Coleus, la bellezza delle foglie

coleus

Tra le tante piante che regalano un magnifico spettacolo dal punto di vista estetico, merita particolare attenzione il Coleus (Coleus blumei), appartenente alla famiglia delle Labiatee ed originario delle zone temperate di Asia ed Africa.

Alla fioritura piuttosto insignificante fa da contraltare un fogliame dalle magnifiche colorazioni che vanno dal rosso all’arancio, dal giallo al verde, dal bianco al blu, a seconda della specie.

Anche le forme delle foglie si differenziano da una varietà all’altra, mostrandosi ora ovali, ora appuntite, ora cuoriformi, e dando vita a scenari di rara bellezza all’interno delle nostre aiuole (o nei vasi, se coltivate all’interno di un appartamento).

Idrocoltura, come attuarla

 idrocoltura

Oltre alle piante «grasse» o succulente, sap­piamo che le specie da appartamento com­prendono esemplari di vario tipo e dalle ca­ratteristiche ben diverse. Delle specie da appartamento in generale abbiamo già parlato diffusa­mente in molti articoli, con particolare riferimento all’importante quanto delicata operazione delle annaffiatu­re.

Ben sapendo quanto sia difficile e determi­nante saper dosare la quantità ottimale di acqua per ogni tipo di pianta da apparta­mento, e per suggerirvi una tecnica di coltura in grado di semplificare, per non dire eliminare, qualsiasi problema o difficol­tà legati alla somministrazione d’acqua, oggi voglio parlarvi dell’idrocoltura, ossia della col­tivazione in vasi ricolmi di acqua invece che di terra.

Per capire le vaste e reali possibilità di ap­plicazione di questo particolare tipo di col­tivazione è necessario tener presente questi due punti:

Sambuco, pianta magica e curativa

sambuco

Sambucus nigra è il nome botanico del Sambuco, pianta appartenente alla famiglia delle Caprifoliacee ed originaria di Europa, Asia ed America, molto diffusa alle nostre latitudini.

Generalmente cresce allo stato spontaneo presso boschi e corsi d’acqua, ma ciò non toglie che possa anche essere coltivato in giardino per donare, a seconda delle stagioni, un tocco di bianco o di colore all’ambiente circostante.

Il Sambuco può raggiungere i 10 metri di altezza con la sua chioma allargata ed i fusti eretti e nodosi, piuttosto ramificati. Le foglie sono decidue e al momento della caduta lasciano una sorta di cicatrice sulla corteccia. I fiori sono di colore bianco e fanno la loro comparsa nel periodo che va da aprile a giugno, lasciando poi il posto a grappoli di bacche nere che rappresentano il frutto.

Piante medicinali: l’Acetosa

acetosa

L’acetosa, ha un fusto eretto di colore rossastro, ramificato. Le fo­glie sono grandi, astate. Quelle ba­sali sono dotate di un lungo picciolo, mentre le superiori sono flessili. I fiori compongono delle pannocchie di colore verde-rossastro. La fioritura inizia a fine primavera e dura tutta l’estate. La pianta può raggiungere il metro d’altezza.

Questa pianta va colta in maggio-giugno prima della piena fioritura. Si utilizzano la parte aerea, le foglie e i fusti teneri, le radici.

Avvertenze: proibita a quanti soffrono di calcoli, artrite, gotta, reu­matismi e iperacidità. In caso di ele­vata ingestione di foglie crude sono stati riscontrati avvelenamenti con lesioni renali in bambini. Incompa­tibilità con le acque minerali e con i contenitori in rame.

Benché il suo gusto asprigno esalti il sapore dei contorni, in partico­lare degli spinaci e delle verdure cotte, l’acetosa deve essere usata con molta cautela.

Le foglie della pianta possono essere con­sumate fresche nelle insalate in piccole quantità in primavera come blando de­purativo.

La pianta contiene vitamina C, ossalato dì potassio e acido ossalico, ferro.

 

Fiorangelo, ovvero il Gelsomino della Madonna

fiorangelo

Il Philadelphus, comunemente conosciuto come Fiorangelo o Gelsomino della Madonna, è un una pianta appartenente alla famiglia delle Sassifragacee, originaria dell’Europa, dell’Asia e dell’America del nord. Comprende circa 75 specie, caratterizzate da foglie decidue, dal colore verde scuro e dalla forma ovato-allungata, che donano alla pianta un aspetto sferico.

