Vuoi diventare un bravo giardiniere? Ecco come fare.

giardiniera

Oggi voglio suggerirvi qualche piccolo trucco (tramandatomi per la verità da una mia nonna) che farà di voi dei bravi “neo-giardinieri”:

  • Unghie in ordine.

Non amate mettere i guanti da giardinaggio, ma neppure avere le mani sporche? Se volete evitare che la terra si accumuli sotto le unghie, prima di iniziare i lavori in giardino, grattate una saponetta: il sapone impedirà allo sporco di depositarsi.

  • Due in uno.

 Un attrezzo con il manico lungo, come rastrello, badile o vanga, può diventare un comodo metro, per misurare ad esempio le distanze tra una pianta e l’altra.

Aquilegia, splendida pianta da giardino

aquilegia

L’Aquilegia è una stupenda pianta da giardino appartenente alla famiglia delle Ranunculacee ed originaria delle zone montane di Asia, America ed Europa.

Si tratta di una pianta erbacea, perenne o biennale a seconda della coltivazione, caratterizzata da foglie trilobate di colore verde e da fioriture che possono assumere colorazioni diverse (dal rosa al viola, dal bianco al giallo), rallegrando l’ambiente circostante nel periodo che va da maggio a luglio.

Viene utilizzata per lo più nella coltivazione domestica per decorare aiuole e bordure, vista la modesta taglia (20-25 centimetri), ma anche come splendido fiore reciso nella composizione di bouquet.

Come aiutare le piante a fiorire

piante fiorite

È veramente spiacevole vedere una pianta molto curata che non riesce a fiorire. Co­munque ciò accade più per colpanostra che della pianta stessa:

  • potremmo aver commesso qualche errore, per esempio non aver dato alla pianta qualche elemento vitale di cui aveva assoluto bisogno per produrre i boc­cioli;
  • oppure, potremmo aver trascurato del­le condizioni essenziali per la fioritura.

Tut­tavia non dovete preoccuparvi, seguendo qualche semplice accorgimento durante la coltivazione è molto semplice risolvere il problema della mancanza di fiori.

Ciò che dovremo analizzare molto accuratamente saranno i seguenti punti:

  1. se la pianta riceve abbastanza luce;
  2. se la pianta è nutrita correttamente;
  3. se il vaso è troppo grande;
  4. se la pianta è troppo giovane;
  5. se i boccioli si afflosciano;

Piante da appartamento: l’Asplenium

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L’Asplenium è una particolare specie di felce, appartenente alla famiglia delle Polypodiacee (o Aspleniacee) ed originaria delle foreste asiatiche ed australiane. Alle nostre latitudini viene coltivata per lo più in appartamento dove, se collocata nella giusta posizione, può raggiungere il metro e mezzo di altezza.

La specie più diffusa è l’Asplenium nidum, caratterizzata da foglie lanceolate ed arcuate, dal colore verde brillante con nervature centrali scure. La disposizione delle foglie è a rosetta, tanto da ricordare la forma del nido di un uccello (come suggerisce il nome, appunto).

Per una coltivazione ottimale, l’Asplenium deve trovare collocazione in una zona luminosa della casa, ma non ai raggi diretti del sole, che potrebbero rovinare lo splendido fogliame, facendo insorgere macchie e bruciature antiestetiche.

Parassiti delle piante: ciò che non abbiamo ancora detto

parassiti

Vi siete mai chiesti perché la vostra ‘Stella di Natale‘ (Euphorbia pulcherrima) abbia un aspetto così ‘sofferente’, perché la Impatiens abbia un’aria particolarmente ap­piccicosa o il croton (Codiaeum) sia decisa­mente malconcio? Probabilmente la rispo­sta è che una torma di parassiti nocivi sta infestando le vostre piante.

Il vostro primo passo immediato sarà quello di ricercare e identificare il tipo di parassita che infesta le vostre piante così da poter trovare il modo di combatterlo effica­cemente. Tenete presente che un ambiente asciutto e caldo favorisce la comparsa di parassiti, soprattutto del ragnetto rosso. La presenza di questo aracnide non è la conse­guenza diretta di una temperatura elevata, ma se alcuni di questi parassiti già si trovano nascosti tra le foglie cresceranno molto meglio trovandosi in condizioni ambientali calde e asciutte.

