La potatura, tecniche e consigli

potatura

Più volte sulle pagine di PolliceGreen abbiamo parlato di “potatura”, limitandoci però a consigliare l’eliminazione di parti secche o rovinate della pianta. Ma l’intervento di potatura non consiste solo in questa operazione ed implica invece delle conoscenze specifiche in materia acquisibili unicamente con pratica ed esperienza.

In questo senso non possiamo esservi un granché utili, ma possiamo tuttavia illustrarvi tutti gli interventi che si possono effettuare su un albero ed i diversi tipi di potatura utilizzati dagli esperti. E allora, amici giardinieri dilettanti, mano alle forbici e seguiteci nel lungo elenco che andiamo a proporvi.

Il rinvaso: come si fa

rinvaso

Con il mese di Febbraio si può dire che la parentesi sta per concludersi, almeno per quanto riguarda il periodo di maggior fred­do e già si avvertono le prime avvisaglie della bella stagione che si manifestano an­che nell’attività vegetativa delle specie da appartamento. Infatti, queste piante, dopo una stasi di circa due mesi, riprendono a vegetare, a produrre foglie e germogli, tralci e nuove radici. Questo fenomeno, che è strettamente collegato al naturale ciclo evo­lutivo nell’anno solare, impone di effettuare alcune operazioni di giardinaggio.

Fra queste operazioni, ve n’è una di capi­tale importanza per le piante ornamentali che, pur vivendo normalmente in casa, sen­tono l’avvicinarsi della buona stagione, e che verso la metà di febbraio (ossia prima che si «sveglino» dal letargo invernale) possono (o debbono) essere rinvasate senza subire alcun danno.

Un rinvaso più tardivo potrebbe essere molto pericoloso e provo­care, addirittura, la morte dell’esemplare. Per procedere al rinvaso delle piante da appartamento bisogna anzitutto preparare il nuovo recipiente, curando che esso non sia molto più largo del precedente (in genere bastano due centimetri in più di diametro per garantire la vita della pianta per almeno un anno). I vasi più raccomandabili sono quelli a «riserva d’acqua» che risolvono quasi totalmente il problema delle annaffia­ture.

Crassula falcata, la succulenta a forma di falce

crassula falcata

Al genere Crassula appartengono circa 300 specie di piante succulente, originarie per lo più della zona sudafricana. In queste poche righe vogliamo però concentrare la nostra attenzione su una varietà molto apprezzata sia per la forma curiosa che per la meravigliosa fioritura.

Mi riferisco alla Crassula falcata (conosciuta anche come Rochea falcata), caratterizzata da foglie a forma di lama di falce dal colore grigio-verde e da fiori molto appariscenti dal colore rosso, che ne fanno una delle succulente più belle in natura.

E’ una pianta di facile coltivazione che non necessita di particolari cure, ma chiede solo di essere rispettata nelle esigenze primarie. E allora come fare ad ottenere una stupenda Crassula falcata?

Forsizia, il fiore del mese di Febbraio

Forsythia

II nome di questa pianta ricorda quello del­l’orticoltore inglese William Forsyth, vissuto nel Settecento, che fu uno dei fondatori del­la Royal Horticoltural Society di Londra, la più importante ed autorevole associazione botanica del mondo.

La forsizia è una delle specie arbustive più rustiche e generose che si conoscano; essa — in genere — fiorisce tra febbraio e aprile, secondo la specie e le condizioni climatiche, coprendosi di una profusione di corolle giallo-oro, più o meno grandi e di tinta più o  meno brillante.

La coltivazione della forsizia è tra le più semplici, ed esige unicamente annaffiature estive abbondanti, una concimazione a base di fertilizzante organico in autunno e una energica potatura dopo la caduta dei fiori. Di solito la potatura della forsizia si esegue molto semplicemente raccogliendo i rami fioriti per farne una decorazione per l’appartamento. Comunque, il «taglio» deve essere tale da eliminare i rami più vecchi e deve essere completato da una lieve spuntatura al legno di più recente formazione. La forsizia vive bene sia in pieno sole sia a mezz’ombra e non ha particolari esigenze in fatto di terreno; sopporta bene anche il terreno calcareo.

 

Russelia, la pianta fiorita tutto l’anno

russelia

Per chi ama circondarsi di colore per tutto l’anno, la pianta ideale potrebbe essere la Russelia, appartenente alla famiglia delle Scrophuliacee ed originaria dell’America centrale. E’ caratterizzata da fusti sottili e ramificati, ricoperti da foglie verdi che le ragalano un aspetto molto compatto.

Da febbraio ad ottobre (in presenza di clima mite anche per tutto il corso dell’anno) si riempie di piccoli fiori a forma tubolare, dal caratteristico colore arancio. La varietà “campechiana”, invece, si colora di lilla, regalando uno spettacolo ancor più suggestivo all’ambiente circostante.

