L’albero del cetriolo o Dendrosicyos socotranus

albero del cetriolo o Dendrosicyos socotranus

L’albero del cetriolo o dendrosicyos socotranus, è una cucurbitacea tra le più incredibili esistenti sul pianeta. Già da solo il suo nome comune ci indica la sua caratteristica più insuperabile: è un vero e proprio albero.

 

Ve ne vogliamo parlare non solo perché una pianta rara e dall’aspetto davvero speciale, ma perché il fatto che appartenga alla stessa famiglia di zucche, zucchine e di ortaggi che senza problemi coltiviamo nei nostro orti è qualcosa che ci toglie il respiro. Come potete immaginare con il cetriolo classico non ha davvero nulla in comune. Questo esemplare fantastico cresce spontaneo solo a Socotra, l’isola a est del Corno d’Africa, un luogo riconosciuto come patrimonio dell’UNESCO per la sua “ricchezza in biodiversità vegetale e le particolarità endemiche che racchiude”. E se non ne è un esempio il  dendrosicyos socotranus di tutto questo ci chiediamo davvero a livello botanico cosa di più spettacolare possa esistere.

Il lavoro degli esperti su questa pianta ha fatto in modo tale che potesse essere identificata come una cucurbitacea, l’unica di tipo arboreo: le sue origini sono addirittura antecedenti al distacco di questa isola dal continente africano, in una sua evoluzione della specie originaria che oramai risulta estinta. Il Dendrosicyos viene chiamato albero del cetriolo anche per via dei suoi frutti, verdi e di forma cilindrica che diventano rossi man mano che la maturazione procede. I suoi fiori sono di colore giallo arancio: essi sbocciano sull’ascella fogliare rendendo incredibilmente bella l’intera chioma.

La sua “particolarità” più importante rimane però il fusto. Il tronco è infatti sproporzionato rispetto ai pochi rami che crescono al suo apice, è grosso e tozzo e molto rigonfio alla base. Tutto questo è dovuto al fatto che possiede delle qualità tipiche delle piante succulente: il suo tronco carnoso è capace di immagazzinare acqua al suo interno, assicurando all’albero la sopravvivenza anche nei periodi di maggiore siccità.

Photo Credit | Thinkstock

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