Uno tsunami avrebbe potuto fare danni devastanti nel 2023

Uno tsunami avrebbe potuto fare danni enormi lo scorso anno. Purtroppo i continui cambiamenti climatici sono fautori di disastri ambientali senza precedenti, a causa della propagazione di fenomeni naturali che possono rivelarsi fatali per la popolazione. Lo tsunami è senza dubbio tra i fenomeni naturali più devastanti che possano esistere sulla Terra e di solito sono realizzati da eventi geologici di enormi proporzioni.

tsunami
tsunami

Alcuni dettagli emersi di recente a proposito dello tsunami che ci ha sfiorati nel 2023

Terremoti sottomarini, eruzioni vulcaniche e frane di enormi dimensioni sono tra le cause principali degli tsunami, ossia la formazione di una massa d’acqua di enormi proporzioni che viene spostata rapidamente su tutto il territorio circostante. Un particolare tipo di tsunami, chiamato megatsunami, è tra i più pericolosi presenti in circolazione, poiché l’onda iniziale può raggiungere altezze impressionanti a causa del crollo di grandi masse di terra o ghiaccio in mare.

Si tratta però di un particolare fenomeno naturale che in genere si presenta in zone remote della Terra e quindi assolutamente disabitate. In realtà il megatsunami non è così raro come possa sembrare e proprio i cambiamenti climatici, così frequenti negli ultimi anni, stanno preoccupando diversi ricercatori scientifici. Sono infatti sempre più frequenti i vari scioglimenti dei ghiacciaci e questi sono una delle cause principali della formazione di megatsunami.

Un evento del genere, come evidenziato da alcuni ricercatori scientifici, si è verificato nel settembre del 2023. Approfondendo la questione immagini satellitari e i dati sismici hanno rivelato che una frana di enormi dimensioni si è staccata da una scogliera in una zona remota, generando un megatsunami. Le onde di questo fenomeno catastrofico hanno raggiunto addirittura l’altezza di 200 metri.

Una frana che in realtà ha generato segnali sismici che sono poi stati rilevati in tutto il mondo, proprio per far capire ancor di più la potenza distruttiva di tale fenomeno. Questo megatsunami rilevato nel settembre del 2023 ha anche generato un altro fenomeno, definito sessa, ossia un’onda stazionaria che ha continuato a oscillare per circa nove giorni.

La zona colpita dall’ormai sempre più raro megatsunami è stato il fiordo Dickson, situato nella remota Groenlandia nord-orientale. Si tratta di un’area della Terra disabitata, ma i ricercatori sono convinti che episodi di questo genere possano continuare a diffondersi con maggiore frequenza negli anni avvenire, arrivando anche in zone dove invece c’è popolazione. Bisogna quindi tenere sotto controllo l’area della Groenlandia, dove purtroppo lo scioglimento dei ghiacciai sta diventando una consuetudine.

Lascia un commento