Potatura: le specie che vanno potate e i modi per farlo

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Non tutte le specie reagiscono allo stesso modo a potature molto energiche; vi sono piante che tagliate drasticamente acquistano nuovo vigore e bellezza e ve ne sono altre che non sopportano l’operazione e possono anche essiccare se potate troppo o male.

In genere, si avvalgono di una potatura di ringiovanimento, eseguita senza risparmio eliminando quasi tutto il legno vecchio, le seguenti piante: oleandro, alloro, bosso, tas­so, biancospino, gelso, fico, acero, pioppo, platano, lagerstroemia, rosa, glicine, passi­flora, vite del Canada ecc.

Non possono, invece, essere potate drasti­camente le seguenti piante: magnolia, ca­melia, pittosporo, azalea, rododendro e le conifere in genere.

Esistono delle specie da fiore che si potano semplicemente racco­gliendone i rami fioriti; tipico esempio in questo senso sono la mimosa e la gaggia, la forsizia, i ciliegi e i peschi da fiore.

Un particolare tipo di potatura è quello che riguarda le rose, che debbono essere tagliate secondo una tecnica particolare alla fine del­l’inverno, prima che appaia la nuova vege­tazione, e anche una seconda volta, in ago­sto, per provocare un’artificiale fase di «ri­poso».

Camassia, varietà e cure

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La Camassia è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliacee ed originaria dell’America del Nord, molto apprezzata alle nostre latitudini per via della splendida fioritura.

Si tratta di una pianta con foglie nastriformi e fiori a forma di stella che possono assumere diverse colorazioni, dall’azzurro al viola, dal bianco al porpora, ma tutti ugualmente spettacolari per la decorazione del nostro giardino.

Può essere coltivata sia in piena terra che in vaso, purché se ne rispettino le richieste di luce ed acqua, sebbene la coltivazione non richieda grande esperienza nel campo del giardinaggio. Come si coltiva?

Potatura: consigli sul come praticarla e sugli attrezzi da utilizzare

forbici potatura

Per la potatura,gli attrezzi variano secondo le necessità. Di solito si impiegano le apposite cesoie a lame combacianti o a lame affiancate: le prime sono più delicate, le seconde sono invece adatte al taglio dei rami più robusti. Se, per le sue dimensioni, il legno da potare non può essere troncato in modo netto dal­le cesoie, ma esige un attrezzo più adatto allo scopo, si deve usare un seghetto o una roncola, che offrono la possibilità di esegui­re un taglio «pulito».

La potatura è tra le operazioni meno facili e semplici tra quante devono essere ese­guite da chi si occupa di giardinaggio. Per questo, in genere, soprattutto per gli alberi da frutto, è bene affidarsi per le prime volte a potatori di provata esperienza, osservando con molta attenzione il loro lavoro. Solo quando si ha la certezza di aver acquisito la necessaria pratica ci si può cimentare nel taglio di un esemplare, a titolo di prova. Infatti, una potatura errata può pregiudicare il raccolto in modo irreparabile e influire negativamente sulla fruttificazione anche per due o tre anni.

Piante bulbose: l’Acidanthera

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Molto spesso sulle pagine di PolliceGreen abbiamo parlato di piante bulbose, elencandone caratteristiche e metodi di coltivazione, ma mai come in questo caso ci siamo trovati di fronte ad una pianta in grado di regalare uno spettacolo così gradevole per la vista.

Stiamo parlando dell’Acidanthera, una bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridacee ed originaria dell’Africa e dell’Europa, particolarmente apprezzata sia come pianta da giardino che come fiore reciso, per la bellezza delle sue forme e per il delicato profumo.

E’ caratterizzata da tuberi molto piccoli, dai quali partono delle lunghe foglie nastriformi e appuntite da colore verde chiaro. Nel periodo estivo in mezzo al fogliame si sviluppano dei lunghi steli che producono fiori bianchi a forma di stella, con il centro color porpora.

Arum italicum, ovvero il Pan di serpe

arum italicum

Se amate la vita all’aria aperta e le passeggiate nei boschi o lungo i corsi d’acqua, vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in qualche pianta di Arum italicum, comunemente conosciuta come Pan di serpe, gigaro o calla selvatica.

Cresce per lo più allo stato spontaneo, rallegrando l’ambiente circostante con spettacoli diversi a seconda del periodo. Nella stagione primaverile, infatti, questa pianta mostra la bellezza dei suoi fiori bianchi, simili a quelli della calla, in mezzo ad un gran numero di foglie larghe dal colore verde scuro.