La Russelia può essere coltivata sia in vaso che in piena terra, a seconda del clima, poiché si tratta di una pianta che mal sopporta i rigori dell’inverno e la temperatura ideale non deve mai scendere al di sotto dei 10°C.

Lavori mese per mese: Febbraio

lavori mese di febbraio

In casa:
evitare l’esposizione delle piante da appartamento, fiorite o non, all’azione diretta del sole. Non portare incautamente all’esterno le piante d’appartamento, anche se, specie nell’Italia centro meridionale, la temperatura è notevolmente salita. È meglio usare prudenza e attendere che la stagione sia definitivamente entrata nella primavera e la temperatura si mantenga sufficientemente alta.

Potare a circa un palmo di altezza e riporre in luogo buio e fresco, senza alcuna annaffiatura, la stella di Natale (Euphorbia pulchem’ma). In maggio si provvedere a rinvasarla, si rimetterà il vaso all’aperto e si darà inizio alle normali operazioni colturali.

Sul balcone:
aprire ogni tanto i pannelli vetrati che chiudono serre o lettorini per far respirare le piante e impedire un dannoso accumulo di umidità. Questa operazione deve essere compiuta nelle ore di sole e l’apertura dei vetri non deve durare più di un’ora.

Potare i rosai se non era già stato fatto in gennaio.

Idrocoltura, altre norme per non fallire

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Nei giorni scorsi abbiamo visto come attuare l’idrocoltura e le prime norme da seguire per praticarla con successo, oggi, come anticipatovi, vi illustrerò altre norme da seguire per non fallire nell’idrocoltura:

la sistemazione nel vaso: procurato il vaso adatto, si fanno passare le radici attraverso i fori del coperchio. È importante distribuire ordinatamente la massa radicale nei vari fori per facilitare l’equilìbrio della pianta. Per bilanciare la base dell’esemplare e fissarne definitivamente la posizione, si riempie la cavità del coperchio con sassi ed eventual­mente con un po’ di sfagno (uno speciale muschio che assorbe molta acqua e mantie­ne a lungo l’umidità). Se la pianta ha una struttura molto slanciata ed esile, o addirit­tura «rampicante», è bene affiancarla a un sostegno in plastica (i coperchi dei vasi hanno due fori particolari che servono ap­punto all’inserimento delle bacchette di so­stegno che devono poggiare sul fondo del recipiente);

Piante da appartamento: il Ficus triangularis

ficus triangularis

Cercate una pianta stravagante e simpatica per abbellire l’interno della vostra casa? E allora potete provare a procuravi un Ficus triangularis, nella speranza che siate così fortunati da reperirla nel vostro vivaio di fiducia.

Si tratta infatti di una pianta non molto comune alle nostre latitudini, tanto che spesso la sua diffusione è affidata alle sapienti mani degli esperti di talee, che si prodigano nel creare nuove piantine da impiantare poi nel periodo primaverile. Un’operazione questa non sempre facile, visto che le talee di Ficus triangularis non sempre attecchiscono al primo colpo ed è necessario dunque ripetere l’operazione o preparare sin da subito numerose talee da porre a dimora.

Questo non significa certo che nel Belpaese non vi siano magnifici esemplari di Ficus triangularis, ma solo che, come detto, non è una pianta così diffusa come altre varietà della stessa specie.

L’Aloysia, ideale per un giardino profumato

aloysia

L’Aloysia è una deliziosa pianta da giardino appartenente alla famiglia delle Verbenacee ed originaria dell’America del sud, in particolare del Cile. Cresce in forma abustiva e può raggiungere i 3 metri di altezza, inebriando l’aria del suo particolare profumo molto somigliante a quello del limone.

Ha foglie lanceolate ed appuntite, riunite in gruppi di tre e contententi degli oli che regalano la caratteristica profumazione. I fiori sono di scarse dimensioni, riuniti in spighe e colorati di bianco o di lilla pallido. Per ammirarne la fioritura occorre attendere il periodo che va da giugno ad agosto, sebbene in alcune zone a clima temperato i fiori restino sui rami fino all’autunno.

Generalmente viene utilizzata nella formazione di giardini rocciosi o usata come pianta aromatica per via delle foglie particolarmente adatte ad insaporire olio ed aceto.

Il Gelso bianco

gelso bianco

Morus alba è il nome botanico del Gelso bianco, albero della famiglia delle Moracee che può raggiungere i 15 metri di altezza con il suo portamento eretto e la chioma fitta. Le foglie sono di colore verde brillante nella pagina superiore e leggermente più chiare in quella inferiore. Produce frutti piuttosto carnosi, dolci al gusto, dal colore giallastro o bianco.

