L’eternit o amianto è stato utilizzato per molti anni su tutto il territorio italiano. Tuttavia, una volta scoperti i rischi che esso comporta, si è dovuto correre celermente ai ripari. La pericolosità dell’amianto è stata certificata già negli anni ‘60, e tra il 1992 ed il 1994 furono decretate delle norme relative al divieto di produzione, importazione, estrazione e commercializzazione dell’amianto.
Ancora oggi non ci siamo liberati del tutto di questa minaccia per la nostra salute e quella delle generazioni future. Per questo motivo sono richieste attività di rimozione eternit in quelle zone considerate a rischio.
I pericoli dell’amianto
Prima di comprendere come effettuare lo smaltimento eternit, è opportuno capire quali sono i pericoli per la salute umana. L’eternit, quando si usura, rilascia nell’aria delle micro-particelle tossiche dando vita a polveri sottili, che possono essere inalate e raggiungere i polmoni. Anche materiali danneggiati contenenti amianto, come lastre, tubazioni e serbatoi possono rilasciare particelle tossiche nell’aria.
Gli studi hanno dato prova scientifica della correlazione tra determinate malattie e l’amianto. Le polveri inalate possono favorire l’insorgenza di patologie che colpiscono i polmoni e la pleura, come l’asbestosi e nei casi più gravi addirittura forme di cancro ai polmoni. Poiché molti edifici e manufatti risalgono ad oltre 20 anni fa, quando era possibile costruire con l’amianto, è necessario procedere ad apposite operazioni di bonifica.
Rimozione, bonifica e smaltimento dell’amianto: come si interviene?
Innanzitutto è opportuno fare un po’ di chiarezza sui vari termini: rimozione, bonifica e smaltimento.
Le procedure smaltimento amianto prevedono diverse tecniche, da adottare a seconda delle circostanze contingenti. Nello specifico possiamo individuare: incapsulamento dell’amianto, confinamento delle lastre di cemento amianto e rimozione delle lastre.
L’incapsulamento dell’amianto è la tecnica più economica e rapida, ma tende a deteriorarsi sotto l’azione degli agenti atmosferici. Sono quindi previste ispezioni periodiche per verificare lo stato di incapsulamento e della copertura. Vengono utilizzati prodotti impregnanti che penetrano nel cemento, impedendo alle fibre di disperdersi nell’aria. È una tecnica indicata per le coperture in buono stato di conservazione.
Il confinamento delle lastre di cemento amianto è una tecnica più costosa, poiché richiede la realizzazione di una nuova copertura. In compenso non è previsto lo smantellamento della copertura già esistente. In tal caso infatti si procede alla costruzione di una nuova copertura, in modo da creare un apposito involucro a tenuta stagna dove confinare l’amianto.
La rimozione delle lastre è una tecnica perfetta se lo stato di conservazione dei manufatti è in stato avanzato di degrado, precludendo altre tipologie di bonifica amianto. Da un punto di vista economico è la soluzione più onerosa, ma consente di risolvere definitivamente il problema legato alla dispersione dell’amianto e dispensa il proprietario da altri interventi futuri. La sostituzione della vecchia copertura con pannelli metallici coibentati consente inoltre di ottimizzare l’efficientamento energetico, rivelandosi quindi un ottimo investimento per il futuro.
Dopo la bonifica, lo smaltimento amianto deve essere effettuato da una ditta specializzata, con mezzi e dispositivi di protezione individuale specifici per tutelare la salute degli operatori e delle altre persone, in una discarica autorizzata.
Il ruolo delle ASL e degli altri enti
L’individuazione e la segnalazione della presenza di amianto spetta ai proprietari. In tale ottica anche gli enti pubblici devono provvedere all’individuazione dell’amianto nelle strutture di propria competenza e presentare poi l’autonotifica. Le ASL hanno anche il compito di effettuare sopralluoghi ed analizzare materiali sospetti nell’ambito delle attività di accertamento e controllo di propria competenza.
Per chiedere maggiori chiarimenti o approfondimenti sugli aspetti che riguardano la necessità di intervento per la rimozione amianto, è possibile rivolgersi alle Aziende Sanitarie Locali. Altra operazione importante è il censimento per individuare la presenza di amianto in edifici pubblici e privati. Alle Associazioni o agli Organi rappresentativi viene chiesta la collaborazione per distribuire e diffondere le schede di autorilevazione e notificare le principali informazioni relative al censimento.
I costi per rimozione e smaltimento eternit
I costi relativi alla rimozione dell’amianto dipendono da diverse variabili, a partire dalle tecniche di intervento che abbiamo analizzato precedentemente. Bisogna quindi rivolgersi ad un’azienda specializzata che, prima di rilasciare un preventivo, deve effettuare un sopralluogo sul posto per capire come intervenire.
Sul prezzo finale incidono la posizione ed il materiale degli elementi “contaminati”, che a loro volta richiedono differenti spese di sicurezza come preparazione del cantiere, accessibilità o meno con mezzi speciali, numero di operai richiesti, tempo previsto ecc.
Tra i fattori da considerare c’è la pedonabilità della copertura. Se su un tetto o una superficie si può camminare liberamente, si può anche lavorare più facilmente. Se invece non viene garantita la pedonabilità, è necessario utilizzare particolari sistemi per mettere il cantiere in sicurezza, che fanno lievitare i costi.
Ultimo fattore da considerare: la quantità di materiale da smaltire in quanto incide direttamente sul costo del trasporto, che richiede mezzi specifici e personale qualificato.