Farfaraccio, pianta officinale

farfaraccio

Il Farfaraccio è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Compositae ed è originaria delle aree a clima temperato freddo; questa pianta era conosciuta già ai tempi dell’antica Roma per le sue proprietà medicinali. Gli habitat naturali del Farfaraccio sono le zone di montagna e quelle boscose, oppure vicino alle sorgenti dei fiumi. In Italia cresce nelle zone albino ed è conosciuto anche con i nomi popolari di bardano domestico, erba per la tegna, lampazzo e lavassa.

Il Farfaraccio è caratterizzato da un fusto alto circa 120 centimetri, dalle foglie che nascono dopo la fioritura e dai fiori dalla forma a campanaccio di colore bianco, giallo e rosa violetto; i frutti sono ricoperti dalla tipica peluria della “pappo”. Il Farfaraccio possiede diverse proprietà officinali; la tradizione popolare vuole questa pianta utile per curare la colecisti, l’emicrania, i disturbi del tratto uro-genitale, gastrointestinale, la tosse e l’asma e per alleviare i dolori mestruali.

Tutte queste proprietà benefiche del Farfaraccio sono da attribuire ai suoi componenti principali, ovvero l’etasina e l’isopetasina, due sostanze dal potere vasodilatatore che permettono di ridurre i dolori dell’emicrania e inibendo il rilascio del componente responsabile dell’infiammazione che provoca la rinite allergica e la congestione nasale. Oltre alle due sostanze già menzionate, tra i principi attivi del farfaraccio ci sono anche alcaloidi, flavonoidi, sali minerali e tracce di zolfo; proprio per la presenza di alcaloidi, l’uso del farfaraccio è sconsigliato a chi soffre di problemi epatici.

Le parti del farfaraccio usate in erboristeria sono le foglie, i rizomi o le radici e i capolini dei fiori e possono essente assunte sotto forma di infusi e tisane; le foglie fresche si possono usare anche esternamente per lenire irritazioni della cute grazie al loro effetto decongestionante. Oltre che per i soggetti con problemi epatici, l’uso del farfaraccio è sconsigliato anche in caso di gravidanza e durante l’allattamento.

 

Photo Credit: Thinkstock

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