Crisi del clima, piccoli miglioramenti per l’Italia nel 2024

Di nuovo la crisi del clima al centro di studi. La nuova classifica sul Climate Change Performance Index 2025, curato da Germanwatch, CAN e NewClimate Institute con Legambiente, ha evidenziato un miglioramento dell’Italia per quanto riguarda la lotta alla crisi climatica. C’è un minimo di spiraglio seppur la posizione risulta essere ancora piuttosto bassa, infatti nello scorso anno l’Italia era al 44esimo posto, ora semplicemente al 43esimo.

crisi del clima
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Ulteriori riscontri sulla crisi del clima

Un piccolo passo in avanti del nostro Paese per quanto concerne le performance climatiche che però risultano essere ancora piuttosto negative. Infatti sono state analizzate le performance climatiche di 63 Paesi e l’Italia si trova al 43esimo posto, molto lontana dalla vetta e più vicina al fondo. Le prestazioni sono state misurate prendendo come parametro di riferimento gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e gli impegni assunti al 2030.

In questo caso ci si è basati sul 40% per quanto riguarda il trend delle emissioni, sul 20% dello sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica e sul restante 20% riguardante la politica climatica. L’Italia nel 2023 si è trovata a crollare in questa classifica di ben 15 posizioni rispetto all’anno precedente e quest’anno è stato possibile recuperarne solo una. Il problema è legato senza dubbio ad una politica climatica nazionale assolutamente inadeguata, con scarsi risultati nel fronteggiare proprio l’emergenza climatica.

Inoltre l’Italia non sembra assolutamente essere attiva sul fronte energia, continuando a dipendere dai Paesi esteri che sono ancora più instabili dal punto di vista politico. C’è quindi necessità di una politica climatica adeguata, ma soprattutto riuscire ad avere un piano energetico alternativo, puntando dritto sulle energie rinnovabili. Purtroppo in Italia tale settore arranca sempre di più e di mezzo ci sono ovviamente questioni politiche.

Sta di fatto che anche per quanto concerne quest’anno la classifica non vede Paesi nelle prime tre posizioni, perché nessuno ha avuto modo di raggiungere la performance necessaria a contenere questo riscaldamento globale entro la soglia di 1.5 gradi centigradi. Al quarto posto ritroviamo saldamente la Danimarca, proprio per il costante sviluppo delle energie rinnovabili.

Spazio poi ad Olanda e Regno Unito. Bisognerebbe quindi seguire tali esempi per affrontare l’emergenza climatica. Intanto preoccupa il calo vertiginoso della Cina, scivolata al 55esimo posto e che risulta essere il maggiore responsabile delle emissioni globali. Nonostante il Paese stia investendo tanto nelle rinnovabili, continuano ad essere eccessive le emissioni di gas serra, con il continuo ricorso al carbone. L’Italia quindi non può di certo stare tranquilla, questo minuscolo passo in avanti non è assolutamente sufficiente e bisogna agire diversamente. Massima attenzione sul tema della crisi del clima.

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