i nostri affezionati lettori abbiano tutte le nozioni per una buona e corretta coltivazione.

Cominciamo col dire che si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America del Sud. Generalmente viene coltivata in vaso, ma nel caso venga posta in piena terra, potrà raggiungere altezze di tutto rispetto, alzandosi fino a 2-3 metri.

E’ caratterizzata da un fusto eretto, ricoperto di spine radiali dal colore giallastro, circondate a loro volta da un fitta peluria bianca, specie negli esemplari più giovani. Nel periodo più caldo dell’anno, poi, la pianta produce dei fiori di dimensioni ridotte, che sbocciano di notte e restano per lo più nascosti nella peluria, per poi appassire e lasciare spazio ai frutti che contengono numerosi semi.

Cisto, il fiore che dura un solo giorno

cisto

Strano destino quello del Cisto, fiore dalla rara bellezza, ma dalla durata molto limitata nel tempo, tanto che si fa in tempo a vederlo nascere ed appassire nel corso di un solo giorno. Si tratta di una pianta della famiglia delle Cistacee che comprende una ventina di specie sempreverdi, originarie del bacino del Mediterraneo.

Ha un aspetto tondeggiante e ramificato, con foglie vellutate dal colore verde brillante e fiori rosa o bianchi molto simili nella forma alla rosa selvatica. Fiorisce in primavera e, come detto, ogni singolo fiore dura un solo giorno, ma la pianta ha una fioritura prolungata nel tempo, regalando uno spettacolo continuo nel corso dei mesi.

A fioritura conclusa, poi, appariranno i frutti, ovvero delle piccole capsule che contengono numerosissimi semi, che poi daranno vita ad altre piante, riempiendo l’ambiente circostante. Generalmente il Cisto cresce allo stato spontaneo, ma non è raro trovarlo in giardini ed aiuole. Come coltivarlo dunque?

Il Cavolo ornamentale colora l’inverno

cavolo ornamentale

Mancano ormai poche ore al tradizionale cenone di Natale ed al momento dello scambio dei regali tanto atteso dai bambini  (e non solo…). E allora che ne dite di presentarvi al cospetto della padrona di casa con in mano un bel Cavolo ornamentale?

Detto in questo modo potrebbe sembrare uno scherzo, ma gli appassionati di giardinaggio sanno perfettamente che esiste una varietà di Cavolo molto decorativa, che in questo periodo dell’anno fa bella mostra di sé nei vivai e nei negozi di fiori.

Stiamo parlando di una pianta appartenente alla famiglia delle Cruciferae, ottenuta da un’ibridazione della Brassica Oleracea (il cavolo comune). Diversamente dalla pianta-madre, non produce la “testa” ed è caratterizzata da foglie di diverse colorazioni (giallo, rosa, arancio, porpora) che si arricciano sui bordi

Acalypha hispida, un regalo originale per il Natale

Acalypha hispida

Per gli affezionati lettori di PolliceGreen ancora un’idea originale da presentare ad amici e parenti come regalo di Natale, in luogo della classica e scontatissima Stella. Naturalmente il colore dominante deve essere rigorosamente il rosso e allora perché non orientarsi verso l’acquisto di una Acalypha hispida?

Si tratta di una pianta della famiglia delle Euphorbiacee, caratterizzata da infiorescenze lunghe e pendule formate da numerosissimi fiorellini rossi, che ravvivano l’ambiente da aprile ad ottobre. Le foglie invece sono a forma di cuore, di colore verde scuro e ricoperte di peli.

Non è una pianta facile da coltivare, ma con qualche piccolo accorgimento anche i principianti nell’arte del giardinaggio potranno godere della sua bellezza per lungo tempo. Come prendersi cura, dunque, dell’Acalypha hispida?

L’Abete del Caucaso

abete del caucaso

Si fa presto a dire “albero di Natale”, ma avete mai indagato su quale sia il nome preciso del vostro amico delle feste? Eh già, perché in casa potreste ritrovarvi un esemplare di Abete rosso o un magnifico Abete bianco, già ampiamente illustrati sulle pagine di PolliceGreen, ma potreste anche essere di fronte ad un Abete del Caucaso, altrimenti detto Abete di Nordmann. Come riconoscerlo?

