Piante da frutto: il Tamarindo

tamarindo

Il Tamarindo (Tamarindus indica) è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Fabacee ed originaria dell’Africa orientale, sebbene la sua coltivazione si sia diffusa in tutte le zone a clima tropicale, specie in Asia ed in America latina.

E’ caratterizzato da un fusto poco sviluppato al contrario dei rami che possono raggiungere altezze considerevoli, donando all’albero un aspetto imponente. Le foglie sono opposte, pennate e lunghe una quindicina di centimetri, composte a loro volta da numerose foglioline dal colore verde brillate sulla pagina superiore e più chiaro su quella inferiore.

I fiori sono grandi, dal colore giallo-verde con striature rosse o arancioni, riuniti in racemi molto decorativi. I frutti invece sono rappresentati da dei legumi ricurvi dal colore marrone chiaro, contenenti diversi semi.

Difficilmente il Tamarindo riesce a sopportare la coltivazione alle nostre latitudini, essendo una pianta tropicale, con esigenze particolari riguardo alla temperatura ed all’irrigazione. Da noi arriva come frutto e viene utilizzato per lo più come dessert o come bevanda. E’ noto inoltre il suo uso come spezia nella cucina asiatica (specialmente in quella indiana, dove rappresenta un ingrediente fondamentale).

Non dimentichiamo poi il suo uso officinale, essendo considerato un ottimo purgativo, rinfrescante, lassativo, antipiretico, antipassitario, cicatrizzante e curativo in caso di itterizia, dissenteria e problemi legati all’apparato digerente. Per tutte queste proprietà il Tamarindo è particolarmente apprezzato nella medicina popolare, specie in Asia ed in Africa, dove è considerato addirittura “sacro”, tanto che l’albero viene protetto da incendi ed avversità, affinché si conservi nel tempo.

Nelle zone a maggior diffusione, invece, viene coltivato anche a scopo industriale, poiché il suo legno viene impiegato nella costruzione di mobili e di soffitti, essendo particolarmente resistente. In alcune zone dell’Africa, invece, il Tamarindo viene coltivato per fornire cibo ai bachi da seta, che proprio grazie a questa pianta, producono un prodotto di ottima qualità.

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