Piante tappezzanti: l’Abelia

abelia

Se avete l’esigenza di creare una siepe nel vostro giardino o se volete ricoprire una zona di prato di difficile coltivazione, può venire in vostro soccorso l’Abelia, una splendida pianta appartenente alla famiglia dele Caprifoliacee ed originaria di Messico, Cina e Giappone.

A seconda della specie, può avere portamento arbustivo o tappezzante, adattandosi quindi alle più svariate esigenze di coltivazione e rallegrando l’ambiente circostante con la bellezza della sua fioritura.

E’ caratterizzata da foglie ovali e dentellate, che nel periodo autunnale passano dal colore verde scuro al bronzo, donando uno spettacolare effetto cromatico alla pianta. I fiori sono a forma di trombetta, di colore bianco rosato e delicatamente profumati, il che contribuisce a regalare all’Abelia un aspetto ancor più affascinante. La fioritura fa la sua comparsa in primavera o in estate, a seconda della varietà, mantenendosi poi per lungo tempo.

Pesticidi: come si applicano

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Benché l’effetto di ogni singolo pesticida dipenda in larga misura dalla sua attività chimica, dal momento e dalle modalità di azione,

esso può essere anche influenzato dal modo in cui è applicato.

Spray. E un metodo rapido, particolar­mente conveniente per somministrare un insetticida a una pianta. Si tratta di bombo­lette sigillate contenenti un gas inerte in pressione nel quale è disperso il prodotto chimico da usare. Quando si apre la valvola il gas spruzza microscopiche goccioline che si diffondono su foglie, rami, fiori. Mentre il gas si disperde, l‘insetticida si deposita svolgendo la sua azione contro gli insetti.

Ricordate che è sempre più prudente appli­care un pesticida spray all’aperto e in assen­za di vento

Alberi da frutto: il Pesco

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Il Pesco o Prunus persica è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originario della Cina, sebbene abbia trovato maggiore diffusione in Persia, da dove ha anche tratto il nome.

E’ caratterizzato da foglie lunghe e lanceolate e da una fioritura rosa che fa la propria comparsa a fine inverno-inizio primavera, andando incontro molto spesso al danneggiamento per via delle gelate tardive.

Il frutto, particolarmente aprezzato dal punto di vista alimentare, ha la buccia vellutata o liscia color giallo-rossastro ed è caratterizzato da un polpa bianca, gialla o rossa (a seconda della varietà e dello stato di maturazione) che può essere più o meno aderente al nocciolo.

Pesticidi, gli specifici

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Oltre a quelli che abbiamo già visto nell’articolo “Pesticidi, capiamo i modi in cui agiscono” esistono altri tipi ancora di pesticidi:

Acaricidi: sono prodotti chimici speciali usati per eliminare tutti gli apparte­nenti alla famiglia dei ragni, che sono parti­colarmente pericolosi per le piante d’appar­tamento e soprattutto difficili da eliminare, come il ragnetto rosso. I più potenti acarici­di, utili anche contro bruchi e insetti mina­tori, sono limitati all’uso commerciale, ma alcuni di loro, che hanno anche proprietà insetticide, vengono usati per le piante d’appartamento.

Nematicidi: anche questi prodotti chimi­ci sono specialistici e sono stati indicati in particolare per eliminare i nematodi (vermi) come le anguillule. Le anguillule sono vermi microscopici che vivono nei tessuti malati delle piante; i nematicidi sono forte­mente tossici; pertanto, in genere,

questo prodotto non è disponibile per tutti, ma è riservato ai coltivatori professionali.

Pesticidi, capiamo i modi in cui agiscono

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I pesticidi sono dei composti complessi che possono essere ricavati da sostanze naturali come il piretro che viene estratto da una pianta e non è tossico né per l’uomo né per gli animali e i vegetali. Molto più numerosi sono quelli di sintesi, ossia ricavati da sostanze chimiche dopo molti anni di ricerca. L’effetto di ogni pesticida varia secondo il particolare insieme di componenti chimici da cui è costituito ed agisce in modo differente a seconda della maniera in cui l’insetto viene a contatto con il veleno.

Ma vediamo adesso come agiscono i pesticidi.

Pesticidi a contatto: essi agiscono solo quando il parassita li tocca e ciò significa che è assolutamente importante che tutte le parti infette della pianta vengano irrorate.

L’insetto può essere avvelenato sia dall’effetto diretto dell’agente chimico sul suo corpo oppure ingerendo o camminando sopra il tessuto avvelenato della pianta sul quale il prodotto chimico è stato applicato.