E’ una pianta che può resistere alle basse temperature ed è per questo che viene coltivata anche nelle zone collinari fino ad un altitudine di 800 metri. In Italia è diffusa soprattutto in Sicilia, dove anticamente veniva utilizzata per la coltura dei bachi da seta, mentre oggi rappresenta un’ottima decorazione per strade e viali. Come coltivarla nel proprio giardino affinché si mostri in tutta la sua bellezza?

Alberi da frutto: l’Annona

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Solitamente su queste pagine mi occupo della descrizione di piante e fiori coltivabili alle nostre temperature, ma in un blog di giardinaggio che si rispetti non può mancare certo la descrizione degli alberi da frutto, siano essi comuni o “particolari”, come quello che vado a presentarvi oggi.

Mi riferisco all’Annona, pianta non molto diffusa alle nostre latitudini, ma ugualmente degna di nota sia per la forma dei fiori e dei frutti sia per alcune proprietà terapeutiche che le vengono riconosciute.

Appartiene alla famiglia delle Annonacee ed è originaria di Perù, Ecuador, Bolivia e Colombia, oltre che di alcune zone tropicali dell’Africa. Ha portamento eretto e generalmente non raggiunge altezze considerevoli, mentre la chioma tende ad allargarsi. I fiori sono di colore bianco-verdastro, riuniti in gruppi di tre o più frequentemente solitari, che fanno la loro comparsa in giugno-luglio.

Nemesia, coltivazione e cure

nemesia

Se siete alla ricerca di una pianta che rallegri il giardino con i suoi magnifici colori, regalando al tempo stesso un delizioso profumo all’ambiente circostante, l’ideale per voi potrebbe essere la Nemesia, appartenente alla famiglia delle Scrophulariacee ed originaria dell’Africa e dell’Europa meridionale.

Si tratta di una pianta perenne, che però nella maggior parte dei casi viene coltivata come annuale, poiché si adatta difficilmente alle basse temperature invernali, a meno che non venga collocata in serra nel periodo più freddo dell’anno.

E’ caratterizzata da fusti erbacei molto ramificati, con foglie lunghe dal colore verde chiaro e fiori con corolla irregolare, dalle colorazioni più disparate (dal giallo all’arancio, dal bianco al blu, dal rosa al rosso). Per questa particolarità e per il portamento tappezzante, la Nemesia si adatta efficacemente alla coltivazione in bordure ed aiuole, sebbene rappresenti anche un’ottima soluzione per la decorazione di vasi sospesi.

Piante da giardino: il Buxus

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Qual è la pianta più adatta per la ‘costruzione’ di una siepe? E’ chiaro che molto dipende da gusto personale e dalle esigenze di ciascun giardiniere fai da te, ma non si può certo negare che una delle specie che meglio si adatta a questo scopo sia il Buxus, appartenente alla famiglia delle Buxacee ed originario dell’Europa, del Giappone e della zona himalayana.

Si tratta di un arbusto sempreverde che può raggiungere un’altezza di quattro metri, pur avendo una crescita piuttosto lenta. Ed è proprio questa caratteristica che ne fa un’ottima pianta da siepe, visto che la forma ottenuta in fase di potatura resiste per lungo tempo, regalandoci sempre il medesimo spettacolo, senza fastidiose imperfezioni che spuntano qua e là, disturbando la vista.

Il Buxus è caratterizzato da un fusto molto ramificato con chioma compatta, formata da piccole foglie picciolate dal colore verde brillante. Le infiorescenze sono giallastre, piuttosto insignificanti rispetto alla bellezza del fogliame e fanno la loro comparsa nel periodo primaverile, per poi lasciare il posto ai frutti tondeggianti.

Idrocoltura, le prime norme da seguire per praticarla con successo

idrocoltura

Tutte le specie da appartamento, in genere, si prestano alla coltura idroponica, comprese le «piante grasse» (anche se questo può sembrare un controsenso, poiché queste spe­cie desiderano poca acqua); coltivate in ac­qua, si «abituano» ad assorbire soltanto il liquido di cui hanno bisogno per vivere.

Tut­tavia, vi sono specie che offrono maggiori garanzie di successo: coleo, papiro, dieffenbachia, dracena, edera, felci, ficus, filoden­dro, peperomia, pilea, potos, sansevieria, singonio, spatifillo, tetrastigma, tradescanzia.

In genere, è consigliabile scegliere esemplari giovani per iniziare la coltura idroponica, perché è più facile che queste piante supe­rino, senza risentire danno, il necessario pe­riodo di adattamento.

Questa fase critica dura circa un mese, du­rante il quale si verifica la caduta delle nor­mali radici terrestri e la formazione di spe­ciali radici «acquatiche», bianche e carnose, che servono appunto al rapido assorbimento delle sostanze nutritive contenute nell’acqua del vaso.

Per praticare l’idrocoltura devono essere seguite con cura, se si vuole avere successo, delle norme che inizieremo a vedere in questo articolo e che continuerò ad illustrarvi negli articoli della prossima settimana.