Ad un mese dalla fioritura, invece, si manifestano i primi frutti, costituiti da bacche dal colore verde, che maturando divengono rosso-arancio. Il colore particolare delle bacche può attirare l’attenzione di bambini ed animali che, ingerendole, possono essere soggetti ad avvelenamento mortale. Tale eventualità si verifica piuttosto raramente, visto che i frutti di Arum italicum risultano disgustosi al palato, scongiurando quindi il pericolo di ingestione massiccia.

Potatura: indispensabile lavoro in giardino

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Parlando del balcone abbiamo detto che il mese di febbraio, almeno in qualche zona del nostro Paese, non si presta a dare inizio ai normali lavori di giardinaggio, mentre rappresenta il periodo ideale per occuparsi della sistemazione o della risistemazione di terrazze e giardini, due operazioni che si debbono terminare prima che si compia il risveglio primaverile e che le piante ricomincino  a vegetare.

Parleremo quindi, tra poco, del come impiantare un giardino, nella sua struttura fondamentale, dei vari stili, del modo più consigliabile per sfruttare le caratteristiche del terreno, del clima, della particolare esposizione del luogo e così via.

Comunque, prima di parlare della sistemazione del giardino, è necessario descrivere un’operazione importantissima, che generalmente non può essere rimandata oltre la fine di febbraio neppure nelle regioni più fredde, operazione da cui dipendono molte fioriture e, nel caso delle specie da frutto, anche la produzione di raccolti più o meno abbondanti. Intendiamo riferirci alla potatura.

Piante tappezzanti: la Pellionia

pellionia

Tra le piante tappezzanti più apprezzate dal punto di vista estetico, non possiamo non ricordare la Pellionia, appartenente alla famiglia delle Urticacee ed originaria della Birmania e della Malesia.

Si tratta di una pianta con fusti succulenti che variano colore a seconda della specie (dal rosa al rosso), con foglie piatte e lanceolate dalla colorazione particolare (un’alternanza di verde chiaro e scuro molto apprezzabile per la vista). Durante i mesi invernali, poi, il fogliame tende a divenire di colore violaceo, regalando uno spettacolo ancor più suggestivo.

Come detto è un’ottima tappezzante, particolarmente indicata dunque per decorare angoli morti del giardino e zone di difficile coltivazione come dirupi e scarpate. Non necessita di cure particolari, pur richiedendo dei piccoli accorgimenti utili a favorirne la crescita. Come ottenere il meglio dalla nostra pianta di Pellionia?

Come rendere un balcone accogliente in pochi metri quadrati

balconcino fiorito

Abbiamo visto come rendere più armonica la proporzione di un balcone troppo lungo rispetto alla sua larghezza. Rimangono ora da considerare quei balconi in cui lo spazio è ridotto veramente ai minimi termini (cosa abbastanza frequente nelle case moderne). Ebbene anche in questi casi è possibile trovare delle soluzioni:

Balconi fioriti

Se il balcone ha un parapetto in muratura abbastanza largo si può sistemare su di esso una fila di vasi o cassette di piante di na­tura ricadente come gerani, edera, petunie, plumbago, nasturzi (è opportuno far instal­lare una serie di ganci o una ringhierina che corra lungo tutto il piano di appoggio per evitare il pericolo che qualche recipiente possa precipitare in strada). Al bordo interno del parapetto possono es­sere fissati dei reggivaso in metallo in cui collocare dei vasi ove siano state piantate le stesse specie che si trovano sul parapetto, ma con fiori di colore contrastante. Così il balconcino avrà un doppio bordo fiorito, e poiché quello interno non supera i 20-25 cm di altezza, non porta via molto spazio;

Portulaca, la pianta di porcellana

portulaca

La Portulaca, meglio conosciuta come Pianta di porcellana, è una splendida succulenta appartenente alla famiglia delle Portulacacee ed originaria dell’America meridionale, da dove poi ha trovato larga diffusione in tutte le zone a clima temperato.

Si tratta di una pianta a portamento eretto o prostrato a seconda della specie, con fusti carnosi dal colore rossastro, e foglie verde chiaro, ora cilindriche ora appiattite, che presentano un ciuffetto di peli alla base. I fiori possono assumere le più disparate colorazioni, regalando così al nostro giardino uno magnifico spettacolo nelle ore diurne (di notte la Portulaca tende a chiudersi su se stessa).

Successivamente alla fioritura, la pianta offrirà delle piccole capsule contenenti semi commestibili, che insieme a fusti e fiori rappresentano un ottimo ingrediente per le insalate.

Come ottenere un balcone accogliente

balconi accoglienti

Esiste un balcone che si possa definire di misura ideale?

Evidentemente è difficile ri­spondere alla domanda, tanto più che in tal senso concorrono valutazioni di carattere esclusivamente personale. Comunque un balcone su cui poter coltivare un discreto numero di fiori senza dover faticare troppo potrebbe avere le dimensioni di 6 m per 1 m e mezzo. Spesso la realtà è però ben diversa e lo spazio destinato ai fiori si riduce a una lista di cemento lunga 5-6 m e larga a ma­lapena 70-80 cm: si tratta quindi di un bal­cone lungo e stretto, senz’altro non facile da decorare.

Tuttavia, con un accorto gioco di masse chia­re e scure, con la scelta di recipienti adatti, è possibile ottenere qualche buon risultato sul piano decorativo.

Vediamo, in pratica, quali accorgimenti si possono adottare per avere un bel balcone fiorito:

Piante da appartamento: la Vriesia

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La Vriesia o Vriesea è una splendida pianta appartenente alla famiglia delle Bromeliacee ed originaria dell’America centrale e meridionale, parecchio diffusa alle nostre latitudini, dove viene coltivata per lo più all’interno delle pareti domestiche.

La bellezza della pianta sta sia nel fogliame lucido con un meraviglioso effetto chiaro-scuro, sia nella fioritura dalla forma di spada che può assumere colorazioni diverse a seconda della specie. La Vriesia cresce molto lentamente, rallegrando per un lungo periodo di tempo la nostra casa, ma generalmente tende a “spegnersi” dopo la fioritura, lasciando alla base solo qualche germoglio dal quale si producono nuove pianticelle.

In ogni caso, vale la pena adottarla come amica, poiché regalerà uno spettacolo di rara bellezza per tutto l’arco dell’anno, sempre ammesso che venga coltivata nella maniera corretta. Come?

Balconi per tutti i gusti

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II mese di febbraio, soprattutto nelle regioni del Nord Italia, non è adatto a dare inizio ai lavori stagionali in giardino, mentre rap­presenta il momento più propizio per si­stemare organicamente il balcone, sia per quanto riguarda la sua struttura sia per quel­lo che concerne la scelta delle piante più consigliabili per le varie posizioni e situa­zioni.

Balconi fioriti, indicazioni di massima

Dare una veste fiorita a balconi e terrazze non è facile, anzi è senz’altro più difficile che non creare dal nulla un giardino, so­prattutto nei confronti del futuro esito delle piantagioni, delle soluzioni estetiche, della scelta dei recipienti e così via. Per evitare, nel limite del possibile, errori determinanti e dare al nostro piccolo angolo verde un’impostazione di massima veramen­te razionale ed apprezzabile sotto ogni aspetto, è indispensabile esaminare il proble­ma nelle sue molte sfaccettature e in rela­zione ai diversi climi, al variare dell’esposi­zione, all’ampiezza del terrazzo ed anche in base alle singole esigenze o preferenze di stile.

Celosia, ovvero la Cresta di Gallo

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Avete mai sentito parlare di Celosia? Probabilmente no, visto che questa magnifica pianta da giardino è conosciuta comunemente con il nome di Cresta di gallo o Amaranto piumoso, a seconda della conformazione della propria fioritura.

Si tratta di un genere che comprende una sessantina di specie, appartenenti alla famiglia delle Amarantacee ed originarie di Asia, Africa ed America del nord. E’ una pianta caratterizzata da uno stelo succulento e da foglie lanceolate, che assumono colorazioni diverse a seconda della specie di appartenenza.

Le fioriture, seppur differenti da una varietà all’altra, sono tutte ugualmente spettacolari e caratteristiche e rallegrano la vista da giugno a settembre.

Dopo il rinvaso, la concimazione

terra concimata

Dopo aver cambiato il vaso alle piante è necessario aiutare i vari esemplari a uscire dalla fase di riadattamento, fase che spesso si manifesta con l’afflosciarsi del fogliame o con l’ingiallimento della vegetazione più bassa.

Per stimolare la ripresa delle specie orna­mentali da appartamento che hanno subito il trapianto, si consiglia di irrorarne spesso la chioma, usando acqua a temperatura am­biente. In genere, queste irrorazioni debbo­no essere ripetute a giorni alterni, ma in qualche caso giova eseguirle ogni giorno. È ovvio che le spruzzature avranno una du­rata brevissima, qualche secondo appena, tanto da inumidire bene il fogliame. Infatti, le irrorazioni troppo prolungate pro­vocano un eccessivo stillicidio di gocce di acqua dalle foglie verso il terreno con il pericolo di convogliare verso le radici una dose d’acqua superiore alle reali necessità della pianta, con la inevitabile conseguenza di provocare fenomeni di marciume o il for­marsi di muffa.