Piante medicinali: l’Aglio, un bulbo dalle innumerevoli virtù

aglio

L’aglio ha un bulbo ricoperto da tuniche, nel cui interno stanno numerosi bulbilli a forma di spicchi. Il fusto porta fino a metà delle larghe foglie lineari appuntite, a margine ruvido, e nella parte terminale reca un’ombrella fiorale avvolta in una brattea che la chiude a guisa di cappuccio. I fiori sono di colore biancastro. La pianta è alta fino ad 80 cm.

Originario dall’Asia Centrale, l’aglio oggi è intensamente coltivato in tutta Italia.

Dell’aglio di solito si utilizzano i bulbi. Per favorire l’ingrossamento dei bulbi si usa torcere il fusto delle piante a giugno. Dopo la raccolta i bulbi si asciugano al sole e si conservano legati in trecce o mazzi in locali asciutti.

Controindicato per quanti soffrono di pressione bassa, ai malati di fegato, ai sofferenti di dermatosi squamose, alle nutrici, nei sintomi congestivi polmonari, per quanti soffrono di irritazioni allo stomaco e all’intestino, l’ aglio vanta un tal numero di proprietà salutari, alimentari e aromatiche che lo pongono senza dubbio tra le piante indispensabili.

Alberi da frutto: il Mandorlo

mandorlo

Il freddo invernale non concede tregua e ci vorrà ancora qualche settimana prima di poter godere del risveglio della natura, ma ci sono piante che già mostrano la loro splendida fioritura, colorando prati e giardini a dispetto delle basse temperature.

Una di queste è il Mandorlo, l’Amygdalus communis, appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originario dell’Asia centro occidentale, da dove ha trovato poi larga diffusione in tutte le zone temperate del pianeta, Italia compresa.

Si tratta di una pianta che può crescere sia in forma arbustiva che in forma arborea, raggiungendo anche i dieci metri di altezza con il suo fusto eretto ed i rami che si allargano verso l’esterno durante la crescita. La corteccia è screpolata, di colore scuro, mentre i rami assumono colorazioni diverse (dal giallastro al marrone fino al rossiccio).

Giardini rocciosi o rock garden: le piante adatte

rock garden

Prima di decidere quali piante utilizzare per il nostro rock garden è bene fare qualche considerazione sul clima e sulla piovosità del luogo per compensare eccessi o carenze di umidità atmosferica in relazione alle necessità delle piante, predisponendo l’uso di terra più o meno assorbente.

Per esempio, se nella zona il clima è molto asciutto e si intende creare un giardino roccioso di tipo alpino con piante che esigono umidità, è necessario che la terra di impianto sia molto coibente, ossia trattenga una discreta percentuale di acqua. Questa caratteristica si ottiene con l’aggiunta di circa 1/3 di torba alla terra normale.

Se invece si intende coltivare piante di tipo mediterraneo e, pur essendo in una regione meridionale, ci si trova in una zona dove piove di frequente, bisogna mescolare la terra a 1/3 di sabbia, elemento che favorisce il rapido deflusso dell’acqua.

È evidente che le singole piante devono essere curate come se fossero coltivate normalmente in aiuola o in vaso, ma è bene tener presente che la roccaglia esige nel suo insieme un’attenzione costante e quindi cure particolari, che possono essere così sintetizzate:

Piante grasse: il Notocactus

notocactus

Tra piante grasse maggiormente diffuse alle nostre latitudini ci preme ricordare il Notocactus, pianta appartenente alla famiglia delle Cactacee ed originaria dell’America del sud (in particolare Argentina, Brasile ed Uruguay).

Il genere comprende una quindicina di specie, per lo più a forma globosa o cilindrica, caratterizzate da spine bianche o giallastre e da fioriture a forma di imbuto che possono assumere colorazioni diverse.

E’ una pianta coltivata in appartamento per via della scarsa resistenza alle basse temperature, sebbene in condizione di clima favorevole possa essere coltivata anche all’esterno, per ornare – ad esempio – i giardini rocciosi. In ogni caso, è bene collocare la pianta in un luogo riparato ed esposto il meno possibile alle correnti d’aria ed ai bruschi cambi di temperatura.

Giardini rocciosi o rock garden: chi bene inizia è a metà dell’opera!

rock garden

Dopo queste prime considerazioni su giardini rocciosi e rock garden si può definire, a grandi linee, la futura struttura della roccaglia, sia in estensione che in al­tezza.

Per far ciò, si cominci col porre alcuni massi abbastanza grossi ai punti estremi dello spa­zio prescelto

la roccaglia non deve mai ave­re forma geometrica ma, piuttosto, un anda­mento impreciso, « a macchia d’olio ».

Poi, nel luogo in cui il rock garden deve raggiun­gere la sua massima altezza, bisogna costrui­re un monticello di pietre o detriti, assestan­do il tutto molto bene e fissando le rocce con terra pressata o addirittura con un po’ di cemento. Sopra l’improvvisato monticello trova posto il solito masso che segna il pun­to da cui la roccaglia deve digradare dolce­mente sino all’altezza dei massi precedente­mente disposti e che si trovano quasi a livel­lo del suolo.

Giardini rocciosi o rock garden: createli con stile

giardini rocciosi

Se si abita in montagna o presso il mare, per realizzare il nostro rock garden, non c’è di meglio che utilizzare piccoli mas­si o pezzi di roccia esistenti nelle immedia­te vicinanze. Se invece si abita in pianura è bene servirsi di sassi di fiume, piuttosto gros­si, levigati dalla corrente e di vario colore.

E importante evitare l’uso dei conglomerati, ossia di rocce formate da un impasto di tipo cementizio in cui è incorporata della grossa ghiaia. È anche sconsigliabile il tufo che tal­volta è così ricco di anfrattuosita da sem­brare finto e che si rivela piuttosto difficile da sistemare.

Ad ogni modo, è bene tener presente che l’uso di blocchi di roccia troppo piccoli ge­nera solo confusione.

È necessario anche poter disporre di un buon numero di lastre di pietra o di sassi di forma piatta per creare alcuni gradini utili a trattenere il terriccio e ad ancorare perfet­tamente le piante per impedire che al primo acquazzone tutto frani miseramente riducen­dosi a un solo e informe ammasso.

Giardini rocciosi o rock garden, tutto ciò che c’è da sapere

Rock Garden

Fra i lavori che tra Febbraio e Aprile possono gradevolmente occupare il tempo libero di quanti «lui» amano dedicarsi al giardinag­gio, due sono di notevole importanza ai fini dell’armonico disegno del giardino:

Cominciamo a parlare, appunto, delle roc­caglie e del modo migliore per coltivare le piante che  servono a decorarle.

Quasi   sconosciuta  in Italia   sino agli anni Cinquanta, la roccaglia è ormai diventata di gran moda anche da noi, dopo essersi dif­fusa dalla Gran Bretagna (dove probabilmen­te è nata la tecnica del rock-garden) in Sviz­zera, in Austria e in Germania.

È indubbio che il rock garden esaudisce le aspirazioni di qualsiasi appassionato di giar­dinaggio e ne mette in risalto la bravura. Infatti curare a dovere una roccaglia non è facile né semplice, così come non è facile costruirla rispettando i canoni fondamentali e cercando di ricreare, in miniatura, un ti­pico paesaggio alpino o mediterraneo senza cadere in eccessi tipo «nanetti fra le rocce».

Le sostanze tossiche delle piante

piante tossiche

Le nostre amiche piante ci aiutano a rallegrare l’ambiente sia esterno o interno, e spesso sono utili nel trattamento di diverse patologie. Capita però che il dosaggio sia errato o che alcune parti di esse vengano ingerite accidentamente e causino così dei disturbi più o meno gravi per l’organismo.

Può capitare, ad esempio, che un bambino venga attratto dal colore delle bacche di una particolare pianta e ne ingerisca una certa quantità che risulterà poi tossica. Ma gli adulti non sono immuni da simili problemi, visto che a volte confondono una specie con un’altra, prelevando parti tossiche o velenose.

E allora andiamo a vedere insieme quali sono le sostanze nocive per la salute umana, ricordando al lettore che è sempre bene consultare un esperto prima di qualunque operazione fai-da-te.

Piante da appartamento: il Filodendro

filodendro

Il Filodendro (nome botanico Philodendron) è una pianta appartenente alla famiglia delle Aracee ed originaria dell’America centrale, che comprende all’incirca 300 specie, molto differenti tra loro per forma e dimensione.

In linea di massima, però, si può dire che si tratta di piante rampicanti o striscianti, tutte ornamentali e capaci di rallegrare l’ambiente circostante con le loro foglie di grandi dimensioni, ora ovali ora cuoriformi.

Alle nostre latitudini viene coltivata per lo più in appartamento, dove è davvero difficile ammirararne sia le infiorescenze che i frutti, ma nelle zone tropicali, dove la temperatura ne consente la coltivazione all’aperto, il Filodendro è in grado di regalare uno spettacolo ancor più suggestivo, grazie ai fiori avvolti in spate dal colore giallastro.

Le erbe aromatiche di Febbraio (seconda parte)

erbe aromatiche

PEROSCHIA
(Perovskia)

Spesso confuse con la salvia le quattro specie del genere vantano buone proprietà decorative. Si tratta di piccoli arbusti alti circa 1 metro, con fiori violacei estivi e foglie dolcemente aromatiche.
Si coltiva in normale terra da giardino, in pieno sole o in lieve ombra, con annaffiature e concimazioni regolari.
Serve per aromatizzare alcune pietanze a base di selvaggina, per dare un particolare aroma ai liquori di tono alpestre e per preparare i sacchettini odorosi da porre negli armadi, tra la biancheria.

Le erbe aromatiche di Febbraio (prima parte)

erbe aromatiche

ERBA GERARDA
(Aego podium Podagraria)

Si tratta di una decorativa specie erbacea perenne, alta da 40 cm a 1 m, che vegeta rigogliosa nelle vallette alpine ombrose e fresche. I suoi fiori sono molto larghi, a ombrella, di colore bianco e rosa. Il foglia­me e i semi emanano un caratteristico aro­ma amaro.

Si coltiva in ombra e in terreno umido, se­minando alla fine inverno o dividendo i cespi in autunno o in primavera.

Serve come pianta decorativa per bordo mi­sto, oppure si utilizza come specie aromati­ca in sostituzione del sambuco. Infatti, la gerarda è nota anche come « sambuchella ».

Alchemilla vulgaris, utile e decorativa

alchemilla

L’Alchemilla Vulgaris è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originaria dell’Europa centrale ed occidentale, dova fa bella mostra di sé soprattutto nei boschi e nei prati di montagna.

E’ caratterizzata da un fusto eretto e da foglie palmate e dentate, che presentano dai 7 agli 11 lobi, donando alla foglia stessa l’aspetto di un ventaglio. I fiori sono molto piccoli, riuniti in mazzetti e fanno la propria comparsa nel periodo che va da maggio a settembre.

Generalmente l’Alchemilla vulgaris cresce alla stato spontaneo, ma ciò non significa che non venga coltivata nei giardini a scopo ornamentale (ottimo l’utilizzo in bordure, aiuole, giardini rocciosi) o a scopo officinale, viste le tante proprietà contenute nelle sue foglie.

Piante da appartamento: la Gloxinia

gloxinia

La Sinningia speciosa, meglio conosciuta come Gloxinia, è una pianta appartenente alla famiglia delle Gesneriacee ed originaria del continente americano. E’ caratterizzata da foglie ovali molto grandi, dal colore verde nella pagina superiore e rosato in quella inferiore e da fiori vellutati a forma campanulare, che possono assumere i colori più disparati (dal bianco al rosa, dal viola all’azzurro).

Per poter regalare il meglio della sua bellezza ha bisogno di parecchie ore di luce (anche 12-14 al giorno) ed è per questo che ha volte per vederla fiorire è necessario aiutarsi con delle lampade, che le assicurino la giusta dose di luminosità. In mancanza di luce artificiale, invece, il periodo della fioritura si limiterà ai mesi compresi tra maggio e settembre, quando le giornate tendono ad allungarsi.

La Gloxinia predilige la coltivazione in luogo riparato, preferibilmente all’interno delle pareti domestiche, chiedendo poi delle semplici cure per mantenere a lungo la sua bellezza. Come coltivarla dunque?

Piante medicinali: Assenzio, la magia della verde fata

assenzio

L’assenzio presenta un fusto eretto, solcato da scanalature. Le foglie bi-tripennate sono di colore verdastro nella pagina superiore e bianco argentate nella pagina inferiore. I fiori sono gialli, riuniti in piccoli capolini e contenuti in un involucro verde-biancastro. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiunger il metro d’altezza.

L’assenzio è una pianta spontanea diffusa dal mare alla montagna, cresce lungo i bordi di strade e sentieri, nei luoghi incolti. Molto frequente in Italia.

Dell‘assenzio, si utilizzano le sommità fiorite e le foglie fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato.

Avvertenze: si eviti l’uso prolungato d’assenzio. L’abuso è causa di gravi disturbi. L’essenza d’assenzio è un veleno.