Il particolare che meglio lo identifica è la forma piramidale o conica con portamento rustico ed altezza che può raggiungere i 30 metri. Le foglie sono rappresentate da aghi di colore verde scuro, che ricoprono completamente i rami, protendendosi in avanti. Le pigne invece sono di colore rossastro, lunghe dai 10 ai 18 centimetri e presenti in prossimità della cima.

E’ largamente utilizzato nella medicina tradizionale ed alternativa per via delle proprietà espettoranti e balsamiche, date dalla resina, dalle gemme e dai rami.

Acero giapponese bonsai, il regalo giusto per Natale

acero giapponese

Se a Natale volete regalare una pianta che non sia la classica Stella, potreste orientarvi sull’Acero Giapponese bonsai, albero dalla straordinaria bellezza, che muta colore nel corso dell’anno. D’accordo il prezzo rispetto alle piante tipicamente natalizie è un po’ più elevato, ma volete mettere la soddisfazione nel regalare una così originale creazione?

Il nome botanico è Acer palmatum ed in natura può raggiungere i 10 metri di altezza con la sua chioma tondeggiante e le foglie decidue o sempreverdi, che nella stagione autunnale assumono una colorazione che va dal giallo al rosso-arancio.

Nella versione bonsai è piuttosto difficile da coltivare, ma seguendo delle regole ben precise anche i meno avvezzi all’arte del giardinaggio possono riuscire a far crescere un esemplare di Acero giapponese forte e rigoglioso. Come comportarsi dunque di fronte ad una piantina di Acer palmatum bonsai?

Fico d’India, la pianta grassa commestibile

fico d'india

Tralasciamo per un momento i post dedicati al Natale e torniamo ad occuparci di piante grasse, rivolgendo la nostra attenzione ad una di quelle maggiormente conosciute ed apprezzate, vale a dire il Fico d’India (Opuntia ficus indica).

Appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originario del Messico, il Fico d’India non è amato solo per la sua forma caratteristica e bella da vedere, ma anche per i suoi frutti saporiti e gustosi e per le sue pale commestibili.

La pianta è caratterizzata da fusti eretti formati da pale ovali, appiattite e spinose, lunghe dai 30 ai 70 centimetri. Da maggio a settembre produce infiorescenze molto vistose con colori che vanno dal bianco al giallo all’arancio, a seconda della specie. I frutti invece sono rappresentati al grosse bacche (i classici fichi d’India) ricoperte di spine, dal colore verde che si trasforma poi in arancio o in rosso vivo nel periodo della maturazione.

Come creare un segnaposto natalizio con le piante

agrifoglio

Natale è sempre più vicino e nella fretta dei preparativi può capitare di dimenticare qualche prezioso dettaglio che può arricchire la giornata di festa, rendendola unica ed indimenticabile. Tanto per fare un esempio, avete pensato a come stupire gli ospiti con l’addobbo della tavola?

D’accordo, avete già tirato fuori la tovaglia buona, quella che si usa solo per le grandi occasioni, e magari avete messo mano anche all’argenteria che solitamente fa bella mostra di sé nella vetrina del salotto… Ma manca ancora un piccolo particolare per rendere la vostra tavola simpatica ed originale: il segnaposto natalizio.

In commercio ne trovate in grande quantità, con forme e colori diversi, economici o di gran classe, ma volete mettere la soddisfazione di creare con le vostre mani un segnaposto a tema, utilizzando le nostre amiche piante? E allora ecco qualche semplice creazione da realizzare per fare in modo che il Natale del 2009 sia ricordato come il più bello degli ultimi anni.

La storia dell’albero di Natale

albero di natale

Ogni anno nel mese di dicembre le case degli italiani accolgono un gradito ospite, addobbandolo e ricoprendolo di attenzioni come fosse uno di famiglia. Parliamo dell’Albero di Natale, che insieme al Presepe rappresenta il simbolo delle festività natalizie. Ma dove nasce l’usanza di abbellire un abete con palline colorate, nastri e luci?

E’ ovvio che dobbiamo muoverci sul terreno della leggenda, visto che, contrariamente al Presepe, non c’è stato un evento “storico” tale da giustificare la pratica. Ma è interessante anche scoprire il motivo per cui l’abete venisse venerato dalle antiche popolazioni, tanto da diventare così importante per il Natale.

A dare importanza all’abete e, più in generale agli alberi che si prestano all’addobbo natalizio, è il suo carattere di sempreverde. Anticamente infatti, tale pianta veniva venerata proprio per la sua capacità di restare “vestita” anche in inverno, quando la natura perde i suoi meravigliosi colori e lascia uno scenario desolante per la vista.

Borragine, ottima per il cenone di Natale

borragine

Tutto pronto per il cenone di Natale? Ci auguriamo di si, ma se siete alla ricerca di una ricetta per deliziare e stupire i vostri ospiti, vi consigliamo di prendere in considerazione la pianta di Borragine, poco significativa dal punto di vista ornamentale, ma di grande importanza per quando riguarda l’aspetto culinario.

Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Borraginacee, diffusa per lo più nell’area mediterranea, dove cresce e prolifica allo stato spontaneo. Può raggiungere il metro di altezza ed è caratterizzata da foglie dal colore verde scuro, lunghe fino a 15 centimetri e ricoperte da una folta peluria. I fiori, visibili da aprile a settembre, sono di colore blu-viola.

Della Borragine sono note le proprietà officinali, essendo usata come antifebbrile, come diuretico e come calmante della tosse, ma ancor più noto è il suo utilizzo in cucina, specie in questo periodo dell’anno, quando le sue foglie sono parecchio ricercate per preparare diversi piatti deliziosi.

Edera, per un Natale elegante e pieno di fascino

centrotavola edera

Le edere sono dei rampicanti sempreverdi molto decorativi e di rapido accrescimento che con un minimo di attenzione durano a lungo. Le poche specie che costituiscono il genere Hedera hanno prodotto innumere­voli varietà con foglie che variano in forma e dimensione, da minuscoli rombi fino a grandi lamine stellate con punte allungate. Anche le colorazioni vanno dal semplice verde fino a complesse decorazioni dorate e argentate, gialle, crema e grigie.

Sono piante vigorose i cui steli produco­no radici aeree che aderiscono su superfici ruvide consentendo alla pianta di sviluppar­si rapidamente lungo muri o graticci di legno. Più modestamente si può far cresce­re la pianta in casa su canne di giunco e piccoli graticci oppure lasciandola espande­re ai lati di un mastello o pendere da un cesto sospeso. Se si preferisce una forma più compatta e cespugliosa, si cimano rego­larmente gli apici vegetativi.

Le edere sono semplici da coltivare e in opportune condizioni non presentano pro­blemi di sorta: è sufficiente garantire un ambiente luminoso, aerato e fresco.

Le esigenze invernali non differiscono molto da quelle della sta­gione vegetativa. La pianta può essere esposta a temperature molto basse e so­pravvive anche a meno di 7 °C, sebbene in simili condizioni il suo sviluppo sia mode­sto. È consigliabile mantenere la tempera­tura dell’ambiente sui 10 °C e una certa illuminazione per non deprimere lo svilup­po e la colorazione delle foglie.

Come realizzare un centrotavola di Natale con le piante

centrotavola natale

Mancano pochi giorni al Natale e siamo tutti indaffarrati nella corsa all’ultimo regalo (tredicesima permettendo, naturalmente). Ma tra una faccenda e l’altra non dimentichiamo di preparare qualcosa di speciale per la nostra tavola e non solo per quanto riguarda il tradizionale pranzo in sé.

Sarebbe carino, infatti, arredare la mensa con una nostra creazione, qualcosa di originale che ci valga i complimenti degli ospiti o semplicemente qualcosa che arricchisca nel migliore dei modi il tavolo della cucina o del salotto nel periodo delle feste.

Che ne dite allora di un bel centrotavola natalizio creato con le nostre mani, utilizzando magari piante, fiori secchi, pigne e rametti d’albero? La realizzazione è molto semplice e non richiede chissà quanto tempo, regalandovi alla fine un ottimo motivo di soddisfazione personale. Siete pronti a far uscire l’artista che è in voi?