I fiori sono bianchi, a forma di coppa e fanno la loro comparsa all’inizio dell’estate, rallegrando l’aria con il loro intenso profumo. Cresce allo stato spontaneo, ma può essere anche “allevato” all’interno dei nostri giardini, essendo una pianta che richiede poche e semplici cure.

Predilige la collocazione in pieno sole, pur resistendo perfettamente anche in posizione semi-ombreggiata, mentre non ha particolari esigenze di temperatura, visto che sopporta egregiamente sia il freddo intenso che il caldo soffocante.

Il Mughetto, candore e profumo nel nostro giardino

mughetto

Se oltre ai magnifici colori amate circondarvi dell’inebriante profumo delle vostre amiche piante, non potete proprio fare a meno di piantare qualche delizioso esemplare di Convallaria majalis, meglio conosciuta con il nome di Mughetto.

Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria dell’Europa e dell’Asia settentrionale, dove fa bella mostra di sé nei boschi di latifoglie per lo più allo stato spontaneo. E’ caratterizzata da un rizoma sotterraneo che produce due foglie lunghe e lanceolate dal colore verde chiaro.

Nel periodo primaverile in mezzo alle foglie si forma un lungo stelo eretto, sul quale compaiono poi dei fiorellini bianchi e profumati a forma di campanula. In estate i fiori lasciano il posto ai frutti, dalla forma tondeggiante e dal colore rosso.

Piante da appartamento: la Sanseveria

sanseveria

La Sanseveria è una delle piante da appartamento più diffuse alle nostre latitudini, sia per la semplicità di coltivazione che per la capacità di arredare l’ambiente, regalando alla vista un gradevole spettacolo.

E’ una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria delle zone tropicali dell’Africa, da dove poi si è diffusa in diverse regioni del globo con clima non troppo rigido. In Italia se ne consiglia la coltivazione in luogo chiuso, azzardando la collocazione in piena aria solo nel periodo più caldo dell’anno.

La caratteristica comune a tutte le specie è rappresentata dalle foglie carnose, spesso allungate e con striature più chiare rispetto al verde “di base”. La fioritura è di scarsa importanza e si manifesta con grappoli di fiori dal colore bianco o verde chiaro.

La Ginestra dei carbonai

ginestra dei carbonai

Gli affezionati lettori di PolliceGreen ricorderanno senza dubbio un articolo dedicato alla Ginestra, nel quale venivano dettagliatamente indicate le cure relative alla coltivazione. Perché allora tornare sull’argomento? Perché oggi vogliamo dedicarci ad una particolare varietà di questa spettacolare pianta, ovvero il Cytisus scoparius, comunemente conosciuto come Ginestra dei carbonai.

A prima vista potrebbe essere confusa con la Ginestra comune, ma se facciamo lo sforzo di avvicinarci alla pianta, possiamo notare che il Cytisus scoparius presenta la sezione dei rami a forma pentagonale, a differenza dell’altra che invece è a sezione tondeggiante.

Appartiene alla famiglia delle Fabacee ed è originaria dell’Europa, dell’Asia minore e dell’Africa. Alle nostre latitudini è piuttosto diffusa sia nelle zone montuose che a bassa quota, rallegrando la vista nei pressi dei boschi o lungo i sentieri con il suo colore giallo intenso.

Cercis siliquastrum, ovvero l’Albero di Giuda

albero di giuda

Il Cercis siliquastrum è conosciuto dai più come Albero di Giuda, per via della tradizione cattolica che racconta l’impiccaggione dell’apostolo traditore tra i suoi rami. Ma questo non significa certo che sia un albero da disprezzare o che non si possa coltivare nei nostri giardini. Anzi, i suoi colori spettacolari contribuiranno a rallegrare l’ambiente circostante, offrendo uno spettacolo differente per ogni stagione.

Stiamo parlando di una pianta appartenente alla famiglia delle Fabacee ed originaria dell’Asia minore, che ha trovato poi larga diffusione in tutto il bacino del Mediterraneo.

E’ caratterizzato da fiori riuniti in racemi, dal colore rosso o rosa-violaceo, che fanno la loro comparsa ancor prima delle foglie. Queste ultime sono ovali o a forma di cuore e attraversate da caratteristiche nervature. I frutti invece sono rappresentati da legumi appiattiti dal colore rossiccio, che resistono sui rami per tutto l’inverno, assumendo via via una colorazione brunastra.

Piante grasse, come nutrirle e moltiplicarle

piante grasse

Negli articoli di questi giorni abbianmo abbondantemente trattato l’argomento “piante grasse”, partendo dal terreno più adatto a loro, spiegando come annaffiarle, ed in fine come prendersene cura e quando effettuarne il rinvaso.

