Erbe aromatiche: l’anice

anice

L’anice è un’erba aromatica originaria del Medioriente, e sotto questo nome sono comprese diverse varietà delle quali le più diffuse sono quella comune, che in botanica viene chiamata Pimpinella anisum, l’anice stellata e l’anice pepata. L’anice appartiene alla famiglia delle Ombrellifere e può raggiungere anche i 60 centimetri d’altezza; il fusto presenta una leggera peluria ed è rotondeggiante e cavo all’interno; le foglie sono di forma rotondeggiante, dentate e non molto numerose. Le infiorescenze sono a forma di ombrella e portano dei piccoli fiori bianchi che si schiudono da giugno, mentre i frutti maturano tra agosto e settembre.

L’anice si coltiva in terreni di medio impasto, fertili, ricchi di calcare e ben esposti al sole; la moltiplicazione avviene per semina che deve essere effettuata tra marzo e aprile su file distanti 60 centimetri l’una dall’altra. La raccolta va fatta tra agosto e settembre quando la pianta è ancora umida in modo da evitare che i frutti cadano; una volta seccate, le ombrelle vanno sbattute per far cadere i frutti che andranno conservati in contenitori a chiusura ermetica.

I frutti dell’anice, che di solito vengono chiamati impropriamente semi, sono molto utilizzati nella fabbricazione dei liquori grazie alle loro proprietà digestive; in cucina si usano per la preparazione dei dolci e del pane, ma anche per aromatizzare le carni e i condimenti; le foglie fresche dell’anice vengono utilizzate per insaporire zuppe e sughi.

L’anice possiede proprietà aromatizzanti, antibatteriche e disinfettanti; il suo olio essenziale, che è costituito da anetolo, viene usato per la produzione di dentifrici e saponi; per finire, una curiosità: masticare semi di anice, oltre a deodorare l’alito, serve a calmare il singhiozzo.

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