Molti di questi insetticidi sono addizionati con speciali sostanze fluide in grado di aumentare il potere della soluzione chimica di entrare nel tessuto della pianta. Alcuni insetticidi a contatto contengono anche fungicidi.

L’Orchidea Phalaenopsis

phalaenopsis

L’Orchidea torna protagonista sulle pagine di PolliceGreen e stavolta a catturare la nostra attenzione è una delle più spettacolari in assoluto, vale a dire la Phalaenopsis, appartenente appunto alla famiglia delle Orchidacee ed originaria dell’Asia meridionale, in particolare di India e Malaysia.

E’ caratterizzata da foglie ovali piuttosto lunghe e larghe e da splendidi fiori appariscenti dalle colorazioni più disparate, che possono raggiungere i 10 centimetri di diametro, regalando alla pianta una bellezza che dura a lungo nel tempo.

Allo stato spontaneo non vive poggiandosi sul terreno, ma preferisce crescere sui rami degli alberi, lasciando le radici sospese in aria. Questo avviene perché l’Orchidea Phalaenopsis è un’epifita, una pianta cioè che usa gli altri alberi come sostegno, ma non per nutrirsi come fanno i muschi, ad esempio.

Pesticidi, impariamo a conoscerli

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L’argomento pesticidi è molto complesso e può ingannare anche il più esperto giardi­niere. Sono ormai passati i giorni in cui c’era un solo prodotto chimico, il DDT, che sembrava risolvere ogni problema. Oggi è disponibile un vero e proprio arsenale estremamente sofisticato per affrontare tut­te le possibili infestazioni dei parassiti ani­mali e vegetali che insidiano le piante non solo d’interesse agricolo ma anche coltivate in appartamento.

Il termine ‘pesticida’, in­fatti, designa tutta una serie di prodotti chimici che hanno usi specifici o generali. Tali prodotti comprendono la vasta catego­ria degli insetticidi e quei composti adatti a combattere ragni, vermi, pidocchi, chiocciole, funghi, che sono tra i nemici più frequenti per le piante da vaso.

Come molti prodotti chimici,

i pesticidi sono quasi tutti tossici, in particolare sono dannosi per l’uomo e gli animali e, se ado­perati in dosi errate, anche per le piante.

La tossicità non sempre è espressa dalla vele­nosità diretta del composto, dato che molti pesticidi, se hanno tendenza all’accumulo, possono risultare tossici anche per esposi­zione ripetuta a dosi subeffettive.

Primula, varietà e cure

primula

La Primula è il fiore di stagione per eccellenza, il primo a rallegrare giardini ed aiuole dopo (a volte anche durante) i freddi rigori dell’inverno.

Le oltre 500 specie del genere Primula appartengono alla famiglia delle Primulacee e sono originarie delle zone montuose di Asia ed Europa, sebbene siano diffuse ormai in gran parte del globo, sia come piante da appartamento che come piante da esterno, a seconda della specie di appartenenza.

Sono caratterizzate da foglie radicali disposte per lo più a rosetta e da fioriture a ombrella o a spiga, che presentano le colorazioni più disparate, dal bianco al giallo, dal rosa al rosso, dal viola all’arancio.

Philadelphus, il fiore degli angeli

philadelphus_fiore degli angeli

II nome scientifico di queste piante deriva dal greco philadelphon che significa letteral­mente « che sente l’amore fraterno ». La scelta di tale nome non è ben chiara e la unica possibile spiegazione potrebbe risie­dere nell’intenso profumo di queste piante, profumo che potrebbe simboleggiare, ap­punto, la profondità dell’affetto fraterno. I Philadelphus vengono chiamati anche « fio­re del Paradiso », « filadelfo » e « pianta de­gli zufoli » o « siringa ».

Dai rami di questi arbusti si ricavavano un tempo fi­schietti e zufoli dalla particolare sonorità.

II « fiore degli angeli » si presta alla forma­zione di dense e fitte siepi, alla creazione di macchie arbustive oppure serve come esemplare isolato. La molteplicità dell’impie­go viene sottolineata anche dalla possibilità di potare questi arbusti anche in modo dra­stico, mantenendoli in « forma » compatta; in tal modo, si ottengono siepi di eccezio­nale robustezza, praticamente impenetrabili.