Quest’oggi vedremo invece come nutrire al meglio le “nostre piccoline” e come ottenerne delle nuove.

Iniziamo proprio dal nutrimento più adatto:

al momento dell’impianto è bene mescolare al terriccio un po’ di concime organico in polvere, secondo le dosi indicate sulla con­fezione di ogni prodotto.

Durante il periodo vegetativo, con scaden­za mensile, è opportuno aiutare le piante con fertilizzante minerale solubile (metà dose della quantità indicata sulla confezione del prodotto) aggiunto a estratto di alghe (sem­pre in quantità dimezzata rispetto a quella indicata).

Capelvenere, la felce d’appartamento

capelvenere

L’Adiantum capillus Veneris, meglio conosciuta come Capelvenere, è una pianta che deve in suo nome alla particolare conformazione “a cascata” del suo fogliame, che ricorda vagamente la capigliatura della dea Venere. Si tratta di una felce appartenente alla famiglia delle Polipodiacee ed originaria del Brasile, che può vivere indifferentemente sia all’aperto che all’interno di un appartamento, purché se ne rispettino le esigenze primarie.

Ha foglie cuneiformi dal colore verde brillante che contrastano con il nero dei rachidi, offrendo uno spettacolo particolarmente apprezzabile per la vista.

Allo stato spontaneo cresce soprattutto in prossimità dei corsi d’acqua, trovando nell’ambiente umido l’habitat ideale per la propria vita. Come detto, però, può essere coltivato sia in casa che in giardino con dei piccoli accorgimenti legati per lo più alla collocazione ed al grado di umidità dell’aria.

Piante grasse, come prendersene cura e quando effettuare il rinvaso

 piante grasse

 Un’altra importante precauzione che è bene osservare quando parliamo di piante grasse, è quella di effettuare frequenti controlli delle piante, per constatare tempestiva­mente l’eventuale presenza di parassiti o di malattie crittogamiche.

Fra i nemici più temibili delle piante grasse vi sono due parassiti vegetali (Botrytis cine­rea e Phytophora cactorum) che si sviluppa­no quando vi è un eccesso di umidità e che contribuiscono all’insorgere dei fenomeni di marciume. Per difendere le piante da questi due nemici, oltre al rigoroso controllo delle annaffiature, è opportuno ricorrere almeno una volta al mese al solfato di rame, da spargere sulla pianta proprio come se si vo­lesse incipriarla tutta.

Fra i parassiti animali vi sono le cocciniglie, gli afidi, il ragno rosso, le tripidi e le luma­che.

Babiana, la bulbosa dalla fioritura spettacolare

babiana

Se volete arredare il vostro giardino con un tocco di colore, circondandovi di uno spettacolo di rara bellezza, potete puntare sulla coltivazione della Babiana, splendida pianta appartenente alla famiglia delle Iridacee ed originaria dell’Africa centro-settentrionale (in particolare Zibabwe e Namibia).

Si tratta di una pianta dalla crescita piuttosto ridotta (generalmente non supera i 40 centimetri di altezza), che comprende numerose specie a foglia decidua, visto che comincia a spogliarsi nel periodo della fioritura per poi restare senza fogliame fino all’inverno inoltrato.

Nonostante ciò, la Babiana è apprezzata per la sua spettacolare fioritura dal colore bluastro, rosa o bianco a seconda della specie, che rallegra la vista per tutto il periodo primaverile e ad inizio estate. Come coltivarla, quindi, per ottenere vasi ed aiuole al massimo dello splendore?

Piante grasse, come annaffiarle

piante grasse

II dosaggio delle annaffiature è molto im­portante nella coltivazione delle piante gras­se. Esse, infatti, sono particolarmente sensi­bili agli eccessi di umidità e ai fenomeni de­rivanti dai ristagni idrici, che si manifestano con segni evidenti: le foglie o i fusti diven­tano molli e trasparenti e, alla minima pres­sione, lasciano apparire attraverso gli stomi che costellano i loro tessuti un succo un po’ vischioso. In seguito, soprattutto quando il marciume intacca il colletto (il punto di at­tacco fra la parte aerea della pianta e la mas­sa delle radici) gli esemplari accennano ad afflosciarsi e, infine, si ripiegano su se stessi e muoiono.

Per evitare tutto questo, è bene seguire que­ste norme:

la temperatura: l’acqua non deve mai essere troppo fredda, ma a temperatura ambiente;