Alchechengi: la pianta dalle bacche rosse

alchechengi

L’alchechengi, il cui nome botanico è Physalis alkekengi, è una pianta erbacea perenne, coltivata come annuale, considerata una pianta molto ornamentale: non a caso i suoi fiori si possono conservare in inverno all’interno di vasi senza acqua per decorare gli ambienti della casa. Il fusto dell’alchechengi è piuttosto flessibile e può raggiungere una lunghezza di 70 centimetri, le foglie sono appuntite e coperte da un lieve peluria.

L’alchechengi è una pianta molto apprezzata anche per i suoi frutti commestibili, vale a dire delle bacche rosse, della grandezza di una ciliegia, a forma di lanterna racchiuse in un calice dal colore rosso-arancio. I frutti dall’alchechengi si raccolgono quando sono ben maturi, vale a dire nel mese di agosto; possiedono un sapore acidulo ma gradevole, e sono ricchi di carotenoidi e vitamina C, oltre a proprietà rinfrescanti e diuretiche, e si trovano in questo periodo usati come ingredienti di marmellate o come decorazioni di pasticceria.

L’alchechengi si semina tra febbraio e marzo e si trapianta in piena terra ad aprile; la sua crescita è favorita dell’esposizione non diretta ai raggi del sole, ma sopporta bene anche le basse temperature, quindi può essere coltivato anche all’esterno. Essendo una pianta erbacea perenne, è adatta ad essere coltivata anche in giardini di piccole dimensioni.

L’alchechengi deve essere concimato durante la stagione vegetativa, somministrando fertilizzante per piante fiorite ogni 30 giorni, soprattutto quelli a base di azoto; inoltre necessita di irrigazioni frequenti durante l